«Ogni settimana ricevo convocazioni nell'ufficio del procuratore generale per firmare delle dichiarazioni su quasi tutti i miei articoli. La prima domanda che mi rivolgono è sempre la stessa: Come e dove ha ottenuto queste informazioni?»
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«La mia vita è difficile, certo, ma è soprattutto umiliante. A 47 anni non ho più l'età per scontrarmi con l'ostilità e avere il marchio di reietta stampato sulla fronte.»
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«Il Cremlino ha reagito cercando di bloccare il mio lavoro: i suoi ideologi credono che sia il modo migliore per annullare l'effetto di quello che scrivo. Ma impedire a una persona che fa il suo lavoro con passione di raccontare il mondo che la circonda è un'impresa impossibile.»
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«I servizi trasmessi in tv e gli articoli pubblicati sulla maggior parte dei giornali sono quasi tutti di stampo ideologico. I cittadini sanno poco o niente di quello che accade in altre zone del paese e a volte perfino nella loro regione.»
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«Non sono un magistrato inquirente, sono solo una persona che descrive quello che succede a chi non può vederlo.»
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«Pubblico pochi commenti, perchè mi ricordano le opinioni imposte nella mia infanzia sovietica. Penso che i lettori sappiano interpretare da soli quello che leggono. Per questo scrivo soprattutto reportage, anche se a volte, lo ammetto, aggiungo qualche parere personale.»
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«Naturalmente gli articoli che mi presentano come la pazza di Mosca non mi fanno piacere. Vivere così è orribile. Vorrei un po' più di comprensione. Ma la cosa più importante è continuare a fare il mio lavoro, raccontare quello che vedo, ricevere ogni giorno in redazione persone che non sanno dove altro andare. Per il Cremlino le loro storie non rispettano la linea ufficiale. L'unico posto dove possono raccontarle è la Novaja Gazeta.»
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«Ormai possiamo incontrarci solo in segreto perchè sono considerata una nemica impossibile da "rieducare". Non sto scherzando. Qualche tempo fa Vladislav Surkov, viceresponsabile dell'amministrazione presidenziale, ha spiegato che alcuni nemici si possono far ragionare, altri invece sono incorreggibili: con loro il dialogo è impossibile. La politica, secondo Surkov, dev'essere "ripulita" da questi personaggi. Ed è proprio quello che stanno facendo, non solo con me.»
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«Durante la seconda guerra in Cecenia, scoppiata nel 1999, mi nascondevo dai soldati federali russi ma grazie ad alcuni intermediari di fiducia riuscivo comunque a stabilire dei contatti segreti con le singole persone. In questo modo proteggevo i miei informatori.»
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«Tutti i più alti funzionari accettano d'incontrarmi quando sto scrivendo un articolo o sto conducendo un'indagine. Ma lo fanno di nascosto, in posti dove non possono essere visti, all'aria aperta, in piazza o in luoghi segreti che raggiungiamo seguendo strade diverse, quasi fossimo delle spie. Sono felici di parlare con me. Mi danno informazioni, chiedono il mio parere e mi raccontano cosa succede ai vertici. Ma sempre in segreto.»
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«A Mosca non mi invitano alle conferenze stampa nè alle iniziative in cui è prevista la partecipazione di funzionari del Cremlino: gli organizzatori non vogliono essere sospettati di avere delle simpatie per me.»
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«Sono una reietta. E' questo il risultato principale del mio lavoro di giornalista in Cecenia e della pubblicazione all'estero dei miei libri sulla vita in Russia e sul conflitto ceceno.»
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«Vivere così è orribile. Vorrei un po' più di comprensione, ma la cosa più importante è continuare a raccontare quello che vedo.»
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«Con il presidente Putin non riusciremo a dare forma alla nostra democrazia, torneremo solo al passato. Non sono ottimista in questo senso e quindi il mio libro e' pessimista. Non ho più speranza nella mia anima. Solo un cambio di leadership potrebbe consentirmi di sperare.»
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«Certe volte le persone pagano con la vita il fatto di dire ad alta voce ciò che pensano.»
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«Sono assolutamente convinta che il rischio sia parte del mio lavoro; il lavoro di una giornalista russa, e non posso fermarmi perchè è il mio dovere.»
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«Il compito di un dottore è guarire i pazienti, il compito di un cantante è cantare. L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede.»
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«I metodi di Putin stanno generando un'ondata di terrorismo senza precedenti nella nostra storia. La "guerra al terrore" di Bush e Blair ha aiutato enormemente Putin.»
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«Bisogna essere disposti a sopportare molto, anche in termini di difficoltà economica, per amore della libertà .»
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