Bruno Vespa

«In Italia chi sta a sinistra vive meglio. La sinistra abbraccia, è una grande mamma.»

«Sono la vittima delle stagioni dell'odio. È possibile che io debba leggere che sono un'anomalia da eliminare?»

«Il larghissimo fronte moderato non ha punti di riferimento. Porta a porta, pur avendo sempre uno di qua e uno di là, è una trasmissione moderata.»

«Senza "Porta a porta" i moderati italiani non avrebbero condizioni di parità con la sinistra.»

«Io sono un ammiratore di Santoro. Ma l'equilibrio non è la sua virtù principale.»

«Esiste un'altra trasmissione in cui ci sia sempre il sospiro di destra e il sospiro di sinistra? Prendi le tonnellate di articoli che parlano male di me. Nessuno indica una scorrettezza.»

«La trasmissione che mi ospita, come minimo, non perde ascolto.»

«"Porta a porta" sta al pluralismo come un secchio d'acqua sta al lago D'Orta. L'ha detto Crozza. Ma è satira.»

«Perché gli ospiti vanno in televisione? Per promuovere qualcosa.»

«Le intercettazioni sono una schifezza in questo Paese. Se ne fa un uso assolutamente illegittimo a mio giudizio. L'Italia è il Paese al mondo e non credo che sia l'unica democrazia al mondo nel quale le intercettazioni vengono utilizzate di diritto e di rovescio, spesso in maniera impropria.»

«Io sono un dilettante rasoterra al confronto di Adriano Celentano. La parte più fantastica dei suoi contratti con la Rai non è la barca di miliardi che gli danno. Con uno starnuto di Celentano ci paghiamo un anno di "Porta a porta", ma che dire degli spot che gli fanno per sei mesi, dei dischi che promuovono?»

«La vita mi ha insegnato che chiunque mi abbia fatto del male alla fine non ha tratto benefici.»

«Il fatto che i miei libri abbiano successo dà fastidio ai miei colleghi. Scrivere va bene, ma vendere è insopportabile.»

«Sono l'unico moderato che riesce a stare su piazza da così tanto tempo.»

«A 24 an­ni scrissi una canzone per Mina. Ma non ho mai avuto il coraggio di mandargliela.»