«Pippo. Che animale è Pippo. Un cane. Bene. Che tipo di cane?... Un bracco. Benissimo. Ma anche Pluto è un bracco. Cioè non solo sono due cani, sono lo stesso tipo di cane! Solo che Pluto mangia gli ossi, fa i bisognini contro gli alberi, dorme nella cuccia. Mentre Pippo c'ha il gilet, va in macchina: "Yuk Yuk, Ta-dah".»
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«Avevo chiamato Bestia il mio computer, e lui mi ridicolizzava con insulti, improperi, mi chiamava Crapa pelata. Io uso un Macintosh, e mi terrorizzava: appena facevo una cazzata, aveva l'icona di una bomba con la miccia accesa e diceva: grave errore, irreversibile, compromette il sistema, e bisognava immediatamente fare qualcosa. Era vero terrorismo!»
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«I miei libri non nascono per l'editoria, ma sulle assi di un palcoscenico, sono "detti" prima che scritti.»
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«E disse il sindaco in campagna elettorale: "Milano è la città più europea del mondo. Neanche New York è così europea come Milano".»
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«Avevo contratto debiti di gioco. Praticamente mi ero rovinato a Palla avvelenata... poi certi tipacci mi avevano tirato dentro in un giro di Strega comanda color...»
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«Sono molto precoce. Ho imparato a scrivere molto prima di imparare a leggere. Difatti scrivevo e mi chiedevo: ma che cazzo ho scritto?»
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«Sono sempre stato molto precoce. Una volta ho terminato un puzzle in meno di quattro giorni. E pensare che sulla scatola c'era scritto "Dai 2 ai 5 anni".»
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«Nonna Papera, che rimane una papera, a volte invita gli ospiti e gli dà da mangiare il tacchino. Il tacchino! è come se Minnie desse i criceti ai suoi ospiti. Come se mia madre mi cucinasse il timballo di mio cugino! Che se lo meriterebbe anche, ma non è questo il discorso.»
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«In tutte le cose si può vedere l'aspetto comico. In una recente intervista Dario Fo diceva giustamente che la vera comicità nasce sempre dalle tragedie. Da quelle grandi, e parlava degli scrittori ateniesi della commedia, che prendevano spunto dalle guerre, ma anche dalle piccole tragedie quotidiane, come ad esempio quella di uno che non riesce ad aprire un computer.»
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«Io sono molto precoce. Pensate che ho imparato a scrivere molto prima di imparare a leggere. Difatti scrivevo e mi chiedevo: ma che cavolo ho scritto?»
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«Parlare con te, è una noia! È piu interessante guardare la vernice che s'asciuga.»
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«E c'erano questi cartelli: "Vivi Milano", "Bevi Milano", "Respira Milano", "Milano a quattro ruote"; ed ho capito che eravamo a Milano. Perché non sono stupido, ho collegato: bere, respirare...»
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«Sono nato in una comune dove praticavo l'amore libero, trebbiavo canapa indiana tutto il giorno e vivevo nudo in un trionfo di armonia universale. A quindici anni sono scappato di comune. Mi hanno ritrovato dopo due mesi. Allo sbando. In un comodino, con l'ascensore. Una famiglia col cane. Una cameretta tutta mia, rivestito, pettinato.»
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«Nel partito di Forza Italia non bisogna fare di tutta l'erba un fascio! Lasciamogli il fascio e prendiamoci l'erba.»
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«Secondo una statistica europea il 10% dei bambini è stato concepito sui letti dell'Ikea... il restante 90% non è riuscito a montarlo.»
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«E disse il sindaco in campagna elettorale: "Milano é la città più europea del mondo. Neanche New York é così europea come Milano!"»
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«Nonna Papera, che rimane una papera, a volte invita gli ospiti e gli dà da mangiare il tacchino. Il tacchino! È come se Minni desse i criceti ai suoi ospiti. Come se mia madre mi cucinasse il timballo di mio cugino! Che se lo meriterebbe anche, ma non è questo il discorso.»
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