«L'esito del nostro congresso peserà sull'intera politica italiana: se consolidiamo il Pd, reggerà anche il Pdl dopo Berlusconi; se il Pd si scomponesse, anche il Pdl scomparirebbe e tutto ricomincerebbe da capo.»
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«Voglio un Pd che rappresenti l'elettorato di sinistra ma competa al centro.»
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«Se si lascia aperto uno spazio, il vuoto sarà riempito. Io non escludo una futura alleanza con l'Udc. Ma voglio un Partito democratico che non rinuncia a competere direttamente con il Pdl, che non ha bisogno di appaltare a qualcuno la funzione di parlare con i mondi produttivi, di conquistare il voto mobile.»
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«Sinistra è una parola e una storia nobilissima, cui io sono anche legato. Da ragazzo ero nella sinistra Dc con Zaccagnini, e ricordo convegni in cui si discuteva se considerarci sinistra della Dc o sinistra nella Dc. Conosco la forza, l'orgoglio della parola sinistra. Ma so pure che c'è una parte degli elettori e dei gruppi dirigenti del Pd che non si riconosce solo in quella parola. O il partito resta la casa di tutti, liberal, cattolici, laici, ambientalisti, oppure diventa un'altra cosa.»
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«Il Pd, per essere se stesso, deve coltivare le proprie diversità, viverle come una ricchezza e non come un limite. Per questo credo non debba esserci in nessun modo una parte che prevale sull'altra. L'arcipelago di posizioni che sostengono la mia ricandidatura, laici e cattolici, persone che provengono da storie diverse, aree più moderate e aree più a sinistra, è la garanzia che il Pd continui a essere un grande partito.»
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«Bipolarismo e alternanza non sono garantiti, come qualcuno pensa, da una legge elettorale, per quanta influenza abbia. Il bipolarismo sopravvive a qualsiasi legge se ci sono due grandi partiti alternativi. Se invece - consapevolmente o inconsapevolmente - scomponi questi grandi partiti e torni a un sistema centro-sinistra e centro-destra, con il famoso trattino, tutto torna in movimento; non ci sono più due grandi partiti avversari, ma prevale il vecchio schema con la sinistra da una parte e il centro del centrosinistra dall'altra.»
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«Quando cominciano i processi di indebolimento, non si fermano più.»
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«In questi anni di transizione dal '94 a oggi, con tutti gli scontri e i limiti che abbiamo visto, due cose sono state condivise dai due campi: la nascita di uno schema bipolare, centrodestra e centrosinistra che si alternano al governo; e la nascita del Pd prima e del Pdl poi. Si è passati da un bipolarismo fondato su coalizioni eterogenee, frammentate, litigiose, a un bipolarismo più europeo, con due grandi partiti alternativi e alcune forze intermedie. Ma non dobbiamo credere che questo sistema sia acquisito per sempre, come se fosse consolidato da decenni. Dobbiamo pensare che questo sistema vada salvaguardato; perché non riguarda solo la politica, ma anche le istituzioni, l'economia, la competitività, l'aggancio all'Europa.»
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«Dal congresso del Pd e dal suo esito non passa soltanto il futuro del partito, che pure è una cosa importante. Passa anche il futuro assetto della politica italiana dopo Berlusconi; e quindi la questione riguarda tutti. Sento il dovere di pensare cosa succederà dopo la chiusura di un'epoca, che può essere o fisiologica, con la fine della legislatura, o traumatica. Abbiamo il dovere di pensare che dopo Berlusconi non venga azzerato l'orologio e non si ricominci tutto da capo; come se il bipolarismo e l'alternanza di governo non fossero una conquista di tutti, che ha reso più moderno e più semplice il paese, ma fossero legati solo all'esistenza di Berlusconi come leader o come avversario. Il che sarebbe un dramma.»
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«Avevo detto che il mio lavoro sarebbe finito e pensavo di passare il testimone alle nuove generazioni. In questi giorni, però, ho visto riemergere molti errori con l'emergere di protagonismi e della litigiosità. Per questo non mi sento di tradire gli impegni che avevo preso e mi candido.»
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«Non posso riconsegnare il partito a quelli che c'erano prima di me, molto prima di me. Non farò nessun accordo di palazzo, nessuno scambio tra big nazionali. La mia proposta politico-programmatica sarà offerta direttamente alla base.»
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«Mi candido per portare il Pd nel futuro, per non tornare indietro.»
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«Ora possiamo guardare sereni al futuro, perché anche se è notte si farà giorno.»
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«Sarà una lunga battaglia da fare assieme, il gruppo dirigente del PD, i militanti, i sostenitori, e anche il vostro impegno sarà fondamentale in questi mesi; e alla fine vinceremo.»
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«Probabilmente ogni giorno i giornali analizzeranno i miei interventi dicendo una volta "ha fatto un discorso troppo di sinistra", un'altra "è stato troppo moderato". Ma non mi interessa, dirò solo cose democratiche, perché non voglio deludere chi ci ha appoggiato.»
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«Tra le tante lettere ed e-mail che ho ricevuto ci sono anche dei messaggi critici. Ma a tutti dico che non è il momento della delusione, dell'astensionismo o del disimpegno. È il momento in cui tutti gli italiani che credono nei valori condivisi che hanno fatto nascere la nostra Repubblica in modo pacifico, civile e democratico comincino una lunga battaglia per difendere la democrazia italiana.»
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«La nostra Carta, l'antifascismo, la laicità dello Stato sino a poco tempo fa erano valori condivisi da tutti i partiti, al di là della dura contrapposizione politica. Oggi sembrano messi in discussione.»
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«Poche ore dopo il voto con il quale l'Assemblea mi ha incaricato di guidare il Partito Democratico ho giurato sulla Costituzione, un atto che di norma un segretario di partito non è tenuto a compiere. Se l'ho fatto è perché oggi il presidente del Consiglio ha in mente un paese in cui il potere viene sempre più tacitamente concentrato nelle mani di una sola persona. Questo è contro la Costituzione a cui lui ha giurato fedeltà.»
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«Berlusconi dà versioni di comodo e contraddittorie e poi le cambia per cercare di uscire da vicoli ciechi in cui lui stesso si è cacciato.»
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«L'unico modo per prevenire le tensioni sociali è intervenire con misure concrete e efficaci.»
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