Dino Buzzati

scrittore, giornalista, pittore, drammaturgo, scenografo, costumista e poeta italiano

Dino Buzzati è stato un famoso scrittore, giornalista e pittore italiano.
Buzzati crebbe in una famiglia tradizionale. Visse e studiò a Milano, prima al ginnasio Parini e poi alla facoltà di Giurisprudenza. Terminati gli studi universitari entrò come praticante al “Corriere della Sera”, del quale diverrà in seguito redattore. Nel 1933 uscì il suo primo romanzo, “Bàrnabo delle montagne”; due anni dopo esce il romanzo “Il segreto del Bosco Vecchio”. Narrazioni a cavallo tra la realtà quotidiana e un oltre mondo fantastico e surreale. È del 1940 il suo più grande successo, “Il deserto dei Tartari”, da cui nel 1976 Valerio Zurlini trae il film omonimo. Alla base della narrazione di Buzzati c’era un’attenzione particolare per la realtà, per affrontare temi “difficili” come la solitudine e l'angoscia. Morì di cancro a Belluno il 28 gennaio 1972. Da ricordare anche “Un amore”. Postumi sono usciti “Cronache terrestri” nel 1972; e “I misteri d'Italia” nel 1978.
 
 
La consolazione, la felicità era tale che il modo di raggiungerla non aveva più alcuna importanza.
data: 07/02/15 autore:

«Ogni dolore viene scritto su lastre di una sostanza misteriosa al paragone della quale il granito è burro. E non basta un'eternità a cancellarlo.»

tag: dolore
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«Vorrei che tu venissi da me in una sera d'inverno e, stretti assieme dietro ai vetri, guardando la solitudine delle strade buie e gelate, ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo.»

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«La donna, forse a motivo dell'educazione familiare, gli era parsa sempre una creatura straniera, con una donna non era mai riuscito ad avere la confidenza che aveva con gli amici. La donna era sempre per lui la creatura di un altro mondo, vagamente superiore e indecifrabile.»

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«Ogni dolore viene scritto su lastre di una sostanza misteriosa al paragone della quale il granito è burro. E non basta un'eternità a cancellarlo.»

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«La consolazione, la felicità era tale che il modo di raggiungerla non aveva più alcuna importanza.»

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«Un po' più in là della tua solitudine, c'è la persona che ami.»

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«Era molto più delicato e tenero di quanto si credesse. Era fatto di quell'impalpabile sostanza che volgarmente si chiama favola o illusione: anche se vero. Galoppa, fuggi, galoppa, superstite fantasia. Avido di sterminarti, il mondo civile ti incalza alle calcagna, mai più ti darà pace.»

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«Forse tutto è così, crediamo che attorno a noi ci siano creature simili a noi e invece c'è il gelo, pietre che parlano una lingua straniera, stiamo per salutare l'amico, ma il braccio ricade inerte, il sorriso si spegne, perché ci accorgiamo di essere completamente soli.»

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