«[Parlando di Ava Gardner] Certo, è facile dire di lasciarla se non sei innamorato di lei.»
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«In Nancy ho trovato bellezza, calore e comprensione; stare con lei era la mia sola via di fuga da un mondo orribile. [parlando della prima moglie Nancy Barbato]»
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«Adoro incidere dischi. Preferisco fare questo più di qualsiasi altra cosa.»
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«Non sono capace di fermarmi. Devo fare sempre qualcosa.»
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«Si è prostituito per inventarsi questa storia. [parlando di Mario Puzo e del Padrino]»
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«Più invecchi, più diventi conservatore.»
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«Non capiamo cosa diavolo ci facciamo qui sopra. Ma, ragazzi, è divertente! [sul palco del Sands, 1960]»
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«Mi resi conto che ero vicino alla quarantina, così un giorno decisi di alzarmi e andare a lavorare.»
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«È tutta colpa mia. Sono il mio peggior nemico. Il mio modo di cantare era precipitato e io con lui... È successo perché non facevo attenzione a come cantavo. [parlando degli anni tra il 1948 e il 1952]»
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«Voi, miei fan e amici, siete accorsi a difendermi come una grande armata vendicatrice... Il solo modo per ricambiare è vivere, sia come artista che come essere umano, in modo da meritare la vostra fiducia, il vostro rispetto e il vostro affetto. [lettera di ringraziamento ai fan per il sostegno durante le diffamazioni, 1947]»
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«Tu continua a scrivere bugie su di me e sul mio carattere e vedrai che ti prendi un pugno in quella stupida e viscida bocca. [telegramma a Erskine Johnson, cronista che lo aveva criticato, 1946]»
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«Niente a che fare. Solo "ciao" e "arrivederci". [parlando delle sue presunte implicazioni con la mafia, 1951]»
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«Credetemi, ne so qualcosa di intolleranza razziale. A undici anni fui chiamato "sporco italiano" a casa mia, nel New Jersey. L'abbiamo fatto tutti. Tutti abbiamo usato la parola negro, ebreo, giallo e così via. Basta, ragazzi. Tornate a scuola. [agli studenti in sciopero del liceo di Gary, Indiana 1945]»
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«Gli psicologi hanno cercato di analizzare i motivi con ogni sorta di teoria. Avrei potuto spiegarglieli io. Erano gli anni della guerra e c'era tanta solitudine, e io ero il ragazzo del negozio dietro l'angolo, il ragazzo partito per la guerra. Ecco tutto.»
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«Puoi mettere tra virgolette che Frank dice che non è giusto che qualcuno possieda un pezzo di Sinatra e ne raccolga i frutti senza muovere un dito per lui. [intervista al New York Herald-Tribune, 1943]»
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«Cantare in una band era fondamentale per la mia carriera, per imparare, una sorta di scuola di corsa campestre dove imparavi tutto sulla collaborazione, sull'amicizia e su come condividere i momenti difficili.»
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«Un giorno, là sopra ci sarò io. [dopo aver visto Bing Crosby nel 1935]»
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«Un vagabondo è un vagabondo ovunque vada.»
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«Secondo tutti sono un grande esperto di donne, ma a dire il vero ho avuto molto meno successo di quello che si potrebbe credere. Adoro le donne, le ammiro, ma come qualsiasi altro uomo, non riesco a capirle.»
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«Quello che più mi ha influenzato è stato il modo in cui Tommy Dorsey suonava il trombone. Volevo assolutamente che la mia voce funzionasse proprio come un trombone o un violino; non volevo che il suono fosse lo stesso, ma volevo "suonare" la voce come quegli strumenti.»
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