«Non è l'uomo invecchiato, sfiorito, non è egli come una foglia staccata, che non ritrova più il suo albero e che ora viene sbattuta qua e là dai venti, finché la sabbia non lo seppellisce?»
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«Noi siamo originali solo perché non sappiamo nulla.»
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«Giorno e notte, un fuoco divino ci spinge ad aprire la via. Su vieni! Guardiamo nell'Aperto, cerchiamo qualcosa di proprio, sebbene sia ancora lontano.»
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«E tuttavia quello che resta, sono i poeti che lo creano.»
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«Riluce il giorno aperto agli uomini d'immagini, | quando traspare il verde dai più lontani piani, | ed al tramonto inclini la luce della sera, | bagliori delicati fan mite il nuovo giorno. | Appare spesso un mondo chiuso ed annuvolato | dubbioso interno all'uomo, il senso più crucciato, | la splendida natura i giorni rasserena, | sta la domanda oscura del dubbio più lontana»
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«M'era, giovane, lieta la mattina | e di pianto la sera; ora più vecchio | io dubitando il mio giorno inizio | ma mi è santa e serena la mia sera»
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«Spira entusiasmo nei cantori | inesauribile il colmo di bellezza | infinito il mare del sublime | ma prima d'ogna cosa io t'ho eletta | con tremito profondo io ti vidi | con tremito profondo io t'ho amato | te, regina del mondo, te, Urania»
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«Essere uno con tutto ciò che vive! Con queste parole la virtù depone la sua austera corazza, lo spirito umano lo scettro e tutti i pensieri si disperdono innanzi all'immagine del mondo eternamente uno [...] e la ferrea fatalità rinuncia al suo potere e la morte scompare dalla società delle creature e l'indissolubilità e l'eterna giovinezza rendono felice e bello il mondo [...] un dio è l'uomo quando sogna, un mendicante quando riflette.»
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«Essere uno con il tutto, questo è il vivere degli dei; questo è il cielo per l'uomo.»
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«Amo questa Grecia al di sopra di tutto. Essa porta il color del mio cuore. Ovunque si guardi, giace sepolta una gioia.»
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«Oh, i poeti hanno ragione; nulla è sì piccola e poca cosa, di cui non ci possiamo entusiasmare.»
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«Noi compiangiamo i morti, quasi sentissero la morte; e i morti hanno pur pace. Ma questo, questo è il dolore, che non ha uguali, questo è il senso dell'annullamento totale, che non dà tregua; quando la nostra vita perde così il suo significato, quando il cuore dice in tal guisa a se stesso: "tu devi cadere e nulla rimane di te; tu non hai piantato alcun fiore, non hai costrutto nessuna casa; oh, almeno potessi tu dire: io lascio sulla terra una traccia di me! Ahi! che l'anima può essere sempre sì piena di brama e nello stesso tempo, tanto scorata!"»
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«Nulla può crescere e nulla così profondamente dissolversi, come l'uomo.»
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«Come un fiume che scorra fra rive deserte, ove nessuna fronda di salice si specchia nell'acqua, tale scorreva innanzi a me, disadorno, il mondo.»
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«Vi è un oblio di quanto esiste, un ammutolito del nostro essere, in cui abbiamo l'impressione di aver tutto ritrovato.»
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«Il fuoco si leva in forme gioiose dalla culla oscura, in cui dormiva, e la sua fiamma si innalza e ricade e nuovamente erompe e si avvolge festosa, finché la sua materia è consunta, e allora fuma e lotta e si spegne: ciò che rimane è cenere.»
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«L'onda del cuore non si leverebbe spumeggiando sì bella e diventerebbe spirito, se non le si rizzasse contro l'antico muto scoglio: il destino.»
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«Noi vogliamo crescer qui in alto, vogliamo là in alto spiegare rami e fronde, e terra e clima ci portano invece ove vogliono loro, e se il fulmine cade sulla tua corona e ti spacca giù fino alle radici, povero albero! che ti riguarda?»
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«È meglio diventar ape e costruire in innocenza la propria casa, che il dominar coi signori del mondo e urlare con loro, come con lupi, che dominar popoli e macchiarsi le mani dell'impura materia.»
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«Lo stato è il rozzo involucro intorno al nocciolo della vita e nulla più; è il muro che recinge il giardino, ove crescono i frutti e i fiori umani.»
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