«Pensavo di essere già in pensione invece non sono finito, ho ancora tante idee, ma non sento l'urgenza di essere chiamato dal mio agente con una nuova proposta. Non ho una casa a Malibu da mantenere come molti miei colleghi. Vivo a Pittsburgh. Sono un'allegoria, la stessa dei miei film, la vecchia società mangiata e distrutta da quella nuova.»
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«Nel mio mondo tutti diventiamo zombie, ma siamo sempre noi. Penso a loro come una forza esterna. Sono un gruppo rivoluzionario. Vedono le cose in modo diverso.»
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«È possibile attraversare i generi, Spielberg lo ha fatto, ma ha scelto di fare cose rassicuranti, per famiglie (come E.T.), non certo cose spiazzanti; insomma propone quello che la gente si aspetta di vedere; Minority Report forse è il film più complesso in questo senso.»
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«Della cinematografia americana, apprezzo di più i film vecchi di quelli nuovi. Il mio modo di lavorare è un po' particolare, lavoro sotto traccia, non vivo a Hollywood e non mi interessa tanto conoscere quello che è particolarmente popolare nel presente»
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«Faccio piccole parti nei miei film perché mi diverto, in fondo mi sento un po' un attore frustrato.»
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«Sto pensando a piccoli film a episodi, di quelli che si possono scaricare sui cellulari e sono un po' stupidi: uno zombi e una vittima, come avviene nei cartoni animati di Will Coyote. C'è uno zombi abbastanza intelligente (probabilmente più di Will Coyote) che sa dove procurarsi i razzi e le bombe, ma alla fine è sempre lui quello che esplode. Salta in aria e ci riprova.»
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«Mi piacerebbe molto scrivere una commedia, ma io dico sempre che anche i miei zombi sono un po' commedia. L'ho detto anche a Dario Argento, ma lui finisce col togliere sempre l'elemento di humour.»
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«Adesso ho un po' un marchio e tutti mi chiedono di fare film di questo tipo, ma all'inizio la mia motivazione era semplicemente commerciale: pensavo fosse più facile far distribuire il mio film, insomma volevo che il maggior numero possibile di persone andasse a vedere il mio prodotto. Poi ho resistito per dieci anni, ma gli altri film che ho fatto in quel periodo non hanno avuto un grande successo e così sono ritornato agli zombi.»
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«Non voglio fare il predicatore, non mi sento come Michael Moore, esprimo solo la mia opinione, non ho la pretesa di influenzare nessuno. I miei quindi non sono film prettamente politici.»
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«Uso questa idea un po' particolare, quella degli zombi, e continuo a utilizzarla per fare delle istantanee dell'America, soprattutto del suo cuore profondo, quella che chiamiamo "Middle America".»
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«Ho sempre simpatizzato per gli zombie, hanno un che di rivoluzionario. Rappresentano il popolo solitamente senza idee autonome che a un certo punto, stanco dei soprusi, si ribella. Eravamo noi nel '68. E ora siamo morti, no? I nostri ideali sono morti, io sono uno zombie.»
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«Sei veramente libero di fare un film solo se lavori per pochissimi o tantissimi soldi.»
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