«La mia elezione a presidente della camera è il segno della fine del dopoguerra e il discorso del presidente della Repubblica sulle vittime del terrorismo, senza distinzione fra destra e sinistra, conclude un lungo percorso della storia repubblicana.»
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«Il Cavaliere ha fatto tutto da sè. Ha messo in piedi i Circoli della libertà con la Brambilla. Poi ha creato il Partito della libertà senza neanche avvertire i suoi amici di Forza Italia, quindi ha distrutto la Cdl. Conclusi i giochi, a regole scritte (alla stesura delle quali non siamo stati chiamati a partecipare) dovremmo bussare alla sua porta col cappello in mano e la cenere sulla testa? Non siamo postulanti. Sono il presidente di An, non una pecora.»
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«Comportarsi nel modo in cui sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Da queste mie parole, volutamente molto nette, voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quello che riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi.»
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«Se Berlusconi pensa di fare l'asso pigliatutto degli elettori di centro destra con una legge come la Vassallo è meglio che se lo tolga dalla testa perchè una legge siffatta in Parlamento non passerà mai.»
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«L'attesa dell'implosione della maggioranza rischia di essere l'attesa di Godot, se il centrodestra non contribuisce alla sollecita rimozione del macigno che sbarra la strada alle nuove elezioni: l'attuale legge elettorale, una legge che obbliga tutti ad alleanze eterogenee in cui è enorme il potere di interdizione e di ricatto anche di formazioni ultraminoritarie, con ridottissimo consenso popolare e che non a caso proliferano come i funghi dopo le piogge.»
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«Alla fine sono sicuro che riuscirò a far ragionare Berlusconi. Perchè è un uomo con una scala di valori molto rigida e al primo posto c'è l'interesse personale. Per cui basterà minacciare di colpirlo sulla riforma delle tv.»
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«Noi, che siamo il motore della CdL, se vogliamo trarre un insegnamento dagli anni passati, dobbiamo aver ben chiaro che va battuta definitivamente quell'utopia secondo cui i lavori non hanno pari dignità .»
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«Se guardiamo a Somalia, Etiopia e Libia, a come sono ridotte adesso e a com'erano prima con l'Italia, credo che questa pagina della storia sarà riscritta e ci sarà una rivalutazione del ruolo dell'Italia.»
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«Il dibattito è democrazia ed è tipico di un partito e noi siamo un partito. Mi preoccuperei se non ci fosse discussione.»
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«Se Bossi avesse continuato a parlare di secessione non avremmo mai fatto alcun accordo. è chiaro che una logica di coalizione comporta la volontà degli interlocutori di trovare un punto di sintesi.»
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«Di fronte all'orrore della Shoah, simbolo perenne dell'abisso d'infamia in cui può precipitare l'uomo che disprezza Dio, sale fortissimo il bisogno di tramandare la memoria e far sì che mai più in futuro sia riservato, anche ad un solo essere umano, ciò che il nazismo riservò all'intero popolo ebraico.»
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«Il duce è stato un esempio di amore per la propria terra e la propria gente, un giorno l'Italia lo dovrà riabilitare e insieme a Cavour, Mazzini e Garibaldi, anche a lui saranno intitolate piazze e monumenti.»
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«Credo che l'istituzione mussoliniana di una terza via in alternativa al comunismo sia ancora attualissima.»
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«Mussolini è stato il più grande statista del secolo.»
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«Io rivendico il diritto di fare delle critiche, poi se si incorre nel delitto di lesa maestà per i Ferrara di corte, io vado dritto per la mia strada.»
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«Se ci sono diritti o doveri delle persone che non sono tutelati perchè fanno parte di un'unione e non di una famiglia servirà un intervento legislativo per rimuovere la disparità . Naturalmente quando parlo di persone mi riferisco a tutti.»
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«Il comunismo è la più grande e sanguinosa illusione che l'umanità abbia partorito.»
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«Come garantire effettiva concordia tra capitale e lavoro, come aumentare la produzione della ricchezza nazionale, come ridistribuirla in modo equo, secondo le capacità ed i bisogni di ognuno, è ormai interrogativo che riguarda l'intera politica europea chiamata, anche su questo versante, a confrontarsi con il tramonto delle ideologie classiste e vetero-liberiste del Novecento e sempre più obbligata a rispondere alla sfida epocale della globalizzazione dei mercati.»
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«Eppure, penso che sia tuttora di grande significato politico e morale rammentare il valore insostituibile della libertà , bene supremo per ogni essere umano, precondizione per ogni democrazia, e penso sia lecito domandarsi se ancora oggi - sessantatrè anni dopo la liberazione - la nostra libertà corra pericoli e sia davvero minacciata. La minaccia non viene di certo dalle ideologie antidemocratiche del secolo scorso, che sono ormai sepolte con il Novecento che le ha generate. I rischi per la nostra libertà sono oggi di tutt'altra natura. L'insidia maggiore viene dal diffuso e crescente relativismo culturale, dalla errata convinzione che libertà significhi assoluta pienezza di diritti e pressochè totale assenza di doveri e finanche di regole. La libertà è minacciata nello stesso momento in cui - come sta avvenendo per alcune questioni - nel suo nome si teorizza una presunta impossibilità di definire ciò che è giusto e ciò che non lo è.»
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