«Quale follia partorire fanciulli in una società che ha perso il gusto dell'antropofagia.»
| VOTI: 1 |
«Se le cose non vanno, non sarà tutta colpa di una certa permissività sessuale che può aver contaminato le alte sfere?»
| VOTI: 1 |
«Oggi non è il mio primo giorno di scuola. Non indosso grembiuli che mal si accorderebbero con la mia mole, la mia dignità generica, i miei occhiali pensosi, che sono la mia parte più squisitamente intellettuale. Sono esentato dalla marmellata, dai quaderni, dalle campanelle, e nessun bidello, nell'intera penisola, ha alcun potere su di me. Dal punto di vista della scuola, e di questo, fatale, iniziatico primo giorno, io sono un uomo libero. Non è un risultato da poco, e qualcuno vorrà sapere come mai io, che sono, tutto considerato, un inetto, sia riuscito a tanto. Il metodo è semplice: invecchiando.»
| VOTI: 1 |
«È inganno tipografico, che una pagina abbia lo spessore esiguo su cui, su entrambi i lati, si stampa. Direi che la pagina comincia da quella esigua superficie in bianco e nero, ma si dilunga e si dilata e sprofonda, ed anche emerge e fa bitorzoli, e cola fuori dai margini.»
| VOTI: 1 |
«Non si può avanzare che retrocedendo.»
| VOTI: 1 |
«Non so che sia un libro: ma penso che saggiamente agissero quei cuneiformi che, per via della chiodosa grafia, ne improntavano spessi e argillosi poi ben cotti mattoni; ogni pagina, trecento delle nostre.»
| VOTI: 1 |
«Le parole usate per servire a qualcosa si vendicano.»
| VOTI: 1 |
«Scheletro, uomo delle tenebre, resuscitato e insieme morto irreparabilmente, doppiamente esperto di morte, rifiutato dal tempo, autore di libri inesistenti, sbagliati, impossibili, io, lo scrittore.»
| VOTI: 1 |
«La condizione di italiano espatriato attiva il complesso dell'orfano sannita, un che di sventurato e diffidente, di irto e rusticamente astuto.»
| VOTI: 1 |
«Finché c'è al mondo un bimbo che muore di fame, fare letteratura è immorale.»
| VOTI: 1 |
«L'uomo vive di pane e pigiama.»
| VOTI: 1 |
«I poveri sono le brioches dell'anima.»
| VOTI: 1 |
«In generale gli scrittori sono convinti di essere letti da Dio.»
| VOTI: 1 |
«Lo scrittore sceglie in primo luogo di essere inutile.»
| VOTI: 1 |
«La letteratura, ben lungi dall'esprimere la "totalità dell'uomo", non è espressione, ma provocazione; non è quella splendida figura umana che vorrebbero i moralisti della cultura, ma è ambigua, innaturale, un poco mostruosa. Letteratura è un gesto non solo arbitrario, ma anche vizioso: è sempre un gesto di disubbidienza, peggio, un lazzo, una beffa; e insieme un gesto sacro, dunque antistorico, provocatorio.»
| VOTI: 1 |