«Grandissimo è certo il dono delle virtù, la quale non guardando a grandezza di roba, né a dominio di stati o nobiltà di sangue, il più delle volte cigne et abbraccia e sollieva da terra uno spirito povero:assai più che non fa un bene agiato di ricchezze.»
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«Quanto sia biasimevole in un a persona eccellente il vizio dell'invidia, che in nessuno doverebbe ritrovarsi, e quanto scelerata et orribil cosa il cercar sotto spezie d'una simulata amicizia, spegnere in altri, non solo la fama e la gloria.»
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«Molte persone sbeffando e schernendo altrui, si pascono di uno ingiusto diletto, che il più delle volte viene loro in danno.»
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«Laonde mai non si doverebbe torcere il muso, quando si incontra in persone che in aspetto non hanno quella prima grazia o venustà, che dovrebbero dare la natura ne venire al mondo a chi opera in qualche virtù, perché non è dubbio che sotto le zolle della terra si ascondono le vene dell'oro.»
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«Veramente chi cammina lontano dalla sua patria nell'altrui praticando, fa bene spesso nell'animo un temperamento di buono spirito, perché nel vedere fuori diversi onorati costumi, quando anco fosse di perversa natura, impara ad essere trattabile, amorevole e paziente con più agevolezza assai che fatto non arebbe nella patria dimorando.»
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«E se pur avviene che un così fatto virtuoso dai maligni sia tallora percosso, può tanto il valore della virtù che il tempo ricuopre e sotterra la malignità de cattivi et il virtuoso ne secoli che succedono rimane sempre chiaro et illustre.»
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«Deve la storia essere veramente lo specchio della vita umana, non per narrare asciuttamente i casi occorsi a un principe o a una repubblica, ma per avvertire i consigli, i partiti ed i maneggi degli uomini, cagione poi delle felici od infelici azioni.»
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«La pratica che si fa con lo studio di molti anni in disegnando è il vero lume del disegno e quello che fa gli uomini eccellentissimi.»
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«Si può concludere che il disegno altro non sia che un'apparente espressione e dichiarazione di ciò che si ha nell'animo.»
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«Venere, che le Grazie fioriscono, dinotando la primavera.»
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«Dico, adunque, che la scultura e la pittura per il vero son sorelle, nate di un padre che è il disegno, in un sol parto et ad un tempo; e non precedono l'una all'altra, se non quanto la virtù e la forza di coloro che le portano addosso fa passare l'uno artefice innanzi all'altro; e non per differenzia o grado di nobiltà che veramente si trovi in fra di loro.»
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«Grandissimi doni si veggono piovere da gli influssi celesti ne' corpi umani molte volte naturalmente; e sopra naturali talvolta strabocchevolmente accozzarsi in un corpo solo bellezza, grazia e virtú, in una maniera che dovunque si volge quel tale, ciascuna sua azzione è tanto divina, che lasciandosi dietro tutti gli altri uomini, manifestamente si fa conoscere per cosa (come ella è) largita da Dio, e non acquistata per arte umana. Questo lo videro gli uomini in Lionardo da Vinci.»
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