Giuseppe Tomasi di Lampedusa

scrittore e nobile italiano

Giuseppe Tomasi, principe di Lampedusa, è stato uno scrittore italiano. Dopo l’esperienza della guerra visse un'esistenza ritirata, interrotta solo da alcuni viaggi all'estero (in Inghilterra, Francia, Lettonia). Amava invece incontrare amici e intellettuali nel suo salotto. Collaborò alla rivista Le opere e i giorni di Fausto Martini, scrivendo, quasi solo appunti e saggi.
È famoso per aver scritto il premio Strega del 1958 ossia Il gattopardo.
 
 
Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra.
 
 
Il principe non vide mai l’opera stampata, rifiutata da Mondadori e Einaudi. Rifiutata da Elio Vittorini fu invece apprezzata da Giorgio Bassani e quindi stampata dall'editore Feltrinelli nel 1958, un anno dopo la morte di Tomasi, avvenuta a Roma nel luglio 1957.
 
 
L'amore? Già, certo, l'amore... Fuoco e fiamme per un anno, e cenere per trenta.
 
 
Il grande successo del romanzo porterà alla riscoperta della figura dell'autore, di cui nel 1961 si è pubblicata una raccolta di Racconti.
 
 
Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi
data: 07/19/15 autore:

«Pochi minuti dopo quel che rimaneva di Bendicò venne buttato in un angolo del cortile che l'immondezzaio visitava ogni giorno: durante il volo giù dalla finestra la sua forma si ricompose un istante: si sarebbe potuto vedere danzare nell'aria un quadrupede dai lunghi baffi e l'anteriore destro alzato sembrava imprecare. Poi tutto trovò pace in un mucchietto di polvere livida.»

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«Nelle persone del carattere e della classe di don Fabrizio la facoltà  di essere divertiti costituisce i quattro quinti dell'affetto.»

tag: carattere
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«Se tutto deve rimanere com'è, è necessario che tutto cambi.»

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«Finchè c'è morte c'è speranza.»

tag: speranza
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«L'amore [...] Fuoco e fiamme per un anno, cenere per trenta.»

tag: amore
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«Ero un ragazzo cui piaceva la solitudine, cui piaceva di più stare con le cose che con le persone.»

tag: solitudine
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«Sono una persona che sta molto sola; delle mie sedici ore di veglia quotidiane dieci almeno sono passate in solitudine. E non potendo, dopo tutto, leggere sempre, mi diverto a costruire teorie le quali, del resto, non reggono al minimo esame critico.»

tag: solitudine
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«E' meglio un male sperimentato che un bene ignoto.»

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«La facoltà  di ingannare se stesso, questo requisito essenziale per chi voglia guidare gli altri.»

tag: guida
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«Ci rimane adesso di parlare di Emily, l'ardente, la geniale, l'indimenticabile, l'immortale Emily. Essa non scrisse che pochi versi, brevi liriche aspre, ferite, alla cui malia non si sfugge. E un romanzo. Wuthering Heights, un romanzo come non ne sono mai stati scritti prima, come non saranno mai più scritti dopo. Lo si è voluto paragonare a King Lear. Ma veramente, non a Shakespeare fa pensare Emily, ma a Freud; un Freud che alla propria spregiudicatezza e al proprio tragico disinganno unisse le più alte, le più pure doti artistiche. Si tratta di una fosca vicenda di odi, di sadismo e di represse passioni, narrate con un stile teso e corrusco spirante, fra i tragici fatti, una selvaggia purezza. Il romanzo romantico, se mi si consente il bisticcio, ha qui raggiunto il proprio zenith.»

tag: inganno passioni
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