«Ho inteso qui rivelare il perché dell'errore stesso, della necessità di non ripeterlo e della possibilità etica che Dio lo consenta.»
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«Nessun diritto può giustificare il perseverare nell'errore stesso, quand'anche l'uomo sappia, in un raptus intellettivo, considerare l'errore un mezzo orrendo altrettanto quanto nobile.»
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«Se l'errore non è perseveranza diabolica altro non può essere che diritto alla conoscenza.»
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«Se l'errore è compatito, spesso giustificato, ma non sempre assolto, è puro gesto di misericordia divina il rigettarlo e anche punirlo, in quanto nella punizione stessa è insito il desiderio di offrire all'uomo la possibilità di redimersi, quindi di avvicinarsi maggiormente alla stupenda perfezione che Dio è. Quale padre amorosissimo Egli non solo non abbandona nessuno, ma tutti aiuta, anche coloro, gli indegni e i reprobi, nel castigarli. Correggere non è punire, bensì aiutare a liberarsi da tutto ciò che tiene il malato lungi dalla fonte che gli dona la vita.»
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«Io non esito ad affermare, almeno per quanto riguarda i miei esperimenti di coscienza sublime, che ogni ricerca in quella direzione si troverebbe in antitesi con la sorgente spontanea di una conoscenza giustificata dalla natura divina ed eterna dell'uomo.meraviglie l'uomo accede nel perfezionarsi non soltanto in questa vita, la quale potrebbe non essere la prima.»
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«L'osservazione profonda di ogni cosa comporta l'inserimento di una determinata cosa nella visione di un Sistema Universale in rapporto al valore ed alla funzione della cosa stessa. Accedendo quindi a questa forma di "conoscenza" il pensiero viene a trovarsi necessariamente ad essere intinto di quelle particolari essenzialità per le quali acquisisce le "possibilità" cui sopra accennavo e che autorizzerebbero l'esistenza di un PN [paranormale], mentre invece è la più legittima "normalità" che si manifesta. Di qui il sorgere di facoltà delle quali mi è dato disporre solamente quando pervengo a riconoscerne la reale natura, per accoglierle allora con responsabile consapevolezza e coscienza.»
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«Non esiste un mio "incontro" col PN [paranormale], termine che mi suona estraneo, in quanto io ritengo che a chiunque segua la strada da me percorsa vengano offerte le mie stesse possibilità.»
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«Fin da giovanissimo mi sentii portato ad un'osservazione profonda di ogni cosa, anche delle più insignificanti, trovandomi così a meditare su di esse, forse nell'istintiva ricerca del rapporto fra gli avvenimenti ed i fattori che li compongono e dei legami che intercorrono fra cosa e cosa proprio come le fibre dello stesso tessuto. Mi trovai così a conseguire un'abitudine mentale ove l'intuizione ed il ragionamento collaborano in stretta armonia nella ricerca di quella verità Unitaria alla quale mi sembrano tendere, in nobilissima gara, l'Etica, la Politica, le Arti e tutte le scienze in genere. Era quindi inevitabile che io mi spingessi oltre le norme consuetudinarie del vivere e mi adoperassi per una necessità inderogabile ad agevolare il mio cammino con mezzi che Lei definirebbe paranormali, mentre io li considero di natura strettamente ortodossa.»
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«Chi non ha creduto in me senza conoscermi o, peggio ancora, chi mi avvicinò, col deliberato proposito di poi denigrarmi mettendomi nel fascio di tutto il paranormale di cui non si può o non si vuole ammettere l'esistenza, ha commesso un'azione delittuosa della quale dovrà rispondere ad un Dio che certamente ignora.»
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«Mi si rimprovera di non ripetere a richiesta gli "esperimenti" che avvengono con me, ma io non ho mai programmato simili fenomeni dei quali io stesso mi stupisco non sentendomene l'artefice. Di qui l'ansia, il dovere che ho sempre sentito di codificare quanto mi succede nel campo del meraviglioso. L'unico mio conforto, in tanta solitudine, è quello di potere utilizzare queste mie possibilità, a titolo assolutamente gratuito, per il bene del mio prossimo, ben sapendo, nell'istinto della mia coscienza, quale sia la loro ragione di essere e quale il loro valore etico e morale.»
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«Il mio desiderio è sempre stato quello di avere la Scienza collaboratrice per la necessità che ho di conoscere l'esistenza e valutare l'"assoluto" al fine di saper dirigere la ricerca nel paranormale.»
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«A quanti mi chiedono di rivelare il mezzo col quale si manifestano tanti stupefacenti fenomeni, rispondo che la mia forza sta nel tenere i piedi ben saldi sulla terra. Ammettere e conoscere la realtà, predispone a possibilità le più insperate, le più incredibili, avendo qualsiasi realtà infiniti risvolti. La conoscenza della realtà, poi, è di grande aiuto nel reperire ed interpretare i preziosi simboli che ci stanno intorno e ci illuminano costantemente.»
| VOTI: 1 |
«Con un piede da questa parte e l'altro poggiato sull'infinito, mi sembra quasi di essere un ponte gettato fra le due età e sotto di me scorre l'universo come fluida materia che seco travolge impetuosamente il ridicolo delirio dell'uomo di volersi imporre o sottrarre a decreti che lui stesso ignora.»
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«Solamente in amore la natura si lascia frodare e non protesta: qualche volta, anzi, se ne rallegra, perché l'eredità del genio non è consentita mai, mentre il retaggio dei mali è assicurato sempre. L'amore, è forse questo l'ultimo mezzo che mi è offerto per vivere fra gli uomini come uno di loro?»
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«La fisica, la matematica e la teologia hanno costituito il tripode sul quale è venuta a poggiarsi la fiducia degli iniziati ma per me, che non posso più credere in queste cose, dove troverà sostegno la mia speranza? Ecco la mia tragedia. Quanta tristezza vi è nel profondo delle cose?»
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«Qualche volta una grande tristezza mi coglie: e se io dovessi rimanere solo a godere o a soffrire? Di un privilegio che non tarderebbe ad isolarmi dagli altri uomini, causa delle mie azioni divenute non più compatibili con l'esperienza dei saggi e con la fede dei Santi? In questo caso il mio destino sarebbe certo: la diffidenza o la beffa; perché oltre i limiti che il negromante e il demente hanno posto alle norme consuetudinarie del vivere, solamente la pietà, qualche volta, si avventura ad accompagnare, nella grande illusione, il cercatore d'oro nei luoghi ove l'oro non val più che la sabbia.»
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«Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore. Ho perduto la gioia di vivere. La potenza mi fa paura. Non scriverò più nulla!»
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«La vita terrena è troppo breve per creare e rinunciare poi subito a ciò che si è creato.»
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«È fatale che quasi la totalità delle prerogative umane, a livello però del solo istinto, convoglino il desiderio dell'uomo a considerare lo stato di necessità della propria esistenza; di qui la peculiarità degli intenti volti a favorire l'ambizione, l'orgoglio, la potenza e la crudeltà. È tacito: che una severa rinuncia a questi fattori negativi comporti se non la visione l'intuizione almeno di quelle alte sollecitazioni alle quali il pensiero si ispira per comprendere l'infinito e così vincere il terrore della morte.»
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«Quando mi venne chiesto di esprimere il mio pensiero a proposito della medianità e dello spirito non ho esitato a rispondere che ogni individuo possiede un certo potenziale di medianità. Sul significato di questa parola però ho posto delle riserve di ordine etico e biologico.»
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