Haruki Murakami

scrittore, traduttore e accademico giapponese

Haruki Murakami è uno scrittore, traduttore e saggista giapponese. È nato a Kyoto ed è cresciuto a Kobe. Con “La fine del mondo” e “Il paese delle meraviglie” Murakami ha vinto in Giappone il Premio Tanizaki. È stato tradotto in circa cinquanta lingue e i suoi best-seller hanno venduto milioni di copie. Conosciuto in Giappone ma anche a livello internazionale, ha vinto premi importanti come il World Fantasy Award (2006), il Frank O'Connor International Short Story Award (2006), il Franz Kafka Prize (2006) e il Jerusalem Prize (2009).  Tra le sue opere più importanti ricordiamo:  “Nel segno della pecora”, “Norwegian Wood”, “L'uccello che girava le viti del mondo”, “Kafka sulla spiaggia” e “1Q84” . Grazie alle atmosfere occidentali e metropolitane ha proiettato la letteratura giapponesi verso traguardi inattesi. È autore di molti romanzi, racconti e saggi e ha tradotto in giapponese autori americani come Fitzgerald, Carver, Capote e Salinger.
 

Ciò che penso, semplicemente, è che, una volta usciti dalla prima giovinezza, nella vita è necessario stabilire delle priorità. Una sorta di graduatoria che permetta di distribuire al meglio tempo ed energia. Se entro una certa età non si definisce in maniera chiara questa scala dei valori, l'esistenza finisce col perdere il suo punto focale, e di conseguenza anche le sfumature.
 
 
data: 12/05/14 autore:

«Il cielo era così infinito che a guardarlo fisso dava le vertigini...»

VOTI: 3

«Ci sono persone da cui vorrei essere capito e che vorrei capire. | Quanto agli altri, se non mi capiscono fino in fondo, pazienza, mi devo rassegnare.»

VOTI: 1

«Smettila di tormentarti tanto. Ogni cosa segue comunque il suo corso, e per quanto uno possa fare del suo meglio, a volte è impossibile evitare che qualcuno rimanga ferito. È la vita. Faccio un po' il grillo parlante ma è ora che tu cominci a imparare certi meccanismi della vita. A volte tu ti sforzi troppo di adattare la vita ai tuoi meccanismi. Se non vuoi finire anche tu in una clinica psichiatrica cerca di essere un po' più aperto e di abbandonarti di più alla vita così come viene. Anche una donna debole e imperfetta come me ogni tanto arriva a rendersi conto di quanto meravigliosa sia la vita.»

VOTI: 1

«Komatsu fece un sorriso che sembrava essere tirato fuori dal fondo di un cassetto che si apre di rado.»

VOTI: 1

«Ho sempre avuto fame di affetto, io. E mi sarebbe bastato riceverne a piene mani anche solo una volta. | | Abbastanza da dire: grazie, sono piena, più di così non ce la faccio. Sarebbe bastato una volta, una sola unica volta.»

VOTI: 1

«Parlare in maniera franca e dire la verità sono due cose molto diverse. L'onestà sta alla verità come la prua sta alla poppa. L'onestà appare per prima, la verità per ultima. L'intervallo fra di esse varia in maniera direttamente proporzionale alle dimensioni della barca. E nelle cose di grande portata, può occorrere molto tempo perché la verità si manifesti. A volte è solo postuma.»

VOTI: 1

«A nessuno piace la solitudine. Ma non mi faccio in quattro per fare amicizia. Così evito un po' di delusioni.»

VOTI: 1

«Avrei voluto mettermi a piangere forte, ma non potevo. Non avevo più l'età per versare lacrime, avevo fatto troppe esperienze. Esiste anche questo al mondo, la tristezza di non poter piangere a calde lacrime. È una di quelle cose che non si può spiegare a nessuno, e anche se si potesse, nessuno la capirebbe. Una volta, avevo provato a esprimerla a parole. Ma non ne avevo trovata una che potesse esprimere il mio sentimento ad altri, anzi nemmeno a me stesso, così avevo rinunciato. E avevo chiuso sia le mie parole sia il mio cuore. La tristezza troppo profonda non può prendere la forma delle lacrime.»

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«Da qualche parte esiste una fine. Solo che non si trova un cartello con scritto "Ecco, questa è la fine". Come al gradino più alto di una scala non si trova scritto "Attenzione, questo è l'ultimo gradino. Non fate un altro passo oltre a questo"»

VOTI: 1