«Cercare adagio, umilmente, costantemente di esprimere, di tornare a spremere dalla terra bruta o da ciò ch'essa genera, dai suoni, dalle forme e dai colori, che sono le porte della prigione della nostra anima, un'immagine di bellezza che siamo giunti a comprendere: questa è l'arte.»
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«Donne: non le vedi mai sedersi su una panchina con l'avviso Verniciata di fresco. Hanno occhi dappertutto.»
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«Mentre tu hai una cosa, questa può esserti tolta. Ma quando tu la dai, ecco, l'hai data. Nessun ladro te la può rubare. E allora è tua per sempre.»
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«Qual'è l'età dell'anima umana? Come essa ha la virtù del camaleonte di mutar colore a ogni nuovo incontro, d'esser gaia con chi è allegro e triste con chi è depresso, così anche la sua età è mutevole come il suo umore.»
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«Quattrini e cretini non si fanno compagnia.»
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«Un uomo di genio non fa errori. I suoi errori sono voluti e sono portali di scoperta.»
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«Amata, di quella si dolce prigionia (Musica da camera xxii) | Amata, di quella si dolce prigionia | La mia anima è lieta... | Tenere braccia che inducono alla resa | E voglion esser strette. | Sempre così mi trattenessero, | Felice prigioniero sarei! | | Amata, quella notte mi tenta | Che, nel tremante viluppo delle braccia, | In alcun modo gli allarmi | Possano turbarci ma il sonno | A più sognante sonno si sposi e l'anima | Con l'anima giaccia prigioniera.»
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«Dio fece il cibo, ma certo il diavolo fece i cuochi.»
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«Ascolta, amore, | Il racconto del tuo amato; | Quando gli amici l'han lasciato | Un uomo avrà dolore. | | Poichè allora saprà | Ch'essi son bugiardi | E un mucchietto di cenere | Le loro parole.»
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«Nel crepuscolo soave, | ascolta il canto del tuo amante, | ascolta la chitarra. | | Bella, bella signora, | raccogli in fretta il tuo mantello, | perché il tuo amante possa gustare | la dolcezza dei tuoi capelli...»
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«Diafana la bianca rosa e diafane | mani di lei che diedero, | anima vizza e pallida più | che la smunta onda del tempo. | | Rosadiafane e belle - ma più diafana | selvaggia meraviglia | nei miti occhi tu veli, | mia bambina azzurrovenata.»
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«L'amor mio è vestita di luce | In mezzo ai meli | Dove i lieti venti più bramano | Di correre insieme. | | Là dove i venti lieti restano un poco | A corteggiare le giovani foglie, | L'amor mio va lentamente, china | Alla propria ombra sull'erba; | | Là, dove il cielo è una coppa azzurrina | Rovescia sulla terra ridente, | Va l'amor mio luminoso, sostenendo | Con garbo la veste.»
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«La Fantasia mette radici dove la realtà vuol morire.»
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«Domani sarò | ciò che oggi | ho scelto di essere.»
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«Va, cerca di lei cortesemente | E dille che sto per venire, | Vento di aromi che sempre canti | L'epitalamio. | Oh, va in fretta sulle buie terre | E valica il mare | Chè mari e terre non ci separino | Il mio amore e me.»
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«Lasceremo il villaggio dietro di noi | allegramente, tu ed io, | per vagare cantando al vento, | come gli zingari...»
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«La pioggia è caduta tutto un giorno. | Oh, vieni tra gli alberi madidi. | Le foglie giacciono fitte sul viale | Dei ricordi. | | Nel viale dei ricordi sosteremo | Un poco e poi ci lasceremo. | Vieni, amore, dove io possa parlarti | Intimamente.»
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«A noi venne Amore nei tempi andati, | Che l'una al crepuscolo schiva sonava | E l'altro accanto stava pauroso... | Che Amore in principio è tutto tremore. | | Fu grave amarsi. Finito è l'amore, | Le sue dolci ore non rare. | Salutiamo finalmente le strade | Per cui dovremo andare.»
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