«è un difetto comune di dire più facilmente quello che credono che gli altri vogliano sentire, piuttosto che attenersi alla verità . Tuttavia, purchè gli uomini possano attenersi alla verità , dovranno prima conoscere gli errori e poi commetterli.»
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«E se il cuore non ha capito, non arriva ad esser menzogna il detto della bocca, ma piuttosto assenza.»
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«Non è la dimensione del vaso che importa, ma quello che ognuno di noi riesce a mettervi, anche se dovrà traboccare e andare perduto.»
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«Oltre alla conversazione delle donne, sono i sogni che trattengono il mondo nella sua orbita.»
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«Il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo nè desiderarlo.»
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«La vittoria della vanità non è la modestia, tanto meno l'umiltà , è piuttosto il suo eccesso.»
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«La gioventù non sa quel che può, la maturità non può quel che sa.»
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«Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.»
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«Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, la pietra che ha cambiato posto.»
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«I viaggiatori possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: "Non c'è altro da vedere", sapeva che non era vero.»
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«Dal gesto di ammazzare con le mani | il modo di impastare non diverge | (che bello ch'è il progresso, che sollievo: | col pulsante qui a destra, eccoti il pane, | col pulsante a sinistra, facilmente, | anche senza mirare, lancio il missile | e il nemico centro).»
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«Traccio un solco per terra, in riva al mare: | e la marea subito lo spiana. | Così è la poesia. La stessa sorte | tocca alla sabbia e tocca alla poesia | al via vai della marea, al vien-vieni della morte.»
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«Ti cinge, circolare, la poesia: | in circoli concentrici t'accerchia | il corpo coricato sulla sabbia. | | Come un'altra ape in cerca d'altro miele, | trascurati gli aromi del giardino, | il corpo t'accarezza la poesia.»
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«Vengano infine le alte allegrie, | le ardenti aurore, le notti calme, | venga la pace agognata, le armonie, | e il riscatto del frutto, e il fiore delle anime. | Che vengano, amor mio, perché questi giorni | son di stanchezza mortale, | di rabbia e agonia | e nulla.»
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«Chiamarti rosa, aurora, acqua fluente, | cos'è se non parole raccattate | tra i rifiuti d'altre lingue, d'altre bocche? | I misteri non sono quello che sembrano, | o non riescono a dirli le parole: | nello spazio profondo, stelle poche.»
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«Come tutti i figli degli uomini, il figlio di Giuseppe e Maria nacque sporco del sangue di sua madre, vischioso delle sue mucosità e soffrendo in silenzio.»
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«Per me il titolo contiene tutta quanta l'idea del libro. Per questo ho sempre trovato i titoli prima di cominciare a scrivere. Anche se questo non significa che abbia già un piano compiuto del romanzo.»
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«Questa faccenda del mentire e del dire la verità è una lunga storia, è meglio non azzardare giudizi morali assoluti perché, se daremo tempo al tempo, arriverà sempre il giorno in cui la verità diventerà menzogna e la menzogna si trasformerà in verità.»
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«Un uomo ha bisogno di fare la sua provvista di sogni.»
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