«Sin da piccolissimo, mio fratello Giovanni, che ora è il mio manager insieme all'altro fratello Corrado, mi sfidava con una palla di carta e scotch nel corridoio di casa. Poi passavo tante ore a giocare nei parchi di Brescia, accompagnato sempre da papà : era in pensione e mi dedicava tutti i pomeriggi dopo la scuola.»
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«Credo che nella vita si debba aver paura di altre cose, non certo di una partita.»
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«Non penso all'importanza o alla tensione della partita, ma alla voglia che ho di divertirmi e il calcio per me è tutto, quindi mi impegno al massimo sempre, in allenamento o in partita non fa differenza.»
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