«- "I partigiani possono essere ricchi?" - "Quelli del paese no, sono comunisti. Quelli forestieri non lo so."»
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«Fu un amore, amici, | che doveva finire; | credemmo che gli uomini fossero santi, | i cattivi uccisi da noi, | credemmo diventasse tutta festa e perdono, | le piante stormissero fanfare di verde, | la morte premio che brilla | come sul petto del bambino | la medaglia alle scuole elementari. | Con pena, con lunga ritrosia, | ci ricredemmo. | Rimane in noi il giglio di quell'amore.»
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«Un essere umano per tanti anni in schiavitù non resiste al soffio, al vento, al bagliore di liberi sentimenti, trova così accecante la luce della fratellanza che ne rifugge, la rifiuta, ne ha paura, non ci crede, non ci vuole credere, più allegro, non gravante, naturale, più felice lo stato di prima, con le catene del lavoro ma senza interrogazioni, senza dover cambiare sentimenti, senza dover rispondere con commozione alla bontà, senza che mai nel proprio volto si debba affacciare la gratitudine, la riconoscenza, la fedeltà.»
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«Non era bella, anzi brutta, il volto angoloso, quell'occhio storto in certi giorni di più strabiciava. Era anziana; già due figlie grandi, maritate. Quando venivano a trovarla erano distratte.»
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«C'è da domandarsi se ogni essere umano, piombato in particolari circostanze, non può essere dominato dalla magia, credere a superiori influssi come in antico si imploravano gli déi.»
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«Nella bottega del barbiere il sapone divenuto schiuma si posava sui volti. Il maresciallo dava fondo a tutta la sua cultura, alla sua delicata educazione, parlava con voce forte, sicura, come spiegasse alle reclute il fucile 1891. La bottega, al di fuori delle parole del maresciallo, era in silenzio. Il rasoio portava via dai volti l'erto strato di sapone e i piletti che nascono nelle facce degli uomini (benché anche qualche donna li possieda). Poi il maresciallo in pensione uscì e di fronte c'era casa sua, c'entrò. Il figlio del farmacista cercò di trattenere un lunghissimo sospiro, ma non ci riuscì e infatti cominciò ad uscirgli da un angolo della bocca; quando ebbe finito gli sembrò di star meglio, e per soddisfarsi bene fece un altro sospiro, questo però molto più leggero.»
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«In certi momenti mi illudo di sfiorare la verità. Basterebbe ancora un poco. Poi di nuovo buio, e ancora buio.»
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«Solo chi c'è passato sa come fu il dopoguerra in Italia - quello della seconda guerra mondiale - per uno che durante la dittatura italiana aveva vivamente sperato; da ogni parte scenari che cadevano, trionfo della materia, il denaro e la carne più dominanti di prima. La nuova lussuria invogliava le masse alla completa servitù.»
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«[Su un comizio di Palmiro Togliatti] Quello che mi incantò fu il suo linguaggio che era insieme popolare, inteso da tutti, eppure ogni motto guardingo, puro italiano, ogni parola specchio esatto di ciò che voleva esprimere, ogni parola giusta a "sollecitare" il cuore e la mente di chi lo ascoltava. La piazza era gremita. Il comizio si svolse in silenzio, acuta in tutti l'emozione. Parlava il capo dei loro nemici, di loro lucchesi, bianchi, come un predicatore, dal pulpito, con calma, un'eco solenne... tale preciso parlare parve anche un omaggio a quel popolo che lì, sotto il piccolo palco, ascoltava e la lingua italiana, il dittaggio, eccome se lo conosceva e lo coltivava, eccome se attraverso i secoli aveva conservato il bel parlare, la lingua italiana.»
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«Le foglie guardano il sole, si rivolgono sicuramente a lui; esse non hanno pensieri che le fuorviino; ecco perché la natura è così bella.»
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«Così ogni ubriacatura dà la pasta dell'uomo che la sostiene. Del resto con l'alcool si passano le ore, ci si diverte a contemplare la nostra natura, i ricordi, dai quali si possono trarre gli scopi, la conclusione del perché del nostro vivere; vengono fuori qualità e vizi che non si pensava avessero tali radici radicate.»
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«Gli imbecilli hanno tutti lo stesso cappello, sia esso lungo o basso, nero o bianco, ogni loro cappello ha il senso dell'imbecillità.»
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«Si è che il figlio del farmacista da un pezzo beve, si ubriaca: la solitudine vi conduce.»
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«Il figlio del farmacista cammina a notte alta tra erbe scomposte, a ciuffi lunghi e ispidi.»
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«Ci sono delle pagine che puzzano di vino, delle pagine dove c'è la sera, lenta; altre pagine sono notturne nelle quali i pipistrelli battono le ali.»
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«Se l'uomo non si illudesse di essere un individuo ammirevole dovrebbe nel momento che è per afferrare una qualsiasi cosa rimanere sempre con la mano tremante, dubitosa, nel mezzo dell'aria e dire: la prendo o non la prendo? Farò bene oppure no? - e eternamente non farebbe mai nulla.»
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«Sembra un'ingiustizia osservare come gli scienziati, gli uomini dotti in genere, si preoccupino tanto per ricercare le cause delle malattie, per scoprire le origini, le leggi, per trovare tante belle notizie, che poi trovano, ma non si preoccupano per nulla del fatto che tanti disgraziati fanno le poesie.»
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«Che alcuni giovani scrivano delle poesie anche questo è un mistero. Potrebbero sorridere a chi gli vuol bene, amare il proprio mestiere, essere cittadini benvoluti e rispettati, e, invece, per questa poesia, occhi cerchiati di febbrile amore, gioia smodata e tristezze ignote, smanie di non si sa che cosa, sogni e sogni che s'imbrogliano: disperato inutile te cercare o poesia, abbandonando la realtà.»
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