«Penso sempre a mia figlia. Non c'è una cosa che io non voglia fare con lei. Fumo anche davanti a lei, perché voglio che mi conosca con i miei limiti. Ma le ho insegnato il dissenso, può dirmi smettila.»
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«Anna Lou è nata in una clinica a Lugano il 20 giugno 2001. Ho assistito al parto con una tempistica incredibile. Ero stato accanto alla mamma per tutta la gravidanza 99 ore su 24. Avevo la sindrome della covata, con le mani ingrossate, sembrava dovessi partorire pure io. Poi, in sala parto, mi addormento sfinito per risvegliarmi di colpo un quarto d'ora prima che lei venisse al mondo. Ho tagliato il cordone ombelicale, ho fatto il bagnetto e le ho cantato la prima canzone: Baby Blue, perché aveva la testa blu e sembrava un puffo.»
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«Il fatto che non veda televisione la considero la mia arma. Non me ne importa, dico quello che mi pare, sono andato a X Factor perché mi hanno chiamato, all'inizio mi dicevano che il mio "battiatismo" non andava bene per i reality e ora sembra che sia la cifra giusta.»
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«Sai perchè Simon Cowell si è inventato XFactor? E' un escamotage per mettere sotto contratto tutti. Questa è la cosa geniale: chiunque venga fuori dal programma, è già proprietà di una casa discografica. Noi lo prepariamo, loro se lo mangiano.»
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«La lucina rossa della telecamera non mi fa nessuna impressione: la tv non mi condiziona perché non la guardo quasi mai. Non mi nutro di televisione e nemmeno di radio.»
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«La trilogia è nata sin dall'inizio come tale. Avevo capito che con il primo disco non sarei riuscito ad esprimere tutto il potenziale di anni di incomprensioni, rinunce e aspirazioni. "Acidi" rappresentava l'infanzia a-problematica. "Metallo" fu il distacco, l'adolescenza. "Zero" è il superamento dialettico di tutto questo. Una liberazione, non un annullamento nichilista. L'ideale chiusura di un cerchio. Ma per poterlo davvero inscenare avremmo dovuto avere sessant'anni e una carriera alle spalle, quindi questa saggezza è stata solo ipotizzata.»
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«Forse Già lo sai | che a volte la follia | sembra l'unica via | per la felicità. | | C'era una volta un ragazzo | chiamato pazzo | e diceva "sto meglio in un pozzo | che su un piedistallo".»
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«Ho deciso | di perdermi nel mondo | anche se sprofondo | lascio che le cose | mi portino altrove | non importa dove | non importa dove.»
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«Assurdo cosa accadde | quando ti vidi per la prima volta | portavo un cuore entrando nella stanza | ma uscendo non lo avevo più: | Amore, come vetro, | lo infranse al primo colpo | | Quanto tempo è passato | da quel temporale | un rimedio ti avevo dato | per le corde vocali | e tu mi hai disegnato una libellula | che dice "vola da solo" | l'avrei dovuta prendere in parola | ma io non seguo mai la prima strada.»
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«Al vuoto si risponde con la poesia, non con le puttanate...»
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«La leggenda del non-amore che si scrive di sera... d'una cosa che sarebbe bella, ma non è vera... è che tu, mia Riflessa Creatura mi guardi negli occhi per una volta ancora... per una volta ancora... prima che giunga Primavera.»
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«Quando si pensa troppo al denaro si diventa per forza fascisti.»
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«Assurdo cosa accadde | quando ti vidi per la prima volta | portavo un cuore entrando nella stanza | ma uscendo non lo avevo più: | Amore, come vetro, | lo infranse al primo colpo... »
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