Niccolò Ammaniti

scrittore, regista e sceneggiatore italiano

Niccolò Ammaniti è uno scrittore e sceneggiatore italiano. Esordisce con il romanzo Branchie. Nel 1996 inizia a pubblicare con Mondadori, i racconti Fango anticipano Ti prendo e ti porto via, ma è con Io non ho paura che si fa conoscere al grande pubblico, vincendo il Premio Viareggio; è l'autore più giovane ad aver vinto questo premio. Il libro, inoltre, viene trasformato in film da Salvadores.
 
 
Nella vita le cose passano sempre, come in un fiume. Anche le più difficili che ti sembra impossibile superare le superi, e in un attimo te le trovi dietro alle spalle e devi andare avanti. Ti aspettano cose nuove.
 
 
Come Dio comanda prosegue il filone dedicato al rapporto padre-figlio e gli vale il premio Strega.
Il suo stile diretto ed energico, sfruttando un linguaggio moderno e disinvolto, lo ha avvicinato anche alle nuove generazioni, come dimostrano opere come Io e te o Che la festa cominci.
Dai suoi libri sono stati tratti al momento cinque film mentre i suoi libri sono stati tradotti in 44 Paesi.
 
 
Bisogna scrivere sotto la pelle. Bisogna che parole d'amore si fondano con i nervi, che frasi luminose ci illuminino l'encefalo come fuochi d'artificio, che storie d'avventura ci infettino il sistema nervoso e lo stomaco. In una università americana hanno insegnato a scrivere a un "macacus resusu", con le sue mani tozze e maldestre ha vergato con fatica su un foglio una sola parola: banana. Io ogni giorno scrivo banana. Io scrivo poco, perché scrivendo tanto sbaglio.
data: 09/28/14 autore:

«Ho amato molto i Marvel e in particolare gli X-Men, anche se poi sono diventati quasi incomprensibili, esibivano narrazioni così complesse, interazioni cosi ardite fra immagini e dialoghi che diventava più difficile seguirli che leggere Joyce.»

tag: amore
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«Nel cinema italiano manca la follia, anche per i giovani registi che si fermano un attimo prima.»

tag: follia giovani
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«Non mi interessa quel cinema che chiede una identificazione con i valori e i problemi della famiglia borghese. La borghesia italiana, oggi, non ha granchè da dire.»

tag: famiglia
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«Mi hanno colpito i film di alcuni giovani registi: penso ai bambini di Crialese a Lampedusa, ai pescatori di Marra, agli emarginati di Sorrentino. Sono storie semplici che recuperavano la marginalità , la necessità  di sopravvivere, di resistere, di rimanere uomini in situazioni difficili. L'unico limite, secondo me, è che gli autori quando arrivano a un nocciolo, a un monumento duro si sottraggono. Si fermano un attimo prima, come se scattasse una sorta di pudore, forse culturale.»

tag: uomini
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«Bisognerebbe avere più sceneggiatori, che in Italia mancano e spesso sono schiavi di progetti che vengono dall'alto. Ci vorrebbero più sceneggiature originali, storie che funzionino e che sappiano rappresentare l'Italia oggi. I registi inoltre non sempre dovrebbero essere autori.»

tag: auto
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«Provarci era uguale a un tuffo da uno scoglio alto. Ti affacci, guardi sotto, torni indietro e dici chi me lo fa fare, ci riprovi, esiti, scuoti la testa e, quando tutti si sono buttati e si sono rotti di aspettarti, ti fai il segno della croce, chiudi gli occhi e ti lanci giù urlando.»

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«Dentro, da qualche parte nel basso ventre, covava una roba che lo faceva stare di merda. Una di quelle robe che ti consumano piano piano, che ti ammalano come un morbo dalla lenta incubazione, e di cui non puoi parlare a nessuno perchè se per caso sputi il rospo ti crolla in testa tutto il teatrino del cazzo.»

tag: arte
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«Bisogna scrivere sotto la pelle. Bisogna che parole d'amore si fondano con i nervi, che frasi luminose ci illuminino l'encefalo come fuochi d'artificio, che storie d'avventura ci infettino il sistema nervoso e lo stomaco. In una università  americana hanno insegnato a scrivere a un "macacus resusu", con le sue mani tozze e maldestre ha vergato con fatica su un foglio una sola parola: banana. Io ogni giorno scrivo banana. Io scrivo poco, perchè scrivendo tanto sbaglio.»

tag: amore
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«Ha capito subito perchè lo aveva fatto. Per combattere una cosa maligna che ci abbiamo dentro e che cresce e ci trasforma in bestie. Si è tagliato in due la vita per liberarsene.»

tag: vita
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«Da bambino sognavo spesso i mostri... e riuscivo a fregarli, ma anche ora da grande qualche volta mi capita di sognarli... ma non riesco più a fregarli.»

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«I videogiochi sono il mio sogno, solo che in Italia è quasi impossibile realizzarli: quando ci arriveremo, magari sarò troppo vecchio e non mi interesseranno più.»

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«Non è il mezzo attraverso cui passano le storie a essere importante, ma le storie stesse, qualsiasi forma prendano.»

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«Libro e film sono due opere diverse e il regista interpreta il testo come vuole lui. A volte, raramente, succede che i film siano migliori dei libri perchè rimaneggiano la storia che in quel modo migliora.»

tag: storia film libri
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«Un libro e un film non sono la stessa cosa. I libri generalmente hanno più forza dei film perchè sono fatti un po' dagli scrittori e un po' dai lettori: il lettore si immagina le cose che lo scrittore gli suggerisce. Il cinema è più deciso nell'imporre la sua visione del mondo attraverso le facce dei personaggi, le luci, le ambientazioni.»

tag: film libri forza
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«Ho difficoltà  a scindere quello che penso di un film e di un libro. Vedo le storie che racconto per immagini, come un film cerebrale. Sulla carta è più evidente l'aspetto psicologico e intimista.»

tag: film
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«Mentre nella vita di tutti i giorni quello che accade non può essere sempre plateale, nei miei romanzi non potrei mai parlare di una vita vissuta in maniera "normale" dove la normalità  sia il suono del presente.»

tag: vita
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«Io ho un problema con gli eroi in generale: non mi piacciono. Non amo l'eroe buono, positivo, nemmeno quello mitologico che incarna in sè la morale, la giustezza della vita. Gli unici che mi piacciano sono i bambini perchè sono inconsapevoli di esserlo e quindi possono "incarnare" un problema etico e nello stesso tempo risolverlo attraverso l'intuizione e il cuore.»

tag: amore
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