«Ogni intuizione superiore alla conoscenza sensibile deve sempre venir fissata dallo spirito in un simbolo, vale a dire in un'immagine sensibile che la renda afferrabile e che sintetizzi in sè le condizioni atte a rievocare, ove occorra, l'intuizione originaria; così il simbolo trasforma quest'ultima in un possesso stabile della spirito, rievocabile e trasmissibile.»
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«Ogni fenomeno anche più elementare non è mai puramente oggetto; esso ha un polo subbiettivo per cui esso è anche quando non fosse presente alcun altro soggetto. Questo polo subbiettivo del fenomeno è l'unità della coscienza immanente al fenomeno.»
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«Se la prima verità della filosofia è la certezza della mia esistenza come coscienza, la seconda verità è la certezza che il mio essere subisce nelle sue continue trasformazioni una specie di violenza dall'esterno per cui io sono fatto certo dell'esistenza di altri esseri da me indipendenti.»
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«Nessuna circostanza in apparenza più insignificante rimane mai indifferente e senza effetto; quando il mondo diventa per me un altro, anche il mio io diventa un altro.»
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«Il prodursi della conoscenza non è un contatto del soggetto in sè con l'oggetto in sè, onde sorge nel primo l'immagine più o meno deformata dell'altro ma è una semplice trasformazione, un divenire del complesso cosciente sotto il suo duplice aspetto di soggetto e oggetto.»
| VOTI: 1 |
«Non vi è nessuno stato di coscienza che sia esclusivamente soggetto, come non ve n'è nessuno che sia esclusivamente oggetto; e sebbene noi possiamo fare astrazione , nel considerare un dato fatto di coscienza, dall'uno dei momenti che lo costituiscono, considerandolo esclusivamente come oggetto o come soggetto, ciò non costituisce mai altro che una pura astrazione la quale implica sempre tacitamente il concorso dell'altro fattore non considerato.»
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«Nec lugere nec irasci sed intelligere.»
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«L'Unità divina è presente in ogni creatura come la realtà ed il valore supremo verso il quale ogni cosa tende.»
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«Non trovo in me altro che sensazioni, pensieri, volontà particolari e passeggere: l'io uno ed identico che sembra essere dappertutto non si trova in realtà in nessuna parte.»
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«Se io faccio astrazione da tutto ciò di cui il mio io è conscio, ossia del contenuto obbiettivo della mia coscienza, scompare anche il mio io individuale: tolta la coscienza dei miei singoli pensieri, è tolto anche l'io che in me pensa.»
| VOTI: 1 |
«Il punto di partenza non può essere preso in altro che nel fatto immediatamente dato dell'esperienza, nella certezza immediata, intuitiva dell'essere della coscienza. Il principio che io esisto come coscienza è la verità fondamentale e prima del pensiero.»
| VOTI: 1 |
«Noi non abbiamo altra base obiettiva del conoscere che l'esperienza; e non abbiamo altra via di progredire nel conoscere, partendo dall'esperienza, che la sua elaborazione formale.»
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«L'incertezza e la riserva della filosofia non sono che l'espressione di quello spirito eminentemente critico che costituisce il vero spirito filosofico.»
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«Lo stesso movente che sospinge l'uomo all'acquisizione delle conoscenze singole crea l'irresistibile tendenza di ogni intelletto umano ad organizzare il complesso delle sue conoscenze in un'intuizione propria del mondo, a concepire il complesso dell'esistenza secondo certi principi e ad orientare su di essi la propria vita. Questo movente è l'interesse pratico della vita, l'aspirazione indelebile dello spirito umano a concepire ed a realizzare l'esistenza nella sua forma più vera e più alta.»
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«Che cosa sono io? Che cosa è la realtà che mi circonda? Quale è il mio destino? In che modo io debbo agire? Gli uomini sono più metafisici di quello che pensano: soltanto sono tali senza saperlo.»
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«Il multiforme complesso delle attività umane non può costituire, se è vero che il mondo dell'esperienza deve essere riducibile ad un sistema intelligibile, una molteplicità disgregata di attività isolate, ma deve costituire uno svolgimento unico e continuo, un sistema in cui le attività stesse si concatenano e si dispongono secondo una gradazione di valore determinata dal loro rispettivo rapporto con quell'attività che costituisce il valore supremo, il fine di tutto il sistema.»
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«Ho sempre diretto la mia attività filosofica secondo le esigenze della mia coscienza e non ho mai preso in considerazione, neppure per un momento, la possibilità di subordinare queste esigenze a direttive di qualsivoglia genere. Così ho sempre insegnato che la sola luce, la sola direzione ed anche il solo conforto che l'uomo può avere nella vita, è la propria coscienza; e che il subordinarla a qualsiasi altra considerazione, per quanto elevata essa sia, è un sacrilegio. Ora con il giuramento che mi è richiesto, io verrei a smentire queste mie convinzioni, ed a smentire con esse tutta la mia vita.»
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