«Io sono quel che faccio.»
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«Oggi non ho votato Berlusconi, ma rispetto il fatto che gli italiani lo hanno eletto, siamo in democrazia. E' giusto che il presidente del Consiglio lavori per il Paese con ambizione e serenità.»
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«Ho delegato la mia vita familiare a mia moglie. Qui al castello vige il matriarcato. Così riesco a stare con la mia famiglia e a seguire tutti i progetti. Riesco ad essere un uomo libero. Riesco a seguire le leggi naturali dell'uomo e a vivere una vita anarchica.»
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«I momenti dell'infelicità sono momenti chiave della vita, gli unici momenti in cui si impara davvero qualcosa.»
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«Il limite più grande che ho accettato è quello di essere vivo. Non ho "deciso" di essere vivo.»
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«Ho cercato di dare il massimo nella mia vita e ho sempre cercato di superare i limiti.»
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«Il Parlamento Europeo per quanto mi riguarda è stato una "stalla di chiacchiere". Io sono abituato ai fatti.»
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«L'esperienza politica è stata senz'altro positiva, ma non la rifarei più. Avrei dovuto prendere molte responsabilità e rinunciare alla mia libertà per affermare le mie idee e accettare quelle degli altri.»
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«I miei sogni sono diurni, ho sempre desiderato avere un castello. Mi ricordo che quando avevo 5 o 6 anni desideravo vivere in un castello, ma era un sogno di un bambino. Molti bambini hanno questo sogno... Le fasi delle mia vita sono sette e sono cicliche durano circa 10/15 anni. Ora sono alla 6° fase con la conclusione del progetto dei musei in montagna e l'anno prossimo entrerò nella 7° fase. La mia prossima attività sarà la ricerca della visione totale.»
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«Ho cercato fin dal principio la libertà dentro di me. L'ho salvaguardata per tutta la vita come un guardiano il faro.»
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«Di cosa ho paura? Della vita borghese dalla quale sono sempre scappato fin da piccolo quando abitavo in Val Funes e non c'era neanche un campo da calcio per giocare. Guardavo le montagne e pensavo che arrampicandomi sarei andato via dal campanilismo e dalla ristrettezza mentale della valle.»
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«Quando avevo abbandonato tutto e non mi restava più niente mi sono reso conto che l'uomo ha inventato prima la lingua del cervello. Per sopravvivere. Ad ogni costo.»
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«E' una dimensione da animali - 4 o 5 giorni senza mangiare, le bufere eccetera - e per questo che penso all'uomo che è diventato un essere sociale per il solo fatto di essere naturalmente debole. E' questa la grande differenza con l'animale.»
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«L'istinto di sopravvivenza è il sacro fuoco che ci costringe ad andare avanti.»
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«Non c'è eroismo in me. Sono un uomo che ama fare. C'è dell'egoismo, sempre. La vita di un operaio può essere eroica quanto la mia.»
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«Quando ero sotto le valanghe, o quando ho perso le dita dei piedi a 25 anni, ho contemplato sempre tutte le possibilità, anche in pochi secondi.»
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«Provo una grande compassione per le vittime che hanno perso la vita sulle montagne e penso alle famiglie che sono a casa. La montagna porta gioia e sofferenza in egual misura. Chi ha arrampicato e continua a farlo, è entrato nella vita degli altri.»
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«Non basta prevedere tutto ciò che può accadere.»
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