«Sono orgoglioso di ammettere di essere un fortunato omosessuale. E' stato un processo molto intenso, angosciante e doloroso ma anche liberatorio. Oggi accetto la mia omosessualità come un regalo che mi dà la vita.»
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«Avevo bisogno di tempo per scrivere canzoni, per ritrovare un equilibrio. 'Almas del silencio' è nato così, in modo assolutamente naturale. Volevo un disco che fosse realmente internazionale, e che non risuonasse solo di echi latini, ma anche africani, caraibici, orientali ed altro. Del resto sono originario di Portorico, un vero e proprio crocevia di razze e culture.»
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«Non c'è cosa più importante che assicurare ad ogni bambino un'infanzia felice. Sto provando a sfruttare la mia notorietà per cause nobili: non voglio prendermi nessun merito perchè credo che il dovere di ogni intrattenitore, come sono io, sia quello di mettere a disposizione della comunità i propri mezzi.»
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«Crescendo mi sono accorto di quanto sia importante avere saldi i legami con le proprie origini. La musica a Portorico è quasi una questione politica: i benestanti ascoltano musica anglofona, mentre le classi meno abbienti sono fan delle sonorità latine. Tra gli anni Settanta e Ottanta però qualcosa è cambiato, e noi portoricani abbiamo iniziato ad andare orgogliosi della nostra musica: eravamo repressi, e ci siamo liberati.»
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«Sono stato in India per supportare un'associazione che avvia le donne al lavoro, togliendole dalla strada. E' stata forse l'esperienza più edificante che abbia fatto in vita mia. Considerate che io da quando ho quindici anni giro con un jet privato per gli hotel più lussuosi del mondo; ritmi come questi possono distoglierti da quelle che sono le cose veramente importanti, nella vita. In India mi sono ritrovato in una realtà completamente diversa, tra persone che ogni giorno lottavano per sopravvivere: è stato molto salutare vivere questa esperienza, sia come uomo che come artista.»
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