«La morte mi deve scambiare per qualcun altro.»
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«Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.»
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«La nascita fu la sua morte.»
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«Dove sono, non lo so, non lo saprò mai, nel silenzio non lo sai, devi andare avanti, anche se non posso avanzare, andrò.»
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«Niente è più reale di niente.»
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«Si nasce tutti pazzi. Alcuni lo restano.»
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«Questo è ciò che potrebbe essere l'inferno: una piccola chiacchierata al mormorio del Lethe riguardo ai bei tempi andati, quando preferivamo essere morti.»
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«Lavoro con incapacità e impotenza.»
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«La lacrime del mondo sono immutabili. Non appena qualcuno si mette a piangere, un altro, chi sa dove, smette.»
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«Le donne sono straordinarie con la loro mania di far dormire gli altri nel modo in cui loro gli rifanno il letto.»
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«Il sole risplende: non ha altra scelta, nulla di nuovo.»
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«Tutte le arti si assomigliano - un tentativo per riempire gli spazi vuoti.»
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«L'uomo di buona memoria nulla ricorda, perché nulla dimentica.»
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«Non accade nulla, nessuno arriva, nessuno se ne va, è terribile!»
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«Siamo contenti. E che facciamo, ora che siamo contenti? Aspettiamo Godot.»
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«Non c'è niente di più comico dell'infelicità.»
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«Conosco quelle piccole frasi che hanno l'aria di niente e che, una volta accettate, vi possono appestare tutta una lingua.»
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«Posso solo evadere con le palpebre serrate.»
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«Che disastro, i ricordi. Non bisogna pensare a certe cose, a quelle che ci stanno a cuore, o piuttosto bisogna pensarci, perché altrimenti si rischia di ritrovarle, nella memoria, a poco a poco. Cioè bisogna pensarci per un po', giusto un po', tutti i giorni e parecchie volte al giorno, fino a che non le ricopra un inesorabile strato di melma.»
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