«Il trenino musicale è stato il mio primo gioco ed il vero approccio con qualcosa che esprimesse note. Un pomeriggio, all'inizio degli anni '60, mio cugino Francesco portò a casa quel magnifico trenino... il gioco consisteva nel seguire una partitura molto ma molto particolare: ogni nota aveva un suo colore e ogni melodia era una serie di colori. Il trenino passando suonava un refrain di una canzone americana, una specia di loop circolare. E' così che ho cominciato a comporre da giovanissimo le prime cose: giocando col trenino!»
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«Ho mostrato un grande senso musicale fin da piccolissimo: a tre anni ero il disk-jockey di casa, trovavo il titolo di una canzone tra centinaia di 45 giri tutti uguali.»
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«Non ho mai letto la musica, sono un vero autodidatta. Tanto orecchio e tanto ascolto: è attraverso questa strada che ho capito il segreto della musica, cioè l'ordine, la misura, l'armonia.»
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«Di fronte alla poesia mi trovo disarmato. La bellezza del linguaggio in versi è profondamente superiore.»
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