«Mi figuro, per un inestirpabile pregiudizio di scrittore, che nulla resterà non detto.»
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«Non si scrive un poema con le idee, ma con le parole.»
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«Tutto al mondo esiste per finire in un libro.»
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«Quasi usando per sua parola | Null'altro che un battito al cielo, | Il futuro verso s'invola | Dall'avorio che in sé lo cela. | Ala piano corra all'orecchio | Questo ventaglio se esso è | Quello per cui qualche specchio | Risplendette dietro di te | Chiaro (dove ritorna a scendere | Inseguita in ogni frammento | Un po' d'invisibile cenere | Unica a rendermi lamento) | Ed appaia uguale domani | Tra quelle tue agili mani.»
| VOTI: 1 |
«Nulla, una schiuma, vergine verso | solo a indicare la coppa; | così al largo si tuffa una frotta | di sirene, taluna riversa. | Noi navighiamo, o miei diversi | amici, io di già sulla poppa | voi sulla prora fastosa che fende | il flutto di lampi e d'inverni; | una bella ebbrezza mi spinge | né temo il suo beccheggiare | in piedi a far questo brindisi | solitudine, stella, scogliera | a tutto quello che valse | il bianco affanno della nostra vela.»
| VOTI: 1 |
«Nulla, spuma, vergine verso | A non designar che la coppa; | Tal si tuffa lungi una frotta | Di sirene, il dorso riverso. | | Noi navighiamo, o miei diversi | Amici, io già sulla poppa | Voi sulla prua ch'apre alla rotta | Flutto di folgori e d'inverni; | | Un'ebbrezza bella m'ingiunge | Senza temer beccheggio lungo | Di levar alto questo salve | | Solitudine, scoglio, stella | A non importa ciò che valse | La cura bianca della vela.»
| VOTI: 1 |
«La carne è triste, ahimé, e ho letto tutti i libri.»
| VOTI: 1 |
«Ognuno dovrebbe sempre mantenere tra sé e il mondo uno strato sottile di fumo.»
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«Il mondo è fatto per finire in un bel libro.»
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«Non si scrive un poema con le idee, ma con le parole.»
| VOTI: 1 |
«Mi figuro, per un inestirpabile pregiudizio di scrittore, che nulla resterà non detto.»
| VOTI: 1 |
«Ti reco questo figlio d'una notte idumea! | Nera, spiumata, pallido sangue all'ala febea, | Pel vetro che d'aromi fiammeggianti si dora, | Per le finestre, ahimé ghiacciate e fosche ancora, | L'aurora si gettò sulla lampada angelica. | Palme! E quando mostrò essa quella reliquia | Al padre che nemico un sorriso tentò... »
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«Come è triste la carne... E ho letto tutti i libri! | Fuggire! Laggiù fuggire! Ho udito il canto degli uccelli ebbri tra l'ignota schiuma e i cieli. | Nulla, neppure gli antichi giardini riflessi negli occhi, | Potrà Trattenere il mio cuore che si immerge nel mare. | O notti! Neppure il deserto chiarore della mia lampada | Sul foglio ancora intatto, difeso dal suo chiarore, | E neppure la giovane... »
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«Le temple enseveli divulgue par la bouche | Sépulcrale d'égout bavant boue et rubis | Abominablement quelque idole Anubis | Tout le museau flambè comme un aboi farouche | | Ou que le gaz récent torde la mèche louche | Essuyeuse on le sait des opprobres subis... »
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