«Ho bisogno di scrivere e di esplorare le profonde miniere dell'esperienza e dell'immaginazione, far uscire le parole che, esaminandosi, diranno tutto...»
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«Pensa. Ne sei capace. Soprattutto non devi fuggire nel sonno-dimenticare i dettagli - ignorare i problemi - costruire barriere fra te e il mondo e le allegre ragazze brillanti - ti prego, pensa, svegliati. Credi in qualche forza benefica al di fuori del tuo io limitato. Signore, signore, signore: dove sei? Ti voglio, ho bisogno di te: di credere in te e nell'amore e nell'umanità...»
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«La scrittura resta: va sola per il mondo!»
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«Esisterà qualche altra strada oltre a quella della mente?»
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«Morire | È un'arte, come qualsiasi altra cosa. | Io lo faccio in un modo eccezionale | Io lo faccio che sembra un inferno | Io lo faccio che sembra reale. | Ammetterete che ho la vocazione.»
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«Voglio scrivere perché ho bisogno di eccellere in uno dei mezzi di interpretazione della vita.»
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«V'è un muro bianco, obliquo al cielo, sopra il quale il cielo si ricrea infinito, verde, assolutamente intoccabile. Gli angeli vi nuotano, e le stelle, anche loro indifferenti. Sono il mio medium.»
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«Esisterà qualche altra strada oltre a quella della mente?»
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«Nemmeno le nubi assolate possono fare stamane | gonne così. Né la donna in ambulanza, | il cui rosso cuore sboccia prodigioso dal matello- | | Dono, dono d'amore | del tutto non sollecitato | da un cielo | | che in un pallore di fiamma accende i suoi | ossidi di carbonio, da occhi | sbigottiti e sbarrati sotto cappelli a bombetta. | | O Dio, chi sono mai | io da far spalancare in un grido queste tarde bocche | in una foresta di gelo, in un'alba di fiordalisi.»
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«Quanto siamo scemi ad amare davvero. Senza imbrogliare. Senza doppi giochi. È terribile voler andarsene e non voler andare da nessuna parte.»
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«Colore inonda la macchia, porpora cupo. | Tutto slavato è il resto del corpo, | ha colore di perla. | | In un anfratto di rupe | risucchia il mare ossesivamente, | un solo vuoto è perno di tutto il mare. | | Non più grande che una mosca | il marchio funesto | striscia giù per il muro. | | Il cuore si chiude, | il mare cala, | gli occhi sono schermati.»
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«Le colline digradano nel bianco. | Persone o stelle mi guardano con tristezza, le deludo. | | Il treno lascia dietro una linea di fiato. | Oh lento cavallo color della ruggine, zoccoli, dolorose campane. | | È tutta la mattina che... »
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«Color floods to the spot, dull purple. | The rest of the body is all washed-out, | The color of pearl. | | In a pit of a rock | The sea sucks obsessively, | One hollow thw whole sea's pivot. | | The size of a fly, | The doom mark | Crawls down the wall. | | The heart shuts, | The sea slides back, | The mirrors are sheeted.»
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«I have done it again. | One year in every ten | i manage it- | | a sort of walking miracle, my skin | Bright as a Nazi lampshade, | My right foot... »
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«Le colline digradano nel bianco. | Persone o stelle mi guardano con tristezza, le deludo. | | Il treno lascia dietro una linea di fiato. | Oh lento cavallo color della ruggine, zoccoli, dolorose campane. | | È tutta la mattina che | la mattina sta annerendo, un fiore lasciato fuori. | | Le mie ossa racchiudono un'immobilità, i campi | lontani mi sciolgono il cuore. | | Minacciano | di lasciarmi entrare in un cielo | senza stelle né padre, un'acqua scura.»
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«Prima di tutto ce li hai i requisiti? | Ce l'hai | un occhio di vetro, denti finti o una gruccia, | un tirante o un uncino, | seni di gomma, inguine di gomma, | | rattoppi a qualcosa che manca? Ah... »
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«E allora impara a vivere. Tagliati una bella porzione di torta con le posate d'argento. Impara come fanno le foglie a crescere sugli alberi. Apri gli occhi. Impara come fa la luna a tramontare nel gelo della notte prima di Natale. Apri le narici. Annusa la neve. Lascia che la vita accada.»
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