Sylvia Plath

poetessa e scrittrice statunitense

Sylvia Plath è stata una poetessa e scrittrice americana. Ha dedicato la maggior parte della sua vita alla poesia ma ha scritto anche un romanzo semi-autobiografico chiamato La campana di vetro e alcuni racconti per bambini.
 
 
Ci fu un breve silenzio, come un respiro trattenuto. Poi qualcosa calò dall'alto, mi afferrò e mi scosse con violenza disumana. Uii-ii-ii-ii-ii, strideva quella cosa in un'aria crepitante di lampi azzurri, e a ogni lampo una scossa tremenda mi squassava, finché fui certa che le mie ossa si sarebbero spezzate e la linfa sarebbe schizzata fuori come da una pianta spaccata in due. Che cosa terribile avevo mai fatto, mi chiesi.
 
 
Il romanzo tradisce le aspirazioni giornalistiche dell’autrice e le sue crisi depressive. La Plath descrive il clima alienante della città, della società perbenista americana e le difficoltà che vive una giovane donna in cerca del proprio destino.
 
Voglio scrivere perché ho bisogno di eccellere in uno dei mezzi di interpretazione della vita
 
 
Dopo la morte della poetessa sono stati pubblicati i suoi diari e le lettere che ritraggono una donna sensibile e sofferente e un’artista alla ricerca della propria affermazione.
 
 
Pensa. Ne sei capace. Soprattutto non devi fuggire nel sonno-dimenticare i dettagli - ignorare i problemi - costruire barriere fra te e il mondo e le allegre ragazze brillanti - ti prego, pensa, svegliati. Credi in qualche forza benefica al di fuori del tuo io limitato. Signore, signore, signore: dove sei? Ti voglio, ho bisogno di te: di credere in te e nell'amore e nell'umanità.
 
 
                                                                                                                                                                  
 
 
data: 07/13/14 autore:

«Ogni donna ama un fascista.»

tag: donne
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«Ho bisogno di scrivere e di esplorare le profonde miniere dell'esperienza e dell'immaginazione, far uscire le parole che, esaminandosi, diranno tutto...»

tag: esperienza Immaginazione
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«Pensa. Ne sei capace. Soprattutto non devi fuggire nel sonno-dimenticare i dettagli - ignorare i problemi - costruire barriere fra te e il mondo e le allegre ragazze brillanti - ti prego, pensa, svegliati. Credi in qualche forza benefica al di fuori del tuo io limitato. Signore, signore, signore: dove sei? Ti voglio, ho bisogno di te: di credere in te e nell'amore e nell'umanità...»

tag: amore
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«La scrittura resta: va sola per il mondo!»

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«Non sono un'ombra, anche se un'ombra si diparte da me. Sono una moglie.»

tag: arte
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«Esisterà qualche altra strada oltre a quella della mente?»

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«Morire | È un'arte, come qualsiasi altra cosa. | Io lo faccio in un modo eccezionale | Io lo faccio che sembra un inferno | Io lo faccio che sembra reale. | Ammetterete che ho la vocazione.»

tag: arte
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«Voglio scrivere perché ho bisogno di eccellere in uno dei mezzi di interpretazione della vita.»

tag: vita
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«V'è un muro bianco, obliquo al cielo, sopra il quale il cielo si ricrea infinito, verde, assolutamente intoccabile. Gli angeli vi nuotano, e le stelle, anche loro indifferenti. Sono il mio medium.»

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«Esisterà qualche altra strada oltre a quella della mente?»

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«Nemmeno le nubi assolate possono fare stamane | gonne così. Né la donna in ambulanza, | il cui rosso cuore sboccia prodigioso dal matello- | | Dono, dono d'amore | del tutto non sollecitato | da un cielo | | che in un pallore di fiamma accende i suoi | ossidi di carbonio, da occhi | sbigottiti e sbarrati sotto cappelli a bombetta. | | O Dio, chi sono mai | io da far spalancare in un grido queste tarde bocche | in una foresta di gelo, in un'alba di fiordalisi.»

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«Quanto siamo scemi ad amare davvero. Senza imbrogliare. Senza doppi giochi. È terribile voler andarsene e non voler andare da nessuna parte.»

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«Colore inonda la macchia, porpora cupo. | Tutto slavato è il resto del corpo, | ha colore di perla. | | In un anfratto di rupe | risucchia il mare ossesivamente, | un solo vuoto è perno di tutto il mare. | | Non più grande che una mosca | il marchio funesto | striscia giù per il muro. | | Il cuore si chiude, | il mare cala, | gli occhi sono schermati.»

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«Le colline digradano nel bianco. | Persone o stelle mi guardano con tristezza, le deludo. | | Il treno lascia dietro una linea di fiato. | Oh lento cavallo color della ruggine, zoccoli, dolorose campane. | | È tutta la mattina che... »

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«Color floods to the spot, dull purple. | The rest of the body is all washed-out, | The color of pearl. | | In a pit of a rock | The sea sucks obsessively, | One hollow thw whole sea's pivot. | | The size of a fly, | The doom mark | Crawls down the wall. | | The heart shuts, | The sea slides back, | The mirrors are sheeted.»

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«I have done it again. | One year in every ten | i manage it- | | a sort of walking miracle, my skin | Bright as a Nazi lampshade, | My right foot... »

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«Le colline digradano nel bianco. | Persone o stelle mi guardano con tristezza, le deludo. | | Il treno lascia dietro una linea di fiato. | Oh lento cavallo color della ruggine, zoccoli, dolorose campane. | | È tutta la mattina che | la mattina sta annerendo, un fiore lasciato fuori. | | Le mie ossa racchiudono un'immobilità, i campi | lontani mi sciolgono il cuore. | | Minacciano | di lasciarmi entrare in un cielo | senza stelle né padre, un'acqua scura.»

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«Prima di tutto ce li hai i requisiti? | Ce l'hai | un occhio di vetro, denti finti o una gruccia, | un tirante o un uncino, | seni di gomma, inguine di gomma, | | rattoppi a qualcosa che manca? Ah... »

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«E allora impara a vivere. Tagliati una bella porzione di torta con le posate d'argento. Impara come fanno le foglie a crescere sugli alberi. Apri gli occhi. Impara come fa la luna a tramontare nel gelo della notte prima di Natale. Apri le narici. Annusa la neve. Lascia che la vita accada.»

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