«Sempre in conformità al comando di Dio che assegna all'uomo il dominio della natura (Genesi, 1,1-5), la scienza moderna finirà poi col sottrarre questo dominio a Dio che, essendo sempre meno accessibile alla ragione, finisce con l'essere sempre più confinato nella fede. Prendendo il posto di Dio, la ragione diventa legislatrice; non "impara" dalla natura, come succedeva quando la natura era considerata il disegno dispiegato di Dio, ma, come dice Kant, obbliga la natura a rispondere alle sue interrogazioni. In questo modo la natura non ha in sé alcun senso se non quello che assume all'interno del progetto umano che tende a farne un fondo a disposizione dell'uomo. Oggi la scienza, non in chi la pratica, ma in chi (e siamo tutti noi) ripone in essa speranze, se non di salvezza, certamente di salute, guarigione, progresso, crescita, continua ad alimentarsi di ideologia religiosa, anche se la sua pratica effettiva prescinde da questa ideologia e procede come se Dio non fosse.»
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«La Chiesa se n'è accorta già all'epoca di Galileo, e, senza farsi ingannare dalla visione religiosa della storia sottesa sia alla scienza, sia all'utopia, sia alla rivoluzione, è entrata in conflitto con queste versioni secolarizzate del tempo escatologico, perché ha capito che lo corrodono all'interno fino a farne smarrire la traccia, con danni irreversibili per gli apparati (le Chiese) che hanno il loro fondamento e la loro giustificazione nella visione escatologica del tempo e della storia. Questo è quanto ci insegna la storia e lo stato dei fatti ci conferma.»
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«E' possibile dire che sia la scienza, sia l'utopia, sia la rivoluzione sono animate da una visione del tempo e della storia profondamente religiosa, dove alla fine si realizza ciò che all'inizio era stato annunciato.»
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«Che la scienza grondi di metafore teologiche non c'è alcun dubbio. Bacone, quando nel 1600 ideò il primo abbozzo del metodo scientifico, scrisse che attraverso la scienza e la tecnica l'uomo avrebbe riguadagnato le virtù preternaturali che Adamo aveva perso col peccato originale. E avrebbe concorso alla redenzione riscattando l'umanità dalla fatica del lavoro e dalla sofferenza del dolore, che erano le due pene che Dio aveva inflitto ad Adamo in occasione della cacciata dal paradiso terrestre. A ciò si aggiunga che la visione religiosa del tempo, che prevede il passato come colpa, il presente come redenzione e il futuro come salvezza, viene riproposta dalla scienza in quell'analoga prospettiva dove il passato appare come male, la scienza come redenzione, il progresso come salvezza.»
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«Quanto poi a una ragione senza fede, mi pare che ciò rientri nello statuto della ragione, che, come ci ricorda Kant, è un'isola piccolissima nell'oceano dell'irrazionale. Viste le sue dimensioni, mi si conceda di essere tra quelli che si impegnano nella sua difesa.»
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«Prima della nascita della ragione, che è cosa recente essendo nata 2500 anni fa con la filosofia (la quale, per distinguersi dalla teologia ha sempre ragionato "come se Dio non fosse"), la religione era un tentativo di reperire dei nessi causali per difendersi dall'imprevedibile e dall'ignoto che ha sempre terrorizzato l'uomo e generato angoscia.»
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«A me non piace la definizione di "ateo" perché ad affibbiarmela sono coloro che credono in Dio e guardano il mondo esclusivamente dal loro punto di vista, dividendolo in quanti credono o non credono. In questa etichettatura c'è tutta la prepotenza del loro schema mentale, che fa della loro fede la discriminante tra gli uomini.»
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«Il valore personale finisce con l'essere il fattore più insignificante nel reperimento di un posto di lavoro, con conseguente frustrazione personale e cattivo funzionamento della società, dove solo per caso o pura combinazione è dato incontrare la persona giusta al posto giusto. Capiamo così perché in Italia la lotta alla mafia non sarà mai vinta, perché la mafia non è altro che la versione truculenta del costume diffuso, dove la parentela, la conoscenza, lo scambio di favori, in una parola, la rete "familistica" ha il sopravvento sul riconoscimento dei valori personali e sui diritti di cittadinanza.»
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«Tradendolo, l'altro lo consegna a se stesso e niente impedisce di dire a tutti coloro che si sentono traditi che forse un giorno hanno scelto chi li avrebbe traditi per poter incontrare se stessi, come un giorno Gesù scelse Giuda per incontrare il suo destino.»
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«L'amore non è possesso, perché il possesso non tende al bene dell'altro, né alla lealtà verso l'altro, ma solo al mantenimento della relazione, che, lungi dal garantire la felicità, che è sempre nella ricerca e nella conoscenza di sé, la sacrifica in cambio di sicurezza.»
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«Se il bisogno di rassicurare la propria intrinseca insicurezza genera la fedeltà, il bisogno di non annullarsi nell'altro genera il tradimento.»
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«La fedeltà, se la vogliamo scarnificare un po', è la virtù di chi si sente più debole nella coppia e ha l'impressione che, perso quell'uomo o quella donna con cui vive, non ha altra chance che il deserto della solitudine. E allora si abbarbica all'indifferenza dell'altro/a, quando non alla sua ostilità, profondendosi in quelle forme esasperate d'amore che sono il rovescio del suo bisogno assoluto dell'altro.»
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«Il maschio, almeno nel suo immaginario, non è monogamico. Le sue fantasie poligamiche sono forse il retaggio culturale della pratica animale dove, salvo le eccezioni di alcune specie, la monogamia non esiste.»
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«Mi rendo conto che realisticamente uno che si iscrive a filosofia compie un gesto folle, però forse se non ci sono questi folli il mondo resta così com'è.»
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«La filosofia nasce come istanza critica, non accettazione dell'ovvio, non rassegnazione a quello che oggi va di moda chiamare sano realismo.»
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«Socrate diceva non so niente, proprio perché se non so niente problematizzo tutto. La filosofia nasce dalla problematizzazione dell'ovvio: non accettiamo quello che c'è, perché se accettiamo quello che c'è, ce lo ricorda ancora Platone, diventeremo gregge, pecore. Ecco: non accettiamo quello che c'è.»
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«Sotto ogni filosofo sottintendo un folle che vuole giocare un po' con la sua follia, e al tempo stesso non vuole diventar folle e quindi si arma per tenere a bada attraverso una serie di buoni ragionamenti, che qui si imparano... a tenere a bada la follia.»
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«Si iscrive a filosofia una persona che vuole risolvere dei problemi, senza andare da qualcuno.»
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«Sono convinto che i nevrotici studiano psicologia e gli psicotici filosofia.»
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«Mi era venuto il dubbio che la filosofia fosse una grande difesa contro la pazzia.»
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