«In quale misura la storia può arrivare a precludere lo sguardo sulla realtà esistente? In un film si inventa una vicenda, la si inserisce in un luogo, in una città , in un paesaggio, e capita che l'invenzione precluda lo sguardo su questo paesaggio. Si vede soltanto la propria invenzione. Il paesaggio sullo sfondo viene solo sfruttato, nel senso proprio della parola.»
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«Ero pittore e il mio unico interesse era lo spazio; soprattutto paesaggi e città . Sono diventato cineasta perchè sentivo che â?? come pittore â?? mi trovavo ad un punto morto. Ai dipinti mancava qualcosa e mancava nel lavoro del pittore; personalmente pensavo che mancasse una nozione del tempo. Così quando ho cominciato a fare film, all'inizio, mi consideravo un pittore di spazio in cerca del tempo. Non mi è mai accaduto di chiamare ciò "narrare". Ho dovuto rendermi conto col tempo che lo è. Credo di essere stato molto ingenuo.»
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«I registi ad ogni film vedono anche per gli altri. E' un atto di grande responsabilità . Si possono anche mettere i paraocchi per gli altri. Il regista non fa solo vedere, ma fa vivere una storia, fa ascoltare musica. Il film è un'esperienza molto complessa dove vedere è ovviamente determinante, ma anche ascoltare, sentire.»
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«Ogni scena, ogni inquadratura deve emanare leggerezza e calma. Il film come forma che tende alla chiusura, ma allo stesso tempo tende a rompere gli argini: diventa significativo proprio nelle fessure degli argini, dove qualcosa sfugge.»
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«Ci sono film come spazi chiusi, non lasciano il minimo spazio vuoto tra le immagini, non permettono di vedere quello che rimane fuori dal film, non consentono agli occhi e ai pensieri di muoversi liberamente. Lo spettatore non può riversarvi nulla di proprio, nessun sentimento, nessuna esperienza. Solo i film che lasciano questo spazio vuoto raccontano una storia, perchè una storia si produce innanzitutto nella testa dello spettatore.»
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«Se una macchina fotografica riprende in ambedue le direzioni, in avanti e indietro, fondendo le due immagini tra loro in modo che il dietro si risolva nel davanti, allora essa permette al fotografo già nell'istante della ripresa di essere davanti, dentro alle cose, e non separato da loro.»
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«In tutti i parchi naturali vengono indicati da cartelli tutti i punti da cui si gode una bella vista, dove vale la pena di fotografare. Le inquadrature per le foto sono già pronte, affinchè milioni di persone possano scattare le loro immagini che confermano l'immagine che viene già offerta.»
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«Ci sono dei film nei quali non si può scoprire niente perchè non c'è niente da scoprire; tutto salta agli occhi e tutto è fatto perchè si comprenda e si veda sotto tale angolazione e in maniera univoca.»
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«In un certo senso sono diventato narratore contro la mia volontà , e credo che dai miei primi film emerga con chiarezza questa mia sfiducia nelle storie. Mi pareva che introducessero immediatamente un elemento di bugia, come un'assenza di verità , mentre invece ogni singola immagine possiede in sè tutta la verità necessaria, che va subito persa appena quella stessa immagine viene inserita in un contesto.»
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«Il montaggio non mi è mai piaciuto, l'ho sempre considerato un po' come un sacrilegio contro ogni singola immagine.»
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«Attraverso il mirino, colui che fotografa può uscire da sè ed essere dall'altra parte, nel mondo, può meglio comprendere, vedere meglio, sentire meglio, amare di più.»
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«Per me realizzare un film significa risolvere il problema che il film pone e questo compito non è comprensibile prima dell'inizio delle riprese. Il film diventa così la strada per raggiungere la chiarezza, per imparare, per capire, talvolta anche per rifiutare qualcosa.»
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«Il mio sogno è un'alta definizione che ci aiuti a migliorare la nostra sensibilità per il reale; l'incubo invece che cancelli ogni fiducia in immagini capaci di farsi portatrici di verità .»
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«Quando c'è troppo da vedere, quando un'immagine è troppo piena o quando le immagini sono troppe non si vede più niente. Dal troppo si passa molto presto al nulla.»
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«Penso che ogni immagine cominci ad esistere solo quando qualcuno la sta guardando. Chiunque guardi un film lo vedrà in modo diverso, i film sono aperti affinchè ciascuno di noi possa scoprirvi dentro quello che vi vuol vedere.»
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«Credo che l'idea di un film debba nascere da un sogno, da un sogno vero e proprio o da un sogno ad occhi aperti. Non vorrei generalizzare, perchè l'affermazione non vale certo per tutti i film. Molti film non sono preceduti da alcun sogno, sono il prodotto di un puro calcolo, investimenti di natura finanziaria, non emotiva. Ma non mi riferisco a questi, parlo dei film che hanno un'anima, un centro emanatore di identità . Sono questi i film intravisti in sogno, ne sono certo.»
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