«Ero in campo di concentramento ad Aversa. Vedevo le ragazze italiane che andavano con i negri, ed era un fatto vergognoso, ignobile, perché non era un atto d'amore, c'erano queste qui che avevano fame, e questi qui che se ne approfittavano.»
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«L'uomo che ho amato di più nella vita è un signore che non mi ha fatto la corte ma non per colpa sua. Era nato qualche secolo prima di me. Si chiamava Rabelais, l'autore di Gargantua e Pantagruel che oltretutto, disdetta, era pure un frate!»
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«Tu, che nell'ora di Amore estaticamente sempre presenti al mio cuore - ravvolto nel suo fuoco - il tuo cuore, suo testamento; tu, di cui nell'accostarmi sentii che il respiro era l'intimo incenso del santuario d'Amore, tu, che in silenzio lo hai posseduto e, attenta al suo desiderio, hai unito la tua e la mia vita mormorando: "Io sono tua, e tu sei uno con me", quale grazia da te, quale premio per me, quale gloria viene ad Amore - quando tutte le profonde scale tu scendi, fino all'oscura secca e alle lamentose acque della plaga dei sospiri, e colà i tuoi occhi, in liberazione, innalzano il mio spirito prigioniero alla tua anima!»
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«Come quando il desiderio, a lungo oscuro, inalba, e la madre guarda la prima volta il pargolo neonato, così la mia donna, intenta, sorrise, mentre l'anima sua riconobbe alfine l'Amore da lei nutrito.»
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«Il trono d'Amore non era con loro ma - ben sopra ogni vento ardente di benvenuto e di addio - lui sedeva, in boschetti immoti di cui quelli non sognano; benché Verità preveda il cuore di Amore, e Speranza lo preannunci, e Fama sia desiderabile in virtù di Amore, e Gioventù sia cara, e Vita sia dolce ad Amore.»
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«Il sonetto è una moneta: il dritto svela | l'anima; il rovescio, la Potenza cui è dovuta: | serve, che sia in tributo degli augusti | appelli della Vita o in dote al gran corteo | di Amore; o, tra i soffi cavernosi della fosca ripa, | sul palmo di Caronte versi il pedaggio a Morte.»
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«Quand'è ch'io meglio ti vedo, mia amata? Quando, nella luce, gli spiriti dei miei occhi dinanzi al tuo volto - loro altare - celebrano il culto dell'Amore che grazie a te si rivela, o quando nelle ore vespertine - e siamo soli -baciato forte, ed eloquente nel muto rispondere, il tuo volto traluce nell'ombra del crepuscolo e solo la mia anima vede la tua come sua?»
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«O amore, mio amore. Dovessi io non più vedere te o neanche, in terra, l'ombra di te, né il riflesso dei tuoi occhi in una fonte, come suonerebbe - per l'oscuro pendio della vita - il turbinìo delle perse foglie di Speranza, l'aliare dell'imperitura ala di Morte?»
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«Dopo Barcellona, la mia città, La Scala è il teatro che amo di più. Alla Scala il teatro si sente: ogni sera è una emozione nuova.»
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«L'amore è una piccola cosa che brilla anche nel vicolo più buio e durante i momenti più tristi, non importa quanto sia ingarbugliata, mortale e violenta. E' lì, magica e mutante. Ho composto molto su questo argomento.»
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«Mi piace aiutare a creare uno spirito di squadra nello spogliatoio. Sento che ho tanto amore da dare.»
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«Amare con la testa non vuol dire essere razionali, ma vuol dire coltivare un'educazione al sentimento che non sarà mai distruttivo.»
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«Pensare con il cuore ti costringe ad agire con amore. E ogni cosa da amare facendolo con la testa, ti costringe ad amare nel modo giusto.»
| VOTI: 3 |
«Cambiare posto al cuore con il cervello. Impara a pensare con il cuore e ad amare con la testa.»
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«Lo Stato è tanto più perfetto quanto più poggia su affetti di gioia: l'amore della libertà deve prendere il sopravvento sulla speranza, la paura e la sicurezza.»
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«Per fare l'amore, per me, ogni posto è quello giusto. Quando vuoi farlo lo fai, e quello è il posto giusto.»
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«Simbolizzare è insieme costituire un oggetto (all'occorrenza con la materia di un corpo) e stabilire operativamente una relazione: senza il corpo sovrano, la relazione sociale non esiste; non ha senso dunque dire che esso la rappresenta, dato che la rappresenta solo in quanto la fa esistere. Ciò che è stato chiamato un feticcio non è una cosa diversa: è ciò che genera la relazione per diventare oggetto di pensiero.»
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«La società preconsumistica aveva bisogno di uomini forti, e dunque casti. La società consumistica ha invece bisogno di uomini deboli, e perciò lussuriosi. Al mito della donna chiusa e separata (il cui obbligo alla castità implicava la castità dell'uomo) si è sostituito il mito della donna parte e vicina, sempre a disposizione. Al trionfo dell'amicizia tra maschi e dell'erezione, si è sostituito il trionfo della coppia e dell'impotenza. I maschi giovani sono traumatizzati dall'obbligo che impone loro la permissività: cioè l'obbligo di far sempre e liberamente l'amore.»
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