«Nelle sale da ballo negli anni '60 c'era un'atmosfera di curiosità quando arrivava un artista, perché un tempo i cantanti non si vedevano in televisione. Li si sentiva in radio, o nei jukebox, quindi vederli era sempre un evento. Oggi c'è una certa inflazione dell'immagine, quindi manca la sorpresa, la curiosità, se non per le grandissime vedette. Per i cantanti normali, che fanno musica con serietà ma che non riescono a fare 50.000 persone in uno stadio, non c'è più quella morbosità che invece un tempo era riservata a tutti i cantanti.»
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«Il mio non fu proprio un bell'esordio. Fui quasi scartata. A distanza di anni di lavoro, di danza appunto, sono sicura che ci debba essere qualcosa di innato che conduca a fare la ballerina.»
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«Ho avuto incontri straordinari, come Visconti, burbero e dolcissimo. Come Herbert Ross, per cui ho fatto la Karsavina nel film Nijnsky. O come Peter Ustinov, con cui ho girato Le ballerine. E la Cederna, e Manzù. E il magnifico Eduardo. In un galà in suo onore, a Viareggio, interpretai Filumena Marturano, proprio il ruolo di Titina, e lui mi mandò un biglietto con su scritto: "ora posso chiamarti sorella". Ricordo il fascino e l'ironia di De Sica. Voleva affidarmi ne La vacanza il ruolo che poi fece la Bolkan. E rammento le estati con Montale, a Forte dei Marmi. Ci si trovava ogni giorno tra persone come Henry Moore, Marino Marini, Guttuso. Montale disegnava sempre: il mare, le Apuane... Usava tutto, dal vino al rossetto. Mi dedicò una bellissima poesia: La danzatrice stanca. No, io a settant'anni non mi sento affatto stanca. E sono quello che sono anche grazie a loro.»
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«La danza è una carriera misteriosa, che rappresenta un mondo imprevedibile ed imprendibile. Le qualità necessarie sono tante. Non basta soltanto il talento, è necessario affiancare alla grande vocazione, la tenacia, la determinazione, la disciplina, la costanza.»
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«Il successo o l'insuccesso nello studio della danza dipende molto da come si iniziano gli studi; per questo occorre dare molta importanza alla scelta del maestro.»
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«Un maestro di ballo deve unire una perfetta conoscenza dell'arte della danza e della pantomima con quella della musica e del disegno. Sarebbe di guadagno per lui anche lo studio della letteratura e la lettura dei grandi autori. Deve avere buona conoscenza delle diverse arti meccaniche ed anche della geometria. Una buona esperienza in matematica permette chiarezza di pensiero ed esattezza di esecuzione.»
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«Per me la violenza è un soggetto del tutto estetico. Dire che non ti piace la violenza al cinema è come dire che al cinema non ti piacciono le scene di ballo.»
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«Le provocazioni non vanno bene, nè vanno bene le offese e le ingiurie ai simboli religiosi. Non dovrebbero andare bene nemmeno quelle ai simboli cristiani: ma nessuno in Europa ci bada più. In quel caso si tira in ballo la libertà di opinione, mentre negli altri si parla di blasfemia: è giusto? L'Europa sembra aver perduto la propria dignità , si fa offendere e poi pensa che le proprie offese rivolte ad altri siano più gravi.»
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«Qualcuno ha lasciato la luna nel bagno | accesa soltanto a metà | quel poco che mi basta per contare i caduti, | stupirmi della loro fragilità. (da Al ballo mascherato)»
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«In un vortice di polvere | gli altri vedevan siccità, | a me ricordava | la gonna di Jenny | in un ballo di tanti anni fa. (da Il suonatore Jones)»
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