«Le opere dei poeti sono piene delle dottrine dei filosofi e delle scoperte dei filologi.»
| VOTI: 1 |
«I libri possono servire per sedercisi sopra. Sarà che non leggo un libro, che non vado al cinema, non ho la televisione. La mia ignoranza è la mia cultura.»
| VOTI: 2 |
«Cercano di resettarci perché hanno paura della memoria. L'antidoto è la conoscenza collettiva, è la cultura, è l'informazione.»
| VOTI: 1 |
«Io rimango atea e marxista, ma esprimo ogni apprezzamento verso la cultura cattolica.»
| VOTI: 1 |
«È affascinante la rapidità, la leggerezza con cui s'è abbandonato il concetto di frontiera, e quindi d'identità e di responsabilità. La letteratura ha partecipato a questa rottura: smettendo l'impegno, qualsiasi tensione morale. Per paura d'essere antiquata.»
| VOTI: 1 |
«I Promessi Sposi si collocano all'inizio della storia linguistico-culturale italiana che precede di pochi anni la nascita dello Stato unitario e l'affermarsi dell'Italia come nazione. Restano un'opera che accompagna la crescita dello spessore nazionale e l'identificazione di crescenti gruppi sociali nel destino nazionale.»
| VOTI: 1 |
«Il vuoto produce identità contro, senza cultura, espresse da una pratica aggressiva.»
| VOTI: 1 |
«Il rap è una forte presenza nella cultura e chiunque sarà per grato per il suo aspetto, grato per qualsiasi tipo di musica che ha il tipo di effetto che il rap ha avuto su tutti noi.»
| VOTI: 1 |
«Il pessimo costume di abbandonarsi al turpiloquio (a partire dal "me ne frego" fascista) si sta diffondendo ovunque, molto meno disapprovato della diffusione degli anglismi, che se non altro non feriscono il buon gusto. Forse si teme che questa disapprovazione sia considerata bacchettoneria; si dovrebbe invece formulare una condanna esclusivamente estetica. Anche qui, molti giovani si mettono alla testa del peggioramento. Pensiamo all'uso di punteggiare qualunque discorso con invocazioni al fallo maschile, naturalmente nel registro più basso, che inizia con la c. Un marziano giunto tra noi penserebbe che il fallo sia la nostra divinità, tanto ripetutamente viene nominato dai parlanti. Insomma, una vera fallolatria.»
| VOTI: 1 |
«Se non possiedi la struttura della tua lingua non sei in grado di imparare le altre, per questo le campagne a favore dell'inglese non hanno senso se non si legano a un miglioramento dell'italiano.»
| VOTI: 1 |
«Il fesso, in generale, è incolto per stupidaggine. Se non fosse stupido, capirebbe il valore della cultura per cacciare i furbi.»
| VOTI: 1 |
«Parlare ed insegnare spetta al maestro, tacere ed ascoltare si addice al discepolo.»
| VOTI: 1 |
«Ho una pessima immagine e mi è convenuto | La cultura domina con belle immagini prive di contenuto.»
| VOTI: 3 |
«La tolleranza, l'apertura e la comprensione verso le culture degli altri popoli, le strutture sociali, i valori e le fedi, sono ormai indispensabili per la sopravvivenza stessa di un mondo interdipendente.»
| VOTI: 1 |
«Perché mai mentre il cinquecento ebbe quaranta edizioni di Dante, il seicento, tutto addottrinato e fastoso di collegi e d'academie, ne diede tre sole e assai meschine? Perché mai, col succedere del settecento, Dante tornò in tanto favore agl'Italiani, che alla fine di quel secolo se ne contavano già trentaquattro edizioni; ed ora, nei soli trentott'anni che corsero di questo secolo XIX, se n'ebbero già più di settanta, ossia altrettante a un dipresso quante se ne fecero nei trecento anni precorsi?»
| VOTI: 3 |
«Mentre il nome d'alcuni popoli si trova scritto con note gloriose sul vestibolo d'ogni scienza, innumerevoli nazioni si sono estinte senza lasciar di loro al mondo una sola idea. Oggi ancora le selve dell'America, le lande dell'Africa, e dell'Australia, ampie regioni dell'Asia, alcune estremità dell'Europa, sono seminate di genti dal cui sterile intelletto il corso dei secoli non vide mai spuntare germoglio di scienza.»
| VOTI: 3 |
«Desiderosi di pur giovare anche nella debolezza dei nostri studj: obbedienti alla voce del secolo che preferisce allo splendore delle teorie i pazienti servigi dell'Arte: persuasi che ogni scienza più speculativa deve tosto o tardi anche da' suoi più aridi rami produrre qualche inaspettato frutto all'umana società: noi intendiamo farci quasi interpreti e mediatori fra le contemplazioni dei pochi e le abitudini dei molti.»
| VOTI: 1 |