«[Parlando dei Black Sabbath] Nessuno di noi pensava più alla musica. Ricordo che ogni singolo giorno ero fatto o ubriaco.»
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«Odio questa fottuta espressione "heavy metal". Non ha alcuna connotazione musicale.»
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«Sentivamo musica nera suonata da bianchi. La musica che abbiamo fatto con i Black Sabbath ha le radici in quel periodo, in quel tipo di musica. Se senti War Pigs, probabilmente non è che un blues. Suonato in modo un po' particolare, certo.»
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«Vorrei che la mia musica facesse agli altri quello che la musica ha fatto a me quando ero piccolo: farmi sognare, riflettere, pensare, festeggiare.»
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«I miei orizzonti sono più ampi, sto cercando di portare avanti nuovo progetti, sia al cineme che nella musica.»
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«Io canto e non mi pongo il problema di come definire la mia musica. Quando negli anni Sessanta sono andata al festival di Monterey dicevano che facevo jazz perchè il jazz viene dall'Africa, poi quando ho cantato con Harry Belafonte parlavano di folk. Io canto la mia musica e lascio agli altri le definizioni.»
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«Dicono che faccio "world music", ma non è un'espressione che capisco. Tutta la musica è in un certo senso world music. Non si scrivono canzoni, non si canta in tutti i paesi del mondo? Io ho un sospetto, ossia che chi parla di world music parli in realtà di "third world music" ma è troppo politically correct e, perciò, trova un'altra espressione.»
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«Certo... sai che musica però...con quelle mani, due, destre... se solo c'è un pianoforte...»
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«Suonavamo perchè l'Oceano è grande, e fa paura, suonavamo perchè la gente non sentisse passare il tempo, e si dimenticasse dov'era e chi era. Suonavamo per farli ballare, perchè se balli non puoi morire, e ti senti Dio.»
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«Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu sei infinito.»
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«Adesso so che quel giorno Novecento aveva deciso di sedersi davanti ai tasti bianchi e neri della sua vita e di iniziare a suonare una musica assurda e geniale, complicata ma bella, la più grande di tutte. E che su quella musica avrebbe ballato quel che rimaneva dei suoi anni. E che mai più sarebbe stato infelice.»
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«Il mio concetto di crescita è legato alla ricerca di qualcosa di nuovo che possa dare libero accesso alla passione per questo mestiere. Ciao Frankie rispecchia la passione che sin da piccolo ho per Frank Sinatra. Mi piace come artista e adoro la sua musica per questo ho deciso di fare questo spettacolo riproponendo le sue canzoni. Il pubblico ha risposto molto bene, i più giovani mi ringraziano perchè non conoscevano le sue canzoni prima di sentirmi cantare.»
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«Non penso che dimenticheremo mai il giorno che Freddie ci disse della malattia. Ce ne andammo via da qualche parte con la morte nel cuore.»
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«Nella loro battaglia di autodifesa gli ebrei si sono sempre distinti. Ci sono duecento ebrei che hanno vinto premi Nobel. Cristo, Marx ed Einstein erano ebrei. Gli ebrei hanno dato molto alla scienza, all'arte ed alla musica. Hanno in mano la finanza mondiale. Tutto ciò dà loro un senso di superiorità .»
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«Ritornerò in tv quando mi permetteranno di mandare in onda un video di Ella Fitzgerald senza tagliarlo, come è già accaduto. La televisione ignora la buona musica, non la capisce.»
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«Crescendo mi sono accorto di quanto sia importante avere saldi i legami con le proprie origini. La musica a Portorico è quasi una questione politica: i benestanti ascoltano musica anglofona, mentre le classi meno abbienti sono fan delle sonorità latine. Tra gli anni Settanta e Ottanta però qualcosa è cambiato, e noi portoricani abbiamo iniziato ad andare orgogliosi della nostra musica: eravamo repressi, e ci siamo liberati.»
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