«La scorsa notte ho fatto di nuovo un sogno su di te, mi hai detto di tirarmi su, io mi sono tirato su ed ho aperto le mie ali e sono volato, tu mi hai dato una ragione per volare.»
| VOTI: 7 |
«-Lei è dalla parte del torto. -Ingenuo. È il torto che è dalla mia parte.»
| VOTI: 2 |
«Non mi interessa la politica, non mi ispira. Sono cresciuto con i laburisti all'opposizione, combattevano per i disoccupati. Sentivi i loro discorsi su salari minimi, scuola, sanità e gli davi ragione. Li ho votati per anni. Poi quando sono andati al governo li ho conosciuti e ho scoperto che sono come tutti gli altri. È come scoprire che non esiste Babbo Natale. Non erano il cambiamento. E io non voterò più.»
| VOTI: 2 |
«L'abitudine è una grande maestra, ma non si insegna niente di buono se non agisce insieme alla ragione.»
| VOTI: 1 |
«Quando si ha ragione ventiquattro ore prima degli altri, si passa durante quelle ventiquattro ore per una persona sprovvista di senso comune.»
| VOTI: 1 |
«Nessuno è più odioso di chi si ostina a voler avere ragione e poi in effetti ce l'ha.»
| VOTI: 1 |
«Dunque il campionato minore l'ha vinto l'Avellino, che i monti proteggono dagli insulti del clima mediterraneo. Aveva ragione don Ciriaco [De Mita], quando si tolse da un'aragosta dei Metalli per garantirmi che l'Avellino era una squadra! Si è vista. Lode a Vinicio ed ai suoi.»
| VOTI: 1 |
«La ragione non è più l'ordine immutabile del cosmo in cui prima la mitologia, poi la filosofia e infine la scienza si erano riflesse creando le rispettive cosmo-logie, ma diventa procedura strumentale che garantisce il calcolo più economico tra i mezzi a disposizione e gli obbiettivi che si intendono raggiungere.»
| VOTI: 1 |
«Il secolo dei Lumi, che per Kant segna "l'emancipazione dell'umanità da uno stato di minorità", di fronte alla masturbazione si rivela molto più arretrato, ossessivo e persecutorio di quanto non siano stati i secoli precedenti, regolati dalla religione che forse, più della ragione, ha dimestichezza con la carne e con le sofferenze della sua solitudine.»
| VOTI: 1 |
«Se il disagio giovanile non ha origine psicologica ma culturale, inefficaci appaiono i rimedi elaborati dalla nostra cultura, sia nella versione religiosa perché Dio è davvero morto, sia nella versione illuminista perché non sembra che la ragione sia oggi il regolatore dei rapporti tra gli uomini, se non in quella formula ridotta della "ragione strumentale" che garantisce il progresso tecnico, ma non un ampliamento dell'orizzonte di senso per la latitanza del pensiero e l'aridità del sentimento.»
| VOTI: 1 |
«La sessualità non appartiene al racconto dell'Io, perché, in sua presenza, l'anima subisce una dislocazione che, spostando il regime delle sue regole, indebolisce il possesso di sé. La sua trama viene interrotta da qualcosa di troppo che, spezzando la continuità del dire e l'ordine del discorso, porta verso itinerari di fuga che l'Io e la ragione che lo governa non riescono a inseguire. Pulsioni e desideri, infatti, irrompendo come significanti incontrollati nell'ordine dei significati statuiti, portano alla luce altri nessi, altri orditi, altri intrecci i cui nodi affondano nell'altra parte di noi stessi.»
| VOTI: 1 |
«Oggi la ragione ha trovato la sua più alta espressione nella scienza che non confligge con la fede, solo se la fede rinuncia a proporsi come verità.»
| VOTI: 1 |
«Mi occupo di questioni religiose perché le religioni, tutte le religioni, con i loro comandamenti e le loro regole di condotta hanno rappresentato il più grande processo educativo che l'umanità, nel suo complesso, ha conosciuto prima che la ragione si enunciasse come regolatrice di rapporti umani.»
| VOTI: 1 |
«La fede a sua volta non ha a che fare con la verità perché, lo dice Tommaso D'Aquino commentando Paolo di Tarso, la fede, a differenza della scienza espressa dalla ragione umana, conduce in captivitatem omnem intellectum, cioè rende l'intelletto prigioniero di un contenuto che non è evidente, e che quindi gli è estraneo (alienus), sicché l'intelletto è inquieto (nondum est quietatus) di fronte alla scienza nei cui confronti si sente in infirmitate et timore et tremore multo.»
| VOTI: 1 |
«Sempre in conformità al comando di Dio che assegna all'uomo il dominio della natura (Genesi, 1,1-5), la scienza moderna finirà poi col sottrarre questo dominio a Dio che, essendo sempre meno accessibile alla ragione, finisce con l'essere sempre più confinato nella fede. Prendendo il posto di Dio, la ragione diventa legislatrice; non "impara" dalla natura, come succedeva quando la natura era considerata il disegno dispiegato di Dio, ma, come dice Kant, obbliga la natura a rispondere alle sue interrogazioni. In questo modo la natura non ha in sé alcun senso se non quello che assume all'interno del progetto umano che tende a farne un fondo a disposizione dell'uomo. Oggi la scienza, non in chi la pratica, ma in chi (e siamo tutti noi) ripone in essa speranze, se non di salvezza, certamente di salute, guarigione, progresso, crescita, continua ad alimentarsi di ideologia religiosa, anche se la sua pratica effettiva prescinde da questa ideologia e procede come se Dio non fosse.»
| VOTI: 1 |
«Quanto poi a una ragione senza fede, mi pare che ciò rientri nello statuto della ragione, che, come ci ricorda Kant, è un'isola piccolissima nell'oceano dell'irrazionale. Viste le sue dimensioni, mi si conceda di essere tra quelli che si impegnano nella sua difesa.»
| VOTI: 1 |
«Prima della nascita della ragione, che è cosa recente essendo nata 2500 anni fa con la filosofia (la quale, per distinguersi dalla teologia ha sempre ragionato "come se Dio non fosse"), la religione era un tentativo di reperire dei nessi causali per difendersi dall'imprevedibile e dall'ignoto che ha sempre terrorizzato l'uomo e generato angoscia.»
| VOTI: 2 |
«Il luogo della mia passione di pensiero è il rapporto tra ragione e follia. Ben consapevole che la follia ci abita e che è il costitutivo. Che è ciò che ci tratteggia anche somaticamente, per cui abbiamo questa faccia per quel tanto di follia da cui ci siamo riusciti a far invadere.»
| VOTI: 2 |