«Il silenzio spesso è più eloquente del dire. Il dire spesso riesce a comunicare meno del silenzio.»
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«Il padre della orazione è lo silenzio e la sua madre è la solitudine.»
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«Dagli schiavi ci si aspettava che cantassero così come lavorassero. Una schiava silenziosa non piaceva, ne ai maestri ne ai sorveglianti.»
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«Nell'ora tarda della sera, partita l'ultima persona amica o indifferente, per la quale essa provava l'orgogliosa e invincibile necessità di mentire, chiuse tutte le porte ermeticamente, piombata la casa nel profondo silenzio notturno, interrogate con lo sguardo sospettoso fin le fantastiche penombre della sua stanza solitaria, dove sola vivente era una pia lampada consumantesi innanzi a una sacra immagine, prosciolto il suo spirito dall'obbligo della bugia e le sue labbra dall'obbligo del sorriso, ella si lasciava abbruciare dalla grande fiamma.»
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«Fresca profonda verde foresta. La luce vi è mite, delicatissima, il cielo pare infinitamente lontano; è deliziosa la freschezza dell'aria; in fondo al burrone canta il torrente; sotto le felci canta il ruscello... Si ascende sempre, fra il silenzio, fra la boscaglia fitta, per un'ampia via... Tacciono le voci umane... Non v'è che questa foresta, immensa, sconfinata: solo quest'alta vegetazione esiste. Siamo lontani per centinaia di miglia dall'abitato: forse il mondo è morto dietro di noi. Ma ad un tratto, tra la taciturna serena di questa boscaglia, un che di bianco traspare tra le altezze dei faggi. Questa è Ferdinandea.»
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«Il cinema muto utilizzò la musica per una ragione molto banale: bisognava coprire i rumori che potevano disturbare la visione. In seguito questo utilizzo si è affinato e la musica ha iniziato ad accompagnare le marce e le danze, a suggerire sentimenti ed emozioni. Il silenzio ha cominciato ad assumere un significato in sé, per dare alla scena un senso di sospensione e di tensione. Anche Beethoven utilizzò il silenzio per creare dei momenti di sospensione, per dare il senso di un qualcosa che incombe. Il silenzio deve essere strutturato, deve avere un significato, perché sennò non fa altro che lasciare spazio al rumore. Tutto questo per dire che la musica può partire da una funzione di mero "tappabuchi" o di segnalazione, come nelle caserme, fino ad arrivare alla trascendenza, al sublime, al metafisico.»
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«L'Italiano ha un tale culto per la furbizia, che arriva persino all'ammirazione di chi se ne serve a suo danno. Il furbo è in alto in Italia non soltanto per la propria furbizia, ma per la reverenza che l'italiano in generale ha della furbizia stessa, alla quale principalmente fa appello per la riscossa e per la vendetta. Nella famiglia, nella scuola, nelle carriere, l'esempio e la dottrina corrente - che non si trova nei libri - insegnano i sistemi della furbizia. La vittima si lamenta della furbizia che l'ha colpita, ma in cuor suo si ripromette di imparare la lezione per un'altra occasione. La diffidenza degli umili che si riscontra in quasi tutta l'Italia, è appunto l'effetto di un secolare dominio dei furbi, contro i quali la corbelleria dei più si è andata corazzando di una corteccia di silenzio e di ottuso sospetto, non sufficiente, però, a porli al riparo delle sempre nuove scaltrezze di quelli.»
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«In noi stessi, siamo ancora vuoti. Ci addormentiamo facilmente, in mancanza di eccitazioni esterne. Cuscini morbidi, buio, silenzio favoriscono il sonno, il corpo si eclissa. Stare svegli di notte non è essere desti, ma viscoso, lento consumarsi del tempo sul posto. Si nota allora come sia sgradevole stare con nient'altro che sé stessi.»
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«L'ironia si insinua silenziosa ma poi è in grado di cambiare le coscienze e spaccare tutto, scardinare ciò che non riteniamo giusto.»
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«La nostra anima ha perso di vista Ermes, non gioca più, è tutta intenta a conoscere ciò che ha, la casa in città e quella al mare, la messa della domenica, le buone abitudini, magari in mezzo a lamenti e qualche rimpianto. Solo i saggi sono veramente mercuriali: giocano ancora a ottanta anni come i bimbi, sono curiosi, osservano, silenziosi, quasi in disparte... i veri saggi non sai mai cosa pensano, sono misteriosi come i bambini. Anzi i saggi e i bambini non pensano!»
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«La verità nasce nell'anima che si agita in mezzo al silenzio delle cose.»
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«Su chi erotiche cose dice o fa | lo zio di Gellio tuonava e rituonava. | Gellio sfuggì a ogni censura: | inculando la moglie dello zio | fece di lui la statua del Silenzio. | Inculasse anche lo zio | lo zio non fiaterebbe. (da Le poesie, Einaudi, Torino, 1969, p. 238)»
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«Il mare a perdita di vista, senza una terra all'orizzonte, sotto la cappa affocata del cielo, appariva nero come l'inchiostro, e di una lucentezza funebre; una quantità sterminata di blatte, tanto fitte da non lasciar occhieggiare l'acqua di sotto, lo copriva per tutta la sua distesa. Nel gran silenzio s'udiva distintamente il rumore dei loro gusci urtati dalla prua. Lentamente, a fatica, la nave poteva avanzare, e subito le blatte si richiudevano sul suo passaggio.»
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«Silenzio, ho detto! Arte moderna! Oscenità, arte degenerata! Il Führer col suo genio ha proibito questo schifo. Cose del genere non servono ad altro che a devirilizzare una nazione: ecco perché la Francia si è prostituita, trasformandosi in un paese di effeminati.»
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«I vostri due occhi fisici vi inducono erroneamente a pensare che questo mondo di dualità sia reale. Aprite il vostro occhio spirituale e vedete la vostra forma invisibile. Se, nel silenzio interiore, il vostro occhio spirituale è aperto, l'invisibile diviene visibile.»
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«Ricordate che più a lungo praticate la meditazione con intensità, più vicini sarete al gioioso contatto col Dio silenzioso. L'intensità consiste nel fare la meditazione di oggi più profonda di quella di ieri e la meditazione di domani più profonda di quella di oggi.»
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«[Su un comizio di Palmiro Togliatti] Quello che mi incantò fu il suo linguaggio che era insieme popolare, inteso da tutti, eppure ogni motto guardingo, puro italiano, ogni parola specchio esatto di ciò che voleva esprimere, ogni parola giusta a "sollecitare" il cuore e la mente di chi lo ascoltava. La piazza era gremita. Il comizio si svolse in silenzio, acuta in tutti l'emozione. Parlava il capo dei loro nemici, di loro lucchesi, bianchi, come un predicatore, dal pulpito, con calma, un'eco solenne... tale preciso parlare parve anche un omaggio a quel popolo che lì, sotto il piccolo palco, ascoltava e la lingua italiana, il dittaggio, eccome se lo conosceva e lo coltivava, eccome se attraverso i secoli aveva conservato il bel parlare, la lingua italiana.»
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