«Il larghissimo fronte moderato non ha punti di riferimento. Porta a porta, pur avendo sempre uno di qua e uno di là, è una trasmissione moderata.»
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«Senza "Porta a porta" i moderati italiani non avrebbero condizioni di parità con la sinistra.»
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«Io sono un ammiratore di Santoro. Ma l'equilibrio non è la sua virtù principale.»
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«Esiste un'altra trasmissione in cui ci sia sempre il sospiro di destra e il sospiro di sinistra? Prendi le tonnellate di articoli che parlano male di me. Nessuno indica una scorrettezza.»
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«"Porta a porta" sta al pluralismo come un secchio d'acqua sta al lago D'Orta. L'ha detto Crozza. Ma è satira.»
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«Io sono un dilettante rasoterra al confronto di Adriano Celentano. La parte più fantastica dei suoi contratti con la Rai non è la barca di miliardi che gli danno. Con uno starnuto di Celentano ci paghiamo un anno di "Porta a porta", ma che dire degli spot che gli fanno per sei mesi, dei dischi che promuovono?»
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«Sono l'unico moderato che riesce a stare su piazza da così tanto tempo.»
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«La tv è divertente, ma in teatro si sente il respiro della gente e la libertà del palcoscenico.»
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«Il trucco e le parrucche sono piccoli espedienti che ti aiutano a trovare il personaggio, la camminata, la parlata.»
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«Lavorare in tv è difficile, è faticoso, ti risucchia le energie: la televisione è fatta solo di numeri e di momenti legati alla pubblicità, non ti dà né tempo né il contatto col pubblico.»
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«Quando scelgo un personaggio ci metto tutta me stessa, sono molto generosa e do tutto quello che posso perché voglio che il sogno nella testa del regista sia realizzato completamente.»
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«Una volta tanto, in questa trasmissione, si sta parlando davvero di cazzate, finalmente. Era l'ora di riconoscere che si parla sempre di cazzate! Questa sera stiamo dicendo che non stasera son cazzate, ma che sempre si parla soltanto di parole, cioè di cazzate. Senza che si offenda il fallo.»
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«Il problema della Scala non è la Scala, ma Milano, che è un disastro. L'aria irrespirabile ne riflette l´andamento: l'inquinamento riguarda anche la cultura.»
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«Mio padre mi ha sempre insegnato un grande rispetto per gli addetti ai lavori e per tutti quelli che lavoravano nel cinema e mi diceva sempre: "Il nostro è un mestiere fatto sull'acqua". Rossellini, invece, non amava gli attori e mi diceva continuamente: "Ma perchè non te ne vai a Houston a studiare, perchè non fai l'università ?".»
| VOTI: 5 |
«Mio padre è un maestro, io sono un pittore della domenica. Non è vero che lo imito anche perchè il mio modello è Alberto Sordi e come lui ho incarnato in tutti questi anni il ruolo dell'italiano imbroglione, del palazzinaro ed ho reso simpatiche dei personaggi tremendi mettendo in scena le loro debolezze.»
| VOTI: 3 |
«Il divismo è finito negli Anni Cinquanta e nacque dopo la guerra perchè c'era la fame e la gente voleva sognare un mondo che non era la realtà . C'era un'ingenuità diversa da oggi.»
| VOTI: 3 |
«I nostri divi erano persone semplicissime, non era come in America che per parlare con uno di loro dovevi prima passare per agenti e segretarie. Quando volevo telefonare ad Alberto Sordi o a Peppino De Filippo componevo il loro numero telefonico e parlavo direttamente con loro. In Italia, adesso, i divi sono quelli che fanno i reality o i calciatori.»
| VOTI: 5 |