Michel De Montaigne
filosofo, scrittore e politico francese
«Se insisti a chiedermi il motivo per il quale lo amavo, non posso dirti altro che era perché lui era lui e io sono io.»
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«Scrivere non provoca tormento, ma nasce dal tormento.»
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«Quante cose soltanto ieri ci servivano da articoli di fede, che oggi consideriamo soltanto favole?»
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«Quando gioco con il mio gatto, chi può dire s'Egli non si diverte con me più di quanto io mi diverta con lui?»
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«Poiché non possiamo raggiungerla, vendichiamoci inveendole contro.»
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«Più di un uomo ha meravigliato il mondo, senza che sua moglie e il suo valletto abbiano mai visto in lui qualcosa di rimarchevole. Pochi uomini hanno goduto dell'ammirazione dei loro servitori.»
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«Parlare è una cosa e fare è un'altra.»
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«Parlando di sé si perde sempre qualcosa.»
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«Non vergogniamoci di dire ciò che non ci vergogniamo di pensare.»
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«Non potrò mai dire abbastanza quanto io stimi la bellezza qualità possente e utile. Egli [Socrate] la chiamava una piccola tirannia, e Platone privilegio di natura.»
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«Non ho mai visto alcuna mostruosità e miracolo più evidente nel mondo di me stesso.»
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«Non è meno irritante guidare una famiglia che governare un intero stato.»
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«Non c'è niente di inutile in natura; neppure la stessa inutilità; niente s'è intromesso in questo universo che non abbia posto adatto.»
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«Noi siamo il solo animale abbandonato nudo sulla terra nuda, legato, incatenato, senza aver nulla di cui armarsi e proteggersi se non le spoglie degli altri.»
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«Ma certo c'è bisogno di rimedi diversi dal sognare, una debole contesa dell'arte contro la natura.»
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