Roberto Gervaso

giornalista, scrittore e aforista italiano

«Ci sono medici che ci aiutano a vivere; altri che ci aiutano a morire.»

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«L'amore dà, ma solo finchè è sicuro di prendere.»

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«Il nevrotico è un apprensivo pieno di risorse.»

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«Non è vero che le rivoluzioni si sa come cominciano ma non si sa come finiscono. Non si sa nemmeno come cominciano.»

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«Le bugie in politica non hanno mai le gambe corte.»

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«Per amarsi a lungo bisogna conoscersi poco.»

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«Il meglio di sè va dato a piccole dosi. Per non esserne mai a corto.»

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«Quando la piazza sostituisce il parlamento, la democrazia può far fagotto.»

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«L'italiano va in guerra sperando che qualcuno lo aiuti a vincerla.»

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«L'anarchia è la bibertà di chi non la merità.»

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«I consigli che seguiamo più volentieri sono quelli che noi stessi ci siamo dati.»

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«Quante volte s'invoca la libertà per poterla, poi, togliere agli altri!»

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«E se neppure la morte ponesse fine al peggio?»

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«Immaginare il nulla è altrettanto difficile che concepire il tutto.»

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«Le femministe, mettendo l'uomo continuamente alla gogna, rischiano di farne un martire.»

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«Per conoscere la donna - disse qualcuno - basta averne amata una sola. Ma per conoscerla male.»

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«La felicità dipende da noi. Purchè gli altri ci diano una mano.»

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«Quando scherzo sulla morte mi vengono i brividi.»

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«La malinconia è fatta di sogni che devono restare tali.»

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«L'uomo si conosce poco perché, in fondo, ha paura di conoscersi meglio.»

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