«Qualche tempo fa, il sindaco di San Francisco Gavin Newson ha detto che se improvvisamente il mondo restasse senza quotidiani e senza telegiornali, i cittadini al di sotto dei trent'anni non se ne accorgerebbero nemmeno. Si tratta di una affermazione certamente paradossale che rappresenta però in modo efficace il rapporto che le giovani generazioni hanno con il mondo dei media. Il mezzo che la generazione dei più giovani usa quotidianamente per rapportarsi con la realtà ma anche con gli amici,con lo sport, con la scuola, con gli hobby, è Internet.»
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«La società preconsumistica aveva bisogno di uomini forti, e dunque casti. La società consumistica ha invece bisogno di uomini deboli, e perciò lussuriosi. Al mito della donna chiusa e separata (il cui obbligo alla castità implicava la castità dell'uomo) si è sostituito il mito della donna parte e vicina, sempre a disposizione. Al trionfo dell'amicizia tra maschi e dell'erezione, si è sostituito il trionfo della coppia e dell'impotenza. I maschi giovani sono traumatizzati dall'obbligo che impone loro la permissività: cioè l'obbligo di far sempre e liberamente l'amore.»
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«Nella vita ho sempre paura di essere ferita. Forse è una protezione inconscia, mi circondo di persone di cui so che posso fidarmi. I miei più cari amici li conosco da vent'anni, ho estrema fiducia in loro, mi fanno stare bene.»
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«Qualcuno ci critica per questi "particolari", i "lussi" non strettamente necessari alla sopravvivenza dei pazienti: le pareti affrescate nelle corsie pediatriche, la cura maniacale della pulizia, dei pavimenti lucidi, dei servizi igienici in cui si sente l'odore dei detersivi. Dicono che c'è sproporzione rispetto al livello del paese, alle devastazioni della guerra che segnano il territorio appena fuori il muro di cinta dell'ospedale. Ma perché? Costa poco di più mettere nel giardino bougainville, gerani e rose. E altalene. Costa poco e aiuta a guarire meglio. Sono sicuro che i nostri sostenitori, quelli che sottraggono cinquanta euro alla pensione, o che consegnano agli amici, come lista di nozze, il nostro numero di conto corrente postale, sono d'accordo con questa scelta.»
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«Caro babbo, fa che Marzullo si tagli i capelli e che Crepet cambi mestiere. Se ti avanza del tempo se facessi smettere di cantare la Lecciso e ballare la De Filippi te ne sarei grata. Ora ti lascio caro Babbo Natale, se non puoi esaudire tutti questi desideri, fa niente: mi hanno detto che la felicità sta dietro l'angolo, fammi sapere solo in quale quartiere. Saluti a te e a quella befana di tua sorella. PS: Se puoi mandare a Torino un po' di neve, che lì di bianco c'è rimasta solo la forfora di Chiamparino. PPS: Il cardinal Ruini mi ha chiesto, visto che lui ha risposte per tutti, se gli puoi mandare Trivial Pursuit per fare bella figura con gli amici.»
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«Io non ho nessuno con me, nemmeno un animale (pantegane nell'orto a parte), non ho amici, non ho affetti se non feticistici, non ho legami sessuali ne' sentimentali stabili, insomma: invecchio in modo che più splendido non si può.»
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«Più cerco di gettare qualcuno nelle braccia di un amico, più vorrebbe buttarsi nelle mie. Forse lo faccio apposta.»
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«Mi sento molto di centro, contro gli estremismi che in questi giorni tornano a farsi sentire. E' vero, ho affinità con il centrodestra ma anche a sinistra ho molti amici, specie nel mondo dello spettacolo, come Fabio Fazio e Zucchero. Ma non solo.»
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«Ho amicizie molto trasversali, non sono per l'individualismo. Le buone idee vengono da tutte le parti.»
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«Sono un entusiasta, mi innamoro perdutamente delle persone e mia moglie Jasmine mi avverte quando prendo un abbaglio (alla fine, ha sempre ragione). A detta sua e dei miei amici, ho 12 anni. A volte ne dimostro 16, non di più. Di certo, non 61.»
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«Sono diciamo un ipocondriaco e facendo di necessità-virtù sono diventato un eccellente prontuario medico parlante. Quando un amico ha qualche malessere mi chiama e io dispenso consigli.»
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«Ezio Greggio è una simpatica canaglia. Lui è un ragazzino di terza elementare, davvero. Fa scherzi di continuo, e di continuo ride. E' sempre generoso ed ha un bel carattere. Fra noi c'è una fortissima amicizia.»
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«La famiglia è cambiata negli anni. Se penso a mia madre mi pare di parlare di qualcuno che veniva dalla luna. Non ricordo di averla mai vista uscire a cena o andare a teatro. Non parliamo di andare a fare shopping. Stava sempre in casa, a badare al marito, ai suoi tre figli; per noi ha dato tutto, tutto. Certo: i tempi sono cambiati, non possiamo fare paragoni. Ma se certe madri d'oggi, invece di andarsene in palestra con le amiche, stessero un po' più col marito e figli, la loro famiglia non vacillerebbe tanto.»
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«Ricordo ancora il primissimo lavoro: era il 1960, avevo solo vent'anni. Mi presero come comparsa in uno sceneggiato televisivo che andava in diretta, e del quale ora non ricordo neppure il titolo, per una scena soltanto, seduto a un tavolo da poker fra Massimo Girotti e Giorgio Gora. Non avevo neppure una battuta. Ma prima di andare in onda avevo avvertito amici e parenti, sapevo che erano tutti lì, eccitatissimi, davanti al video, e non seppi resistere. Mi misi a dire: "chip", "duemila", "rilancio: a improvvisare, insomma. Mentre gli altri due - cui interrompevo le battute ma che non potevano far nulla per fermarmi - mi guardavano con odio.»
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«Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.»
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«Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? Ritrovatola, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: "Rallegratevi con me perché ho trovato la mia pecora che era perduta". Così vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.»
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«È venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: "Ha un demonio". È venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve e voi dite: "Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori".»
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«Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.»
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