«L'amore non era che una forza sessuale nella vita dominata da leggi ben più profonde, in preda a bisogni ben altrimenti vasti.»
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«L'amore è il pane, e in questa carestia c'è gente che ne ha fame e gente che lo butta via.»
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«Ci vorrebbe un mare dove naufragare come quelle strane storie di delfini che vanno a riva per morir vicini e non si sa perché... come vorrei fare ancora, amore mio, con te.»
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«Mi è impossibile cingere i fianchi di una ragazza con il mio braccio destro e serrare il suo sorriso nella mia mano sinistra, per poi tentare di studiare i due oggetti separatamente. Allo stesso modo, non ci è possibile separare la vita dalla materia vivente, ma tutto che possiamo studiare è la sola materia vivente e le sue reazioni. Inevitabilmente, studiando la materia vivente e le sue reazioni, studiamo la vita stessa.»
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«Colui che è stato educato al pessimismo e ne è divenuto il discepolo, e per giunta, in qualità di epigono, intende trasportarlo nel proprio tempo, vede in esso un tema classico, un tema eterno. Sa bene quello che il pessimismo esige e quello che si esige da esso. Egli è il pessimista della verità, se così si può chiamare costui. Il pessimismo onora la verità: questa la tesi generale. Questo pessimista ha seguito il retto cammino dell'onore. Egli ha onorato la verità. Questo è il pessimismo che vogliamo con tutte le nostre forze, egli dice: percorrere il cammino che percorre ogni uomo che si sia accostato alla verità sino al suo nucleo più crudele, là dove essa non è più con lui. Perché la verità è il tutto contro la parte, il tutto contro di te.»
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«Perché mi ostino a definirmi "filosofo" benché né i filosofi mi vogliono né io voglio loro? Perché in questa disciplina, nella sua venerata regola, entrai fanciullo e mai venne meno la mia fedeltà. Per più di cinquant'anni l'ho studiata non distratto da altro. Ne ho carpito segreti e reticenze, ho visto esaltazioni e declini, eccessi e dimenticanze. Filosofi sull'altare e poi scagliati giù. Ho assistito al loro regno, e al dominio delle loro idee, e l'ho studiato più che quello di duci e condottieri. Ho avuto amori duraturi, ho imitato modelli (ma come si può imitare l'Idea, ahimè). Sono invecchiato lì dentro. Di essa conosco tre o quattro cose meglio dei miei contemporanei. Non ho altro da aggiungere.»
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«Il fallimento dopo un lungo perseverare è molto più splendido che non aver mai fatto uno sforzo degno di essere chiamato un fallimento.»
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«Salito a visitarci nel 225 a.C., il povero Catone sentiva chiamare marais (marè) queste paludi e ha tradotto marè in maria, al plurale, e così ha riferito ai romani che in Padania - la Gallia cis e traspadana - vi erano sette mari.»
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«Si fa presto a dire "amore". Ma quel che c'è sotto a questa parola lo conosce solo il diavolo.»
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«Amore è solo la chiave che ci apre le porte della nostra vita emotiva di cui ci illudiamo di avere il controllo, mentre essa, ingannando la nostra illusione, ci porta per vie e devianze dove, a nostra insaputa, scorre, in modo tortuoso e contraddittorio, la vitalità della nostra esistenza.»
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«Rispetto alle epoche che ci hanno preceduto, nell'età della tecnica l'amore ha cambiato radicalmente forma. Da un lato è diventato l'unico spazio in cui l'individuo può esprimere davvero se stesso, al di fuori dei ruoli che è costretto ad assumere in una società tecnicamente organizzata, dall'altro questo spazio, essendo l'unico in cui l'io può dispiegare se stesso e giocarsi la sua libertà fuori da qualsiasi regola e ordinamento precostituito, è diventato il luogo della radicalizzazione dell'individualismo, dove uomini e donne cercano nel tu il proprio io, e nella relazione non tanto il rapporto dell'altro, quanto la possibilità di realizzare il proprio sé profondo, che non trova più espressione in una società tecnicamente organizzata, che declina l'identità di ciascuno di noi nella sua idoneità e funzionalità al sistema di appartenenza.»
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«Oggi c'è una forma di potere molto più sottile che è sostanzialmente il controllo del pensiero, il controllo delle idee. Questo è molto pericoloso perché io quando ho controllato le idee di tutti coloro che sono subordinati al potere, costoro pensano come il potere, lo applaudono, lo vogliono, lo desiderano, lo adorano. Perché pensano come lui. E poi il secondo grado, ancora più pernicioso, è il controllo dei sentimenti. Ci sono delle trasmissioni televisive che insegnano ai giovani come si ama, come si odia, come ci si innamora, come ci si arrabbia. Quando io ho determinato il controllo dei sentimenti, io ho il potere assoluto. Perché non solo penso come mi hanno insegnato a pensare i mezzi televisivi, ma sento come loro desiderano io senta. A questo punto sono arrivato alla completa gestione del mondo, su cui opero.»
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«Io sto pensando una cosa: filosofia viene tradotta sempre con amore per la saggezza. Ma non è così, è il contrario: non è amore per la saggezza, è saggezza dell'amore. E allora la figura dell'amore è innanzitutto intersoggettività, è scambio. Cioè la verità non deve emergere come un corpo dottrinale: questa è la sapienza, non è la filosofia. Deve nascere dal dialogo. Dal dialogo tra due persone. Dialogo con l'altro e soprattutto con quell'altro che è la donna. Perché come mai nella storia della filosofia non compare mai una donna: che cos'è questo essere messo fuori gioco? Forse che la donna navighi in regioni non eccessivamente logiche che mettono paura agli uomini? Queste sono domande che io mi pongo.»
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«Vi amo come la vita stessa. Soddisfo un impulso, amandovi e dicendovelo. (Lettera alla Contessa di Lieven)»
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«Sapete quello che spesso mi disturba in una relazione come la nostra? Il pensiero che un indiscreto lettore possa trovare che le mie lettere sono simili, all'eccesso, a quelle di tutti gli innamorati. (Lettera alla Contessa di Lieven)»
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«Quello che mi dite, l'ho detto anch'io; quello che avete sentito l'ho amato; quello che avete desiderato lo desidero, quello che temete, lo temo; la vostra presenza, infine, è la mia. Quanta felicità vi è in tutto questo! (Lettera alla Contessa di Lieven)»
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«Di tutte le realtà, la più forte per me è l'amore. Sono certo che quelli che credono esservi bisogno della illusione in amore, non sono abbastanza forti per conoscere l'amore.»
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