«La scrittura: posso spiegarla ricorrendo a una nomenclatura criticistica o ingegneristica, e non avrò ancora detto niente sull'essenza - tutt'al più, molto sull'inessenza, dicendo come per tanti campi del sapere, che cosa non è.»
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«Non potendo fare a meno di non avere una vita, ho quella dei miei personaggi.»
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«Scrivere rientra nelle prestazioni del trapezista da triplo salto mortale senza rete.»
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«Sono rimasto per 31 anni fuori dall'Italia sognando questo magnifico Paese, guardandolo attraverso un vetro senza sapere quando lo avrei oltrepassato. I miei unici riferimenti sono stati gli italiani all'estero. Erano loro a parlarmi dell'Italia, erano loro che me la descrivevano. Con loro mi sentivo italiano e in qualche modo facevo parte del mio Paese. Poi sono tornato e ho visitato tutta l'Italia ma mi sono reso conto che era diversa da quel Paese che mi avevano descritto. Dopo alcuni anni trascorsi a scoprire la mia Patria e ad ascoltare i miei concittadini mi sono reso conto che gli italiani vivono in una situazione di grave crisi economica e sociale, dove si sono persi i valori.»
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«Le lotte di classe dovrebbero svolgersi al circo allo scopo di proteggere l'arte.»
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«Nulla da eccepire a che la magistratura indaghi su tutti e chiunque, me compreso, ma c'è una seconda iniziativa giudiziaria di cui sono oggetto che è solo fango, una tempesta provocata ad arte. Da giorni i giornali titolano non sospetti su di me, ma certezze; pubblicano intercettazioni usandole non come elementi indiziari ma come prove di colpe commesse, di fatto dando una immagine complessiva della rete dei corrotti e corruttori, di cui sarei parte, magari non proprio protagonista, ma sicuramente parte. Questo secondo procedimento giudiziario si chiama giustizia sommaria, si chiama fango gettato nelle pale del ventilatore, si chiama diffondere illazioni, interpretazioni, accuse, pseudocertezze, precondanne e stigmate di malavitoso addosso a chi non ha altro strumento per difendersi che la propria storia, la propria pretesa innocenza, l'inservibile appello alla verità.»
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«Ho scelto un nome d'arte perché Veronica mi piace sì come nome, ma forse era un po' lungo, forse un po' troppo importante. Ho scelto Noemi che è un nome un po' più piccino, sebbene sembri essere per alcuni così difficile da pronunciare. L'ho scelto perché era il nome che voleva darmi mia mamma, invece poi la scelta è ricaduta su Veronica, che era il nome che voleva darmi mio papà. Per ricambiare così il favore di avermi messo al mondo ho scelto come nome d'arte quello che avrebbe voluto darmi lei.»
| VOTI: 1 |
«L'esperienza dell'arte costituisce, insieme all'esperienza della filosofia, il più pressante ammonimento rivolto alla coscienza scientifica perché essa ammetta e riconosca i proprio limiti.»
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«In tv non si parla mai di quello che accade nei Paesi appena entrati a far parte dell'Europa unita, così si avalla una generale ignoranza, mentre ci sarebbe tanto da dire.»
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«Ho un cervello che è pura intuizione, zero intelligenza; mia moglie rappresenta la mia parte di intelligenza.»
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«Credo che un artista che ama questo mestiere debba giostrare tutte le discipline di questa arte. Saper cantare, recitare, scrivere fa parte di una scelta personale che mi ha allungato la carriera.»
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«Tutto il cinema che vedo, come tutta l'arte che mi passa sotto gli occhi costruisce la mia ispirazione.»
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«Ricordatevi che l'educazione è cosa di cuore, e che Dio solo ne è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l'arte, e ce ne dà in mano le chiavi.»
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«Essere stato piduista vuol dire aver partecipato a un'organizzazione, a una setta segreta che tramava contro lo Stato, e questo è stato sancito dal Parlamento. Opinione che io condivido.»
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«In silenzio ho riflettuto su cosa mi piacesse di lei. A parte tutto le cose che già sapevo, fin dall'inizio ho intuito che lei mi avrebbe fatto sentire diverso. Sarei stato quello che volevo essere in quel momento della mia vita.»
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«La cosa importante è ciò che mi ha insegnato. Lei non era e non è il mio tesoro ma gli strumenti per trovarlo. Lei è il cartello che indica la strada.»
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«Ciò che rende valido un racconto o una qualsiasi opera d'arte è il grado di verità e di autenticità che vi è racchiuso.»
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«Se un pittore volesse dipingere il diavolo al naturale, potrebbe ispirarsi al suo aspetto. È grossa come una contadina, suda da far vomitare e se ne va in giro così scollata che sembra di leggervi a chiari note 'vi prego, guardate qua'. È vero che da vedere ce n'è abbastanza, tanto che si vorrebbe diventar ciechi. Ma [...] si è puniti a sufficienza se gli occhi hanno la sventura di volgersi da quella parte. [...] Così stomachevole, così sporca, così orrenda.»
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