«Il miscredente immagina che la religione voglia dare soluzioni, mentre il credente sa che promette solo di moltiplicare enigmi.»
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«Tra i moderni succedanei della religione forse il meno abietto è il vizio.»
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«La religione non è nata dall'esigenza di assicurare solidarietà sociale, come le cattedrali non sono state edificate per incentivare il turismo.»
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«Da quando la religione si secolarizza, come unico testimone di Dio rimane Satana.»
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«Il mondo musulmano, con la sua storia e le sue culture, e anche con le sue differenti interpretazioni dell'Islam, è ancora poco conosciuto in Occidente. I due mondi, musulmani e non musulmani, orientali e occidentali, devono urgentemente fare una sforzo concreto per arrivare a conoscersi l'un l'altro, in quanto temo che quello che abbiamo oggi non sia uno scontro di civiltà, ma uno scontro di ignoranza, di entrambe le parti.»
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«Ci sono molte interpretazioni dell'Islam all'interno della comunità islamica, ma in genere ciò che ci viene richiesto è di lasciare il mondo come un posto migliore di quanto lo fosse quando siamo venuti.»
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«Qui vi è il tentativo di costruire una teologia pubblica - anzi, se ci è concesso di mutuare uno stilema a una grande memoria, una teologia pubblica europea. Se l'epoca della teologia appare conclusa, o se ne trascina appena l'ombra, ciò è avvenuto perché gli stinti intelletti che se ne sono occupati (a parte alcune eccezioni) portano in loro il tarlo che aveva roso la disciplina. Come se questa avesse dovuto seguire le sorti della religione a cui la legava la subalternanza. La stessa caduta della religione, ormai solo oggetto di fede e di speranza - squallidi sostegni del nostro incerto destino -, doveva favorirla e sbarazzare il campo da ogni equivoco. Che Dio esista è solo un fatterello sinistro. Niente di più. (Dato come vanno le cose, bisognava aspettarselo)»
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«Il mito è ricerca dell'origine, sua ripresa e riproposizione, la religione è annuncio di redenzione, sue figure sono la speranza e la fede in ciò che ha da venire. [...] Dove la religione interseca il mito, il mito si estingue.»
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«Il secolo dei Lumi, che per Kant segna "l'emancipazione dell'umanità da uno stato di minorità", di fronte alla masturbazione si rivela molto più arretrato, ossessivo e persecutorio di quanto non siano stati i secoli precedenti, regolati dalla religione che forse, più della ragione, ha dimestichezza con la carne e con le sofferenze della sua solitudine.»
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«In una civiltà scientifica la parola anima ci riporta agli albori della nostra storia quando religione e filosofia si contendevano il sapere. La psicologia, che sulla nozione di anima ha costruito se stessa, da tempo vuole emanciparsi da questo sfondo per essere accolta nel novero delle scienze ed entrare così a pieno titolo nella "nostra" storia. L'emancipazione avviene per rimozione dell'origine e quindi con la perdita di quella stratificazione di significati che fa dell'anima una parola a tal punto equivoca da renderla solidale con i più svariati sistemi di pensiero, che a questo punto devono chiarire le loro relazioni e svelare il contenuto semantico che coprono con questa parola.»
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«La Chiesa si ritiene l'unica depositaria dell'etica. Un'etica prerogativa esclusiva della religione avvicina notevolmente il cristianesimo alla mentalità islamica. Per fortuna noi abbiamo avuto l'illuminismo e lo stato laico che ci hanno parzialmente immunizzati.»
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«Prima della nascita della ragione, che è cosa recente essendo nata 2500 anni fa con la filosofia (la quale, per distinguersi dalla teologia ha sempre ragionato "come se Dio non fosse"), la religione era un tentativo di reperire dei nessi causali per difendersi dall'imprevedibile e dall'ignoto che ha sempre terrorizzato l'uomo e generato angoscia.»
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«[A Benedetto Croce] Ti abbandono anche le pretese differenze tra Marx ed Engels - perché questa è anche una questione dottrinale - ed erudita. Io sono tanto cretino, che quelle differenze non le vedo. Ma io per queste differenze fui sempre un cretino. Io non riuscii mai ad interessarmi per la lotta tra Spaventa e Vera, Rosenkranz e Michelet, tra Strumpell e Drobisch e così via. Sono poco accessibile alla discussione delle cose inutili. (...) Ho scritto di quello che vedo e capisco io in quella forma definitiva di cui sono capace. E così farò sempre senza entrare in filologia.»
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«Quando, bambino, vidi la fine della Seconda Guerra Mondiale, dopo averne vissuto gli orrori, ero certo che non ci sarebbe stata mai più un'altra guerra. Passarono gli anni e mi accorsi che persino coloro che, come me, quegli orrori avevano vissuto, li stavano, dimenticando. La natura umana è più propensa a dimenticare che a ricordare. Per questo, dopo la Seconda, ce ne sono state altre di guerre. In tutto il mondo. Si potrebbe dire che non è passato giorno senza che, da qualche parte, ci si scannasse per un pezzo di terra, per un'idea di religione, per la possibilità di un guadagno e via così.»
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«La prima figlia della bellezza umana, della bellezza divina, è l'arte. La seconda figlia della bellezza è la religione.»
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«Le usanze e le formalità della religione costituiscono il guscio che protegge l'essenza della verità. Ma se il guscio non riveste un seme vitale, è inutile e sterile. I sacramenti, le buccine, le campane delle chiese, la croce, la mezzaluna, sono soltanto manifestazioni esteriori necessarie a simboleggiare alcune verità spirituali.»
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«I fanatici limitano la verità, affermando di averne il monopolio, e si considerano reciprocamente "pagani". Molti cristiani pensano che gli induisti e i buddhisti siano "pagani", gli induisti e i buddhisti, se sono fanatici e intolleranti, pensano la stessa cosa dei cristiani. Ma la vera religione non appartiene a nessuno in particolare.»
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