«Nel corso di diecimila anni, dall'alba della civiltà al sedicesimo secolo, tutte le culture si erano illuse di sapere decifrare il Libro della natura senza mai porre una sola domanda al Suo Autore. Ecco perché a nessuna cultura era toccato il privilegio di scoprire una Legge fondamentale della natura.»
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«Certamente il paradiso è qualcosa di cui tutti abbiamo bisogno, però non dobbiamo immaginarcelo in modo antropomorfico. [...] Ritengo che non si possa certo escludere la possibilità di un'esistenza al di fuori dello spazio e del tempo, della massa, delle energie e delle cariche. Nel paradiso può esserci tutto fuorché questo.»
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«Vergine Maria, non ti sembri male essere piccola, lo sono anche i fiori e le stelle.»
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«La linea retta è la linea degli uomini, quella curva la linea di Dio.»
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«Missione mia è di difender, aiutante la divina misericordia, e all'esterno colle armi la santa Chiesa di Cristo contro ogni attacco de' pagani ed ogni guasto degli infedeli, e consolidarla nell'interno colla professione della fede cattolica; obbligo vostro [riferito a Papa Leone III] è d'elevar le mani a Dio, come Mosè, e sostener colle vostre preci il mio servizio militare.»
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«Noi ci limitiamo ad analizzare Gesù dal punto di vista storico, al pari di Alessandro Magno o Giulio Cesare, altre grandi figure che hanno cambiato il corso degli eventi: se davanti a questo la fede barcolla, povera fede.»
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«Ai tempi nostri la divina Provvidenza ama far poggiare la religione sull'autorità razionale della filosofia, fin quando al tempo stabilito, come ha già fatto una volta, la confermerà ovunque con i miracoli. Per ispirazione quindi della Provvidenza abbiamo interpretato il divino Platone e il grande Plotino.»
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«Molti italiani, pur modestamente credenti, ritengono il cattolicesimo un patrimonio nazionale irrinunciabile: La Chiesa, da parte sua ha assorbito virtù e vizi degli italiani, in un condizionamento reciproco che ha fatto della religione una caratteristica subculturale, più che un'adesione di fede.»
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«A sei anni, alle elementari a Milano, ero invidiato dai compagni perché saltavo l'ora di religione, e quando la maestra mi chiese perché, risposi "Perché sono un libero pensatore".»
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«Non è senza ragione che l'esperienza religiosa punta soprattutto sul Dio sofferente e redentore, il che conferma che sul problema del male l'ultimo ricorso è alla religione, non certo alla morale.»
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«Quali sono i requisiti fondamentali affinché un'ideologia possa essere considerata una religione? Assicurare, credere, convertire. Le religioni assicurano la salvezza, credono in una determinata teologia e convertono i non credenti.»
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«La religione toglieva l'uomo dallo stato che per lui è il più insopportabile di tutti, dalla dubbietà.»
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«Ho una formazione cattolica. Credo di essere credente. C'è stato un momento in cui mi sono un po' allontanata. Fu quando il mio fidanzato morì tragicamente in un incidente. Avevo vent'anni e stavamo insieme da cinque. Non riuscivo a darmi pace. Mi allontanai dalla religione. Poi, nel corso degli anni, qualcosa è cambiato. Non so dire se sono esattamente credente però c'è qualche cosa che mi attira. Quando mi sento un po' persa vado in chiesa e sto lì. Il silenzio e la pace mi danno serenità.»
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«Ho capito di colpo che cosa è oggi il Movimento Studentesco. Esso è un movimento politico la cui ascesi consiste nel fare. È qualcosa di più e di diverso dal pragmatismo talvolta ricattatorio sotto il cui segno il Movimento Studentesco è cominciato: pragmatismo che non trascendeva ancora se stesso in una specie di religione di se stesso: ma era un semplice dato, non privo, nei casi peggiori (il fanatismo per Che Guevara) di vecchia retorica piccolo borghese. Ora, per la prima volta, che io sappia, nella storia il Credere nasce dal Fare: mentre dal tempo della Bibbia, attraverso San Paolo fino ai giorni nostri, il Fare non era che l'altra faccia del Credere.»
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«Sono 25 anni ch'io non dico messa, né mai più la dirò, non per divieto o comando, come si può informare Sua Eminenza, ma per mia elezione, e ciò stante un male che patisco a nativitate, pel quale io sto oppresso. (al conte Bentivoglio d'Aragona)»
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«Devo essere grata alla generosità della vita con me, e l'aprirvi liberamente il mio cuore sia la mia preghiera di ringraziamento a Dio e il segno del mio affetto per voi tutti, sia allegria e consolazione, compassione e conciliazione, stimolo a non rassegnarsi alla perdita e al dolore, e che la mia felice felicità palesata in tutta la sua sfacciata fortuna possa riequilibrare il grado di sconforto di troppe esistenze.»
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