«Di non pochi vantaggi, parte fisici parte morali, vogliono i più dei dotti che, per quanto si spetta alle umane lettere e singolarmente alla eloquenza e alla poesia, godessero gli antichi sopra di noi. Donde si rende in buona parte ragione della eccellenza a cui da essi recate furono quelle facoltà. Tra i quali vantaggi forse non è il meno considerabile quello, che dissipati non venivano, come noi, in vari studi di differente natura, e sopra tutto che dietro ad altre lingue oltre alla propria non ispendevano l'opera ed il tempo.»
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«È tempo che la storia abbandoni lo psicologismo e il soggettivismo in cui si disperdono i più acuti lavori contemporanei e riconosca che la sua missione è quella di ricostruire le condizioni oggettive in cui gli individui, i soggetti umani si trovano immersi.»
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«Il mio passato, il mio presente, il mio futuro vivono dentro la stessa persona che è allo stesso tempo attrice, donna, madre, bambina.»
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«È finita in Europa l'"età dell'oro". È finita la fiaba del progresso continuo e gratuito. La fiaba della globalizzazione, la "cornucopia" del XXI secolo. [...] Il tempo che sta arrivando è un tempo di ferro.»
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«Il tempo e la pazienza possono più della forza o della rabbia.»
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«Per pilotare un caccia F-16 bisogna avere la capacità di un virtuoso del pianoforte; anzi bisogna essere in grado di suonare due pianoforti contemporaneamente, poiché tutti i pulsanti che servono a per il combattimento sono sistemati sulla barra e sul pannello della manetta motore, e le armi possono essere usate senza dover abbassare lo sguardo.»
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«Il sonetto è un monumento al momento, | memento dall'eternità dell'Anima | a un'ora morta e immortale. Fa' che sia | - per un rito lustrale o sinistro portento - | dell'ardua sua pienezza rispettoso: | incidilo in avorio o in ebano, secondo | che Giorno o Notte comandi, e il Tempo veda | il suo fiorito cimiero fulger di perle.»
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«Nella nostra piccola città, allora ancora più piccola di oggi ma tanto più gradevole e umana, al tempo in cui cominciavo a viverci per un numero imprecisabile ma ormai stragrande di anni, cioè intorno al 1936, viveva già il commendatore Adamo Chiappini, un tenore in ritiro che i competenti di opera lirica ricordavano come una promessa, in parte mantenuta, del bel canto italiano.»
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«Spinoza è il filosofo assoluto, e l'"Etica" è il grande libro del concetto. Ma nello stesso tempo il più puro dei filosofi è quello che si rivolge rigorosamente a tutti: chiunque può leggere l'"Etica", purché si lasci sufficientemente trasportare dal suo vento, dal suo fuoco.»
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«Ho capito di colpo che cosa è oggi il Movimento Studentesco. Esso è un movimento politico la cui ascesi consiste nel fare. È qualcosa di più e di diverso dal pragmatismo talvolta ricattatorio sotto il cui segno il Movimento Studentesco è cominciato: pragmatismo che non trascendeva ancora se stesso in una specie di religione di se stesso: ma era un semplice dato, non privo, nei casi peggiori (il fanatismo per Che Guevara) di vecchia retorica piccolo borghese. Ora, per la prima volta, che io sappia, nella storia il Credere nasce dal Fare: mentre dal tempo della Bibbia, attraverso San Paolo fino ai giorni nostri, il Fare non era che l'altra faccia del Credere.»
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«Non so cosa mi aspettassi dalla scrittura quando, quindici anni fa, ho cominciato a scrivere. Ma mi sembra di cominciare a capire, al tempo stesso, l'attrazione che la scrittura esercita - e continua a esercitare - su di me, e la frattura che tale attrazione svela e racchiude.»
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«Simona Ventura è l'unica star televisiva vestita contemporaneamente da due stilisti. Dal collo fino al ginocchio da Dolce e Gabbana, dal ginocchio in giù dall'ortopedia Mario Gualerzi di Castiglion dei Pepoli.»
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«Chiunque intraprenda lo studio della talpa deve considerare preventivamente che la talpa passa molto tempo a studiarsi.»
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«Non ci sono più mezze stagioni. Vivaldi, fosse nato adesso, non faceva primavera, estate... Ne faceva una sola, una sola di strombazzamenti e la chiamava 'Tempo di merda'.»
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«Si è diventati vecchi quando ti svegli nel cuore della notte, una notte senza cuore e né capo né coda, diciamo alle tre e dieci del mattino, accendi la prima sigaretta e cominci a riempire l'annaffiatoio al lento rivolo del rubinetto del bagno di sotto, dove la pressione stamattina non potrebbe essere più bassa e più snervante l'attesa del pieno a filo del tettuccio, e vai avanti e indietro dieci volte dai vasi di geranio del balcone e dalle aiuole col gelsomino rampicante e la rosa e il cespuglio di trifoglio rosa incastonate nelle scale dell'entrata e i due pungitopo nelle giare calabre, e quando dopo un'ora di zelo riparatore guardi soddisfatto il tuo operato e fai per rientrare, senti un rumore strano alle tue spalle, come di denti del giudizio o monetine scroscianti su un tamburo, ti giri a bocca beante e in quell'istante è cominciato a piovere.»
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«Quand'è che si è vecchi? Quando non ci si piace più e il pensiero di piacere a qualcuno, tu che non ti piaci più, ti riempie di sgomento, e di orrore, per te e l'improvvida creatura, segnata dai fulminanti traumi della sua indecifrabile crescita sentimentale, alla quale potresti far gola perfino tu, perché, suvvia, se non fosse un magma di poco di buono non si accontenterebbe perfino di te e in modo così chiaro e disteso, con tanta semplice semplicità.»
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«Io non ho nessuno con me, nemmeno un animale (pantegane nell'orto a parte), non ho amici, non ho affetti se non feticistici, non ho legami sessuali ne' sentimentali stabili, insomma: invecchio in modo che più splendido non si può.»
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«Mina è la più grande cantante italiana, anche se da alcuni anni non le importa niente di cantare, e si sente. Io la invidiavo moltissimo per quel suo successo così gioioso. L'Italia impazziva per lei. Esplodeva buonumore da questa ragazza che si muoveva contro le lagne di quel tempo. E siccome è dotata da Dio, ha questa facilità sorprendente: canta con la stessa faciloneria di chi sta facendo una cosa qualsiasi. È ancora capace di dare grandi emozioni. Mi fa rabbia perché lei fa dei dischi perché le conviene e io non sono d'accordo. Questo mestiere lo si fa bene o non lo si fa. Mi dico: hai i soldi, ma per la miseria fai un disco con Gil Evans, con una grande orchestra. Godi.»
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«Il temporale era cominciato poco prima di mezzanotte e aveva spazzato via il concerto dei clacson e tutto il frastuono che normalmente annuncia l'anno nuovo sulla Strip. Nella sottostazione di West Hollywood, il 1950 si era presentato sotto forma di un'ondata di appelli urgenti, ciascuno dei queli seguito dall'intervento di ambulanze e altri automezzi.»
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