«E' importante esprimere se stessi... siamo dotati di sentimenti e questi sono reali quando sono attinti dalla propria esperienza.»
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«Scendevano il fiume. Le rive, or accostate, or ritraendosi in seni ameni, or lasciando all'acque quiete ampio letto, mostravano qui l'ombre rade e la conserte, qui l'erboso declivio, là 'l poggio sassoso, segnato di sentieretti che s'inerpicano lenti per l'erta. L'erbe che facevano sdrucciolevoli gli scogli dappiede, col verde vivo avvivavano il luccicare de' fiori sopra tremolanti: e sotto il ciel placido e fosco parevano gli alberi spandere per più rigogliosa la vita.»
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«Lavoro molto, sono molto determinato, ho tutte le paure, le insicurezze e le incertezze di ogni essere umano. Sono un'ottimista per natura, anche se so che la vita è piena di difficoltà. Certo mi rendo conto di avere delle enormi fortune anche se so che è opportuno cercare di meritarsele e guadagnarsele.»
| VOTI: 1 |
«Le belle esperienze sono tutte quelle legate alla mio amore per la contemplazione della natura. Non potrei vivere senza ammirarla in tutte le sue forme. Mi piace fare sport e stare all'aperto. Mi piace ammirare il parco di una città, per esempio, anche se sono abituato a spazi più grandi. Sono un appassionato di volo e questo mi permette di ammirare la natura dall'alto.»
| VOTI: 1 |
«Sono legato al modo di vivere che esiste in Friuli, al suo landscape, meno offeso dalla crescita economica.»
| VOTI: 1 |
«A due anni mi portarono in scena dentro uno scatolone legata proprio come una bambola perché non scivolassi fuori. E così il mio destino fu segnato. Da "Pupatella" attraverso la poupée francese, divenni per tutti "Pupella" nel teatro e nella vita.»
| VOTI: 1 |
«Alla nascita l'uomo è molle e debole, | alla morte è duro e forte. | Tutte le creature, l'erbe e le piante | quando vivono son molli e tenere | quando muoiono son aride e secche. | Durezza e forza sono compagne della morte, | mollezza e debolezza sono compagne della vita. | Per questo | chi si fa forte con le armi non vince, | L'albero che è forte viene abbattuto. | Quel che è forte e robusto sta in basso, | quel che è molle e debole sta in alto.»
| VOTI: 1 |
«Solo chi non si affaccenda per vivere | è più saggio di chi la vita tiene in pregio.»
| VOTI: 1 |
«Il mio desiderio più ardente e la più fervida preghiera che formulo [...], nell'eventualità che la cosa non sia già fatta,è, che i grandi doni e talenti tanto dello spirito quanto del giudizio, con tutto quanto è solito accompagnarli, come memoria, fantasia, genio, eloquenza, prontezza d'ingegno, e così via, possano in questo prezioso momento esser versati senza limite o misura, ostacolo o impedimento, tanto caldi quanto ognuno di noi può sopportarlo, schiuma e sedimenti e tutto; (poiché non vorrei perderne neppure una goccia) nei diversi ricettacoli, cellette, cellule, domicili, dormitori, refettori, e ripostigli del nostro cervello, in tal guisa, che possano continuare a esservi iniettati e stivati; secondo l'autentica intenzione e significato del mio desiderio, fino a che ogni suo vasello, grande e piccolo, ne sia così colmo, saturato e riempito fino all'orlo, che neppure per salvare una vita umana vi possa entrare o uscire niente altro.»
| VOTI: 1 |
«Le digressioni, inconfutabilmente, sono la luce del sole; sono la vita, l'anima della lettura.»
| VOTI: 1 |
«La più parte degli uomini esalta il sole quando tutto scintillante di raggio e fecondo di vita è sorto dall'Oriente: ignavi non avvertirono, od obliosi dimenticarono le tinte giocondissime con le quali lo precedeva l'aurora, come un'ancella che sparga fiori davanti ai passi del suo re: e meno ancora pongono mente al punto prodigioso in cui la natura apre le palpebre della notte quasi una lapide di sepolcro. E sì ch'è cosa anche ai mortali concessa, potere forza aggiungere a forza, mentre spetta all'Onnipotente solo accendere la vita e la luce.»
| VOTI: 2 |
«Fammi amare, Signore, babbo e mamma, non solo per la vita che mi compartirono, quanto pel documento che mi hanno dato di vivere, ed anco di morire libero sopra la terra.»
| VOTI: 2 |
«Mia madre talora mi ha sgridato e mio padre qualche volta mi ha percosso: ma tu, o Patria, sia che da te mi partissi, ovvero a te ritornassi, mi hai sempre riso. Mia madre mi ninnò dentro la culla cantando, ma io piangendo le recitai il Miserere sopra la fossa. Mio padre mi addestrò la mano ai primi tiri, ma io quando la morte lo chiamò gli composi sul petto in croce le sue prima di chiuderlo dentro la cassa. Tu poi, o Patria, appena uscito al mondo, mi consolasti con la luce e col calore: vivo mi nutrisci col tuo seno e nel tuo seno sazio di giorni mi raccoglierai. Perpetua madre, tu non ti stacchi in verun tempo i figliuoli dalle braccia: tu doni sempre e non ricevi mai.»
| VOTI: 2 |
«L'autunno è la più mesta stagione dell'anno; - il vespro è l'ora più mesta del giorno: - in quella stagione, in quell'ora, il Sole si avvicina alla sua tomba magnifico a vedersi come il figlio primogenito del Creatore. - Sul mezzogiorno egli tenne raccolti tutti i suoi raggi per vibrarli veementi a suscitare la natura; ma verso sera la vita è sparsa, la virtù diffusa, ed egli adesso si compiace a versare tutto il suo lume per l'emisfero che lo circonda. E la volta dei cieli, abbandonato il manto azzurro, s'indora della luce divina, in quella guisa che il secolo assorbe l'emanazioni della grande anima che lo ha dominato.»
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«È mai vissuta creatura umana, che sollevando le pupille al cielo d'Italia abbia negato esser questo il più puro sereno che mai rallegrasse il sorriso di Dio? - È mai vissuta creatura umana, che sollevando le pupille al cielo d'Italia allorché il figlio primogenito della Natura lo veste della pompa dei suoi raggi non abbia sentito suscitarsi la mente pei grandi che non sono più, di cui il nome è rimasto nell'anima come armonia di arpa che cessò di esser tocca? - Quali braccia non si prostesero a quell'astro di vita, mentre abbandonando alla notte il dominio del cielo, dai confini dell'oceano lo saluta con gli ultimi raggi, e non implorarono che rimanesse nella sua celeste dimora? - Ma s'egli partì con la sera tornò col mattino, e vide i secoli dileguarsi nella eternità, le generazioni incalzarsi nella tomba, e la vicenda infinita delle virtù e dei delitti. Breve fu la sua luce sopra l'onore d'Italia; lunga sul dolore, e su l'onta.»
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«E se la vita fu bene, perché mai vi vien tolta? - E se la vita fu male, perché mai n'è stata concessa?»
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«Nel nostro tempo ci sono molti artisti che fanno qualcosa perché è nuovo. Vedono il loro valore e la loro giustificazione in questa novità. Tuttavia ingannano loro stessi... la novità è raramente l'essenziale. Questo ha a che fare con una cosa sola: rappresentare un soggetto meglio di quanto faccia la sua natura intrinseca.»
| VOTI: 1 |