Elias Canetti
scrittore, saggista e aforista bulgaro naturalizzato britannico
«Un elemento pericoloso dei divieti è che ci si fida di essi e non si riflette su quando sarebbero da cambiare.»
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«Nella storia intellettuale riguardo la maggior parte dei fenomeni sinistri c'è la mancanza del concreto.»
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«Tutto ciò che conosce è spesso presente a lui. Bussa a tutte le porte ed ora entra lì. Dopo aver bussato, pensa che è stato lì.»
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«Il successo è lo spazio occupato in un giornale. Il successo è l'insolenza di un giorno.»
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«I pessimisti non sono noiosi. I pessimisti sono nel giusto. I pessimisti sono superflui.»
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«Non siamo mai abbastanza infelici per migliorare il mondo. Troppo presto, siamo ancora in collera.»
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«Un'invenzione è ancora mancante: come creare un'implosione.»
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«La più raffinata statua di un uomo sarebbe un cavallo che lo ha disarcionato.»
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«Quando scrivi la tua autobiografia, ogni pagina dovrebbe contenere qualcosa che nessuno ha mai sentito prima.»
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«Leggendo i grandi autori di aforismi si ha l'impressione che si conoscano tutti bene fra loro.»
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«I dialetti, un tipo di denti falsi.»
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«Non importa quanto nuova sia un'idea, ciò che conta è come diventa nuova.»
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«Il dubbio si fa più illusioni della fede.»
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«Dio fu un errore. Ma è difficile stabilire se fu commesso troppo presto o troppo tardi.»
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«Che Dio sia morto o no, è impossibile tacerne: c'è stato per tanto tempo.»
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«Il terribile non sono le contraddizioni, bensì il loro graduale svigorire.»
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«Una frase sola è netta e bella. Già la successiva le toglie qualcosa.»
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«Alcuni raggiungono la loro massima cattiveria nel silenzio.»
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«Uno che deve sempre mentire scopre che ognuna delle sue bugie è vera.»
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«Si faccia avanti chi ha imparato dalle esperienze altrui. E dalle proprie?»
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