«Bologna ombelico di tutto, mi spingi a un singhiozzo e ad un rutto rimorso per quel che m'hai dato che è quasi ricordo, in odor di passato.»
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«Del resto del mondo non sai più una sega, Venezia è la gente che se ne frega.»
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«Portavo allora un eskimo innocente, dettato solo dalla povertà; non era la rivolta permanente, diciamo che non c'era e tanto fa.»
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«Perché a vent'anni è tutto ancora intero, perché a vent'anni è tutto "chi lo sa", ma a vent'anni si è stupidi davvero, quante balle si ha in testa a quell'età.»
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«Ed io ti canterò questa canzone, uguale a tante che già ti cantai. Ignorala come hai ignorato le altre e poi saran le ultime, oramai.»
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«Io come sempre faccio quel che posso, domani ci penserò.. semmai.»
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«Bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà. Tu giri adesso con le tette al vento, io ci giravo già vent'anni fa.»
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«Ogni cosa alla lunga mi molesta e cerco un'altra festa, e poi le feste in fondo mi han stancato.»
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«io solo qui alle quattro del mattino, l'angoscia e un po' di vino, voglia di bestemmiare!»
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«Jorge Luis Borges mi ha promesso l'altra notte | di parlar personalmente col "persiano", ma il cielo dei poeti è un po' affollato in questi tempi, | forse avrò un posto da usciere o da scrivano: | dovrò lucidare i suoi specchi, | trascriver quartine a Kayyam, | ma un lauro da genio minore | per me, sul suo onore, non mancherà.»
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«Ma anche i miei eroi sono poveri, si chiedono troppi perché.»
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«Se fossi accademico, fossi maestro o dottore ti insignirei in toga di 15 lauree ad honorem, ma a scuola ero scarso in latino e il pop non è fatto per me, ti diplomerò in canti e in vino qui in via Paolo Fabbri 43.»
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«Eppure fa piacere a sera, andarsene per strade ed osterie, vino e malinconie, e due canzoni fatte alla leggera in cui gridando celi il desiderio che sian presi sul serio il fatto che sei triste o che ti annoi, e tutti i dubbi tuoi.»
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«Non scampa fra chi veste da parata chi veste una risata.»
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«E un'altra volta è notte e suono, non so nemmeno io per che motivo, forse perché son vivo o forse per sentirmi meno solo, o forse perché è notte e vivo strani fantasmi e sogni vani, che danno quell'ipocondria ben nota, poi, la bottiglia è vuota.»
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«È bello ritornar "normalità". È facile tornare con le tante stanche pecore bianche. Scusate, non mi lego a questa schiera: morrò pecora nera.»
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«E un' altra volta è notte e suono, non so nemmeno io per che motivo, forse perché son vivo e voglio in questo modo dire "sono" o forse perché è un modo pure questo per non andare a letto o forse perché ancora c'è da bere e mi riempio il bicchiere.»
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«Ognuno vive dentro ai suoi egoismi vestiti di sofismi ognuno costruisce il suo sistema di piccoli rancori irrazionali, di cosmi personali scordando che poi infine tutti avremo due metri di terreno.»
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«se son d' umore nero allora scrivo frugando dentro alle nostre miserie: di solito ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo!»
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«Secondo voi ma a me cosa mi frega di assumermi la bega di star quassù a cantare, godo molto di più nell'ubriacarmi oppure a masturbarmi o, al limite, a scopare.»
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