«Se pensiamo a cantautori come Paoli, Tenco, Bindi, Endrigo o De André, erano abbastanza malinconici, non è che fossero proprio spensierati. Erano anche impegnati in quello in cui scrivevano. Quella degli anni '60 non era soltanto musica allegra, anche se la gente ama ricordare i momenti allegri della propria vita, e tende a cancellare quelli più tristi. Si affeziona ai motivetti più allegri, fermo restando che le grandi canzoni degli anni '60 sono ancora rispettate. Il ricordo delle canzoni allegre fa credere che quello fosse un periodo incosciente e spensierato, mentre in realtà era complicato come lo è oggi.»
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«Purtroppo un pessimo scrittore sarà anche un pessimo "autocritico", per quanto rumini i propri pensieri.»
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«Non lasciarti sfuggire alcun pensiero, e tieni il tuo taccuino come le autorità tengono il registro dei forestieri.»
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«Credo nell'autonomia. Non posso non avere onestà intellettuale verso il pubblico.»
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«Un pilota di auto da corsa non saprebbe dire in dettaglio tutto quello che sa; può solo dimostrarlo guidando l'auto in alcune situazioni estreme. Lo stesso vale per gli scienziati.»
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«Un bel racconto ci dice la verità sul suo vero eroe, ma un brutto racconto ci dice la verità sul suo autore.»
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«Le strade sono piene del rumore dei taxi e delle automobili, dovuto non all'attività, ma al riposo umano. Ci sarebbe meno trambusto se ci fosse più attività: se la gente semplicemente andasse a piedi. Il nostro mondo sarebbe più silenzioso se fosse più energico.»
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«Non si è mai liberi finché un'istituzione non venga a liberarci; e la libertà non esiste finché non sia stata dichiarata dall'autorità.»
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«Ogni persona ha il suo tema. Io coordino tutti e lavoriamo sempre insieme, però ogni autore ha il suo pezzo e può impiegare il tempo necessario per portarlo a termine.»
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«Non giova né si assimila il cibo vomitato subito dopo il pasto. [...] Troppi libri sono dispersivi: dal momento che non puoi leggere tutti i volumi che potresti avere, basta possederne quanti puoi leggerne. [...] Leggi sempre, perciò autori di valore riconosciuto e se di tanto in tanto ti viene in mente di passare ad altri, ritorna poi ai primi. Procurati ogni giorno un aiuto contro la povertà, contro la morte e, anche, contro le altre calamità; e quando avrai fatto passare tante cose, estrai un concetto da assimilare in quel giorno.»
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«Ci tengo ad essere sempre femminile. Non sopporto le ragazzine bellissime piene di anelli al naso e capelli dritti e colorati. Io ho sempre voluto capelli lunghi, scarpe con il tacco, biancheria di pizzo, tailleur con la gonna corta, calze autoreggenti perfette.»
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«Se in questo paese sappiamo fare le automobili, dobbiamo saper fare anche la benzina.»
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«Ho detto agli americani: vi vendo l'auto o mi pagate per non prenderla. Ho capito che Gm non era pronta a gestire la Fiat. Non voleva contaminazioni che l'avrebbero fatta morire. Quella dei preliminari è stata la fase più complicata, una partita a poker, una lunga e logorante battaglia di posizione, tra advisor, avvocati, analisti. Loro indagavano su di me e io su di loro. Sapevamo gli uni dell'altro persino che cosa mangiavamo a pranzo e cena.»
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«Imposte elevate si traducono in meno autofinanziamento, meno patrimonio, minor capacità di far credito.»
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«È addirittura intuitivo che la democrazia è inconciliabile con la pretesa di una parte, quale che essa sia, di possedere la verità e di imporla a chi non vi si riconosce. Questa pretesa sarebbe non democrazia ma autocrazia. La carità ci introduce invece in un campo in cui la verità retrocede, in un campo che, per sua natura, non è quello delle certezze assolute e necessarie, ma quello delle possibilità.»
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«Fondamentale resta l'intuizione di Marco Biagi per cui ogni istituzione formativa dovrebbe dotarsi stabilmente di un servizio di orientamento, collocamento e monitoraggio - placement lo chiamano gli inglesi - come canale di dialogo permanente tra scuola/università e mondo del lavoro. Verrebbe così interrotta l'autoreferenzialità della funzione educativa.»
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«Il processo formativo è inutilmente lungo e lontano dai parametri della Comunità europea, fissati nella strategia di Lisbona e condivisi da tutti a parole, ma nei fatti i nostri percorsi continuano ad essere carenti in campi come la matematica, le scienze, le tecnologie. Percorsi formativi inutilmente lunghi e tendenzialmente dequalificanti, caratterizzati dal monopolio pubblico dell'educazione e da una fortissima autoreferenzialità del corpo docenti di ogni ordine e grado: circolo vizioso, questo dell'autoreferenzialità, che deve essere spezzato.»
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«Il centro di cui si parla in dottrina è una autocollocazione che gli elettori si assegnano su un cartoncino che raffigura una dimensione destra-sinistra. Tutto il resto è orpello.»
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