«C'è sempre un piano preciso, dietro a tutto... in questo aveva ragione il signor Rail... ognuno ha davanti le sue rotaie, che le veda o no.»
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«Addio mio piccolo signore, che sognavi i treni e sapevi dov'era l'infinito; tutto quel che c'era io l'ho visto, guardando te. E sonostata ovunque, stando con te.»
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«Nel momento in cui raccontava una cosa, lo era: una scrittura esatta oltre ogni ragionevolezza. L'epica dell'esattezza.»
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«Non ho niente di un passato al quale non ho partecipato ma ho letto solo sui libri di storia.»
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«Una Nazione non può tentare di imporre la sua sovranità sulle altre senza tenere in conto che il risultato finale della democrazia è l'equilibrio tra le parti.»
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«Mi piacciono i libri che narrano il "come eravamo", che raccontano gli anni nei quali ero un bambino povero come tutti gli italiani.»
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«Mi sono voluto raccontare una favola. Perchè, in parte, la storia del viddrano che si maritò con una sirena me l'aveva già narrata, quand'ero bambino, Minicu, il più fantasioso dei contadini che travagliavano nella terra di mio nonno.»
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«Avevo bisogno di tempo per scrivere canzoni, per ritrovare un equilibrio. 'Almas del silencio' è nato così, in modo assolutamente naturale. Volevo un disco che fosse realmente internazionale, e che non risuonasse solo di echi latini, ma anche africani, caraibici, orientali ed altro. Del resto sono originario di Portorico, un vero e proprio crocevia di razze e culture.»
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«Ogni giorno ricevo dagli editori uno o due libri con la preghiera di leggerli e riferire che cosa ne penso. Dopo una decina di pagine sono già in grado di dire se questi libri sono stati scritti con un computer o meno.»
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«Il vantaggio enorme di Internet è di essere accessibile a velocità e con flessibilità molto più alte del mondo reale. Però in ambo i casi non ci possiamo districare bene nè col mondo vero, nè con Internet se non abbiamo prima acquisito solidi criteri di giudizio. Occorre, cioè, avere cultura (non solo informatica). La cultura si acquisisce anche a scuola e poi da libri, giornali, discorsi, conferenze, maestri. Attenti, però, ci sono maestri buoni e maestri cattivi; il criterio di giudizio deve permettere anche di evitare i secondi.»
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«Per innaffiare la polvere di una mattinata militare passata fra i vecchi indumenti da versarsi e i pagliericci disfatti, approdo a questo Cambrinus che adocchiai ieri, e la cui pace mi tenta in margine al viavai di una piazza che giudico deliziosa prima di saperla celebre.»
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«Credo che in Sudafrica abbiamo avuto dei veri eroi, Nelson Mandela ne è l'esempio massimo, ma come lui ci sono stati molte altre persone che hanno rischiato la vita, che sono state in prigione. In misura molto minore anche gli scrittori hanno rischiato e hanno affrontato la possibilità che i loro libri fossero messi al bando e non letti a causa delle loro convinzioni.»
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«Lo studio dell'equilibrio, con particolare riguardo al tempo e all'incertezza, ha aperto la via per capire quali processi economici non siano puramente competitivi, e quale ruolo svolga l'informazione. Una volta capito che l'incertezza è solo un aspetto, e che l'informazione è variabile, si apre la via per lo studio di argomenti quali le relazioni finanziarie e le innovazioni.»
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«I miei libri non nascono per l'editoria, ma sulle assi di un palcoscenico, sono "detti" prima che scritti.»
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«I libri sono cose già pensate, già fatte, già dette, che tu devi elaborare, fare tue. Il tuo interlocutore di carta è sempre gentile, paziente, non ti lascia mai a metà strada. è una persona che ti chiede di ascoltarlo, con il quale puoi fare dei viaggi meravigliosi.»
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«C'è un momento in cui si percepisce il piacere, anche fisico, di leggere. Per me quel momento è coinciso con la fine della scuola. Perchè quando finisce l'obbligo, il dovere della lettura si trasforma in piacere e quei libri che erano stati vissuti come momento di studio diventano scelte personali. E' l'inizio del tuo telecomando.»
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«La televisione, per definizione, è l'opposto del libro, è un vettore generalista che si scontra con una scelta consapevole, la più consapevole di tutte. L'unico modo conosciuto dalla televisione di parlare di libri è quello di sceneggiarli attraverso la fiction, è la sola traduzione possibile, non può fare altro.»
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