«In realtà sarebbe facile produrre un'etica rigorosa, o almeno non sarebbe più difficile che affrontare altri problemi scientifici basilari. Soltanto il risultato sarebbe sgradevole, ma è una cosa che non si vuole vedere e che si cerca di evitare, in qualche misura anche in modo cosciente.»
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«Emanciparmi dall'incubo delle passioni, cercare l'uno al di sopra del bene e del male, essere un'immagine divina di questa realtà.»
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«Ma Teresa non era più la stessa, Gesù le aveva cambiato il cuore! Reprimendo le lacrime, discesi rapidamente la scala, e comprimendo i battiti del cuore presi le scarpe, le posai dinanzi a Papà, e tirai fuori gioiosamente tutti gli oggetti, con l'aria beata di una regina. Papà rideva, era ridiventato gaio anche lui, e Celina credeva di sognare! Fortunatamente era una dolce realtà, la piccola Teresa aveva ritrovato la forza d'animo che aveva perduta a quattro anni e mezzo, e da ora in poi l'avrebbe conservata per sempre! In quella notte di luce cominciò il terzo periodo della mia vita, più bello degli altri, più colmo di grazie del Cielo.»
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«Capii che cosa è la vita; fino allora non l'avevo vista così triste, ma ora mi apparve in tutta la sua realtà, vidi che era soltanto sofferenza e separazione continua. Piansi amaramente, perché non comprendevo ancora la gioia del sacrificio, ero debole, così debole che considero una grande grazia aver potuto sopportare una prova la quale pareva molto al disopra delle mie forze!»
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«Bisogna specchiarci in questo Paese, vederlo per quello che è in realtà. Un Paese nel quale le madri offrono le figlie minorenni in cambio di un'illusoria notorietà. Un Paese in cui nessuno vuole più fare sacrifici perché tanto la fama, i soldi, la fortuna arrivano con la tv, col Grande Fratello. Che futuro si prepara per un Paese così?»
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«Ho conosciuto Parigi prima attraverso la lettura, che è un bellissimo modo per conoscere una città: la Parigi del '600, per esempio anche nella sua "revisione" ottocentesca (I tre moschettieri), o la Parigi crudele del verismo. Poi, quando ne ho avuta la possibilità, sono andato a cercare nella realtà le possibili eco di ciò che avevo solo immaginato.»
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«Mi piacerebbe fare discorsoni intellettuali sui reality e dire che ci stanno distruggendo. Io in realtà li guardo e non so se facciano bene o male.»
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«La fisica non è una rappresentazione della realtà, ma del nostro modo di pensare ad essa.»
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«Gli italiani hanno imparato a convivere con una doppia morale, necessaria per conciliare l'esistenza eterna con quella quotidiana, i peccati con i desideri, l'apparenza con la realtà, la morale con il moralismo. […] Per cui sì, gli italiani saranno "cattivi"; fino a quando, fingendo di essere cristiani, saranno cattolici senza via di scampo e senza Stato.»
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«Quando si ama qualcuno si pensa sempre: uno di noi dovrà morire prima dell'altro e questo resterà solo. Se non si pensa così, in realtà non si ama.»
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«Il male non è assenza di essere, privazione di bene, mancanza di realtà, ma è realtà, più precisamente realtà positiva nella sua negatività.»
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«La libertà metrica e lo scioglimento delle rime hanno tanti vantaggi e suggestioni in letteratura, ma hanno dato adito a dei malintesi, come quello di far credere a chiunque di poter essere un poeta o un critico, facendo nascere pseudo poeti e critici letterari a dismisura, i quali in realtà sono solo degli avventurieri.»
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«La scelta di andare a La7 è stata fatta con entusiasmo perché è una realtà nuova, perché è un momento propizio come non mai alla crescita di un terzo polo dell'informazione; perché mi affascina e mi dà la carica l'idea di tornare a lanciare un telegiornale; perché i dirigenti di quell'emittente furono i primi (gli unici) a farsi avanti subito dopo il mio divorzio da Mediaset; perché ingiustamente quel notiziario è stato considerato in questi anni come la Cenerentola dei telegiornali. Perché lì stavo per andare all'inizio degli anni Duemila, accarezzando già allora il sogno di poter ricominciare da capo, con un Tg che sfidasse le due corazzate dell'informazione televisiva. E quella tentazione non l'ho mai accantonata.»
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«Le storie che racconto sono manipolazioni di fatti in parte da me vissuti, o in parte da me conosciuti direttamente oppure indirettamente. Il mio autobiografismo non è che l'utilizzazione di una vasta casistica immagazzinata dalla memoria. Naturalmente quel che manca a raggiungere l'effetto narrativo, lo aggiungo. Nessuna realtà è buona per sé.»
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«Viviamo in un'epoca in cui si raccontano troppe bugie. Pensiamo ai telegiornali: molte volte sono realtà virtuali, in cui non solo si dicono bugie, ma si omettono delle verità.»
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«La paura può rendere ciechi. Ma può anche aprirci gli occhi su una realtà che normalmente guardiamo senza vedere.»
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«Certe cose sono sconvolgenti e inaccettabili alla comune coscienza. La comune coscienza è inadattabile alle atrocità. E ci sarà pure qualche ragione. Forse perché essa, in realtà, le vuole. La comune coscienza prima non ha accettato le atrocità naziste, e poi ha preferito dimenticarle. [...] Certe cose atroci architettate o comunque volute dal Potere (quello reale non quello sia pur fittiziamente democratico) sono comunissime nella storia: dico comunissime: eppure alla comune coscienza paiono sempre eccezionali e incredibili.»
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«Finché perdura il sistema che si combatte (nella specie, il sistema capitalistico) esso non va considerato il male, perché anche sotto di esso c'è la realtà, ossia Dio. Infatti la realtà è infinitamente più estesa del sistema, ma il sistema è infinitamente più esteso di noi: e quindi, come il sistema non coprirà mai tutta la vita, noi non potremo mai giungere ai confini del sistema e scavalcarlo.»
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«Quando un giovane, o un anziano molto aggiornato, accusando se stesso e gli altri - fino a ridursi alla disperazione e allo sciopero - dice che non c'è nulla da fare, che il sistema non può fatalmente non "mangiare" dice in realtà: io desidero essere mangiato, sparire.»
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